Threat Signal (Jon Howard)
I Threat Signal sono una band metal canadese dalle notevoli potenzialità, non a caso fanno parte dell’arsenale Nuclear Blast già dal 2006. Ad oggi hanno all’attivo il secondo micidiale album "Vigilance", aggressivo e potente, come tutto il metalcore che si rispetti. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il leader e singer Jon Howard per scoprire qualcosa di più su questo nuovo astro nascente, tutto da scoprire!
Articolo a cura di Riccardo Calanca - Pubblicata in data: 04/10/09

Cari Threat Signal, benvenuti su SpazioRock.it. Colgo l’occasione per lasciare a voi un’introduzione: quando si è formata la band e da chi è composta?

L’idea di formare i Threat Signal è arrivata nel tardo 2003, quando io e due amici iniziammo a comporre canzoni a casa, tramite un computer. Era un progetto part-time che tuttavia attirò molta attenzione su internet e presto firmammo un contratto discografico. A metà del 2004 avevamo messo insieme 5 pezzi e cominciato a suonare nei locali. Due album dopo eccoci qui, continuiamo ad andare forte. La band è formata da me, Jon Howard – Voce, Adam Weber – chitarra, Travis Montgomery – chitarra Pat Kavanagh – Basso e Norm Killeen – Batteria.

Qual è il significato del nome del gruppo e perchè lo avete scelto?

Onestamente non c’è nessun significato profondo o qualche strana storia riguardo il nome della band. Sono semplicemente due parole sfuse che abbiamo accostato e che suonano micidiali. Ho cercato il nome su Google e non è uscito nulla, così decisi che questo era il nome della band!

E’ molto difficile dare una definizione alla vostra musica, a causa delle molteplici influenze. Voi come vi definireste? Che tipo di metal suonate?

Quando le persone me lo domandano, rispondo semplicemente Metal. Ci sono molti sottogeneri in cui le persone cercano di intrappolarci, ma nessuna definizione rappresenta la mia band e il nostro potenziale. Abbiamo diverse influenze musicali e differenti stili, è difficile collocarci nel posto giusto. Siamo una band heavy con molti elementi metal, ma anche hard rock!

threatsignal_intervista_2009_01"Vigilance" è il vostro secondo album studio. E’ estremamente diretto, feroce, chirurgico. Se doveste essere voi a descriverlo, che aggettivi usereste?

Molto dinamico, ed esplosivo

L’album ha dei suoni pompatissimi che rendono il prodotto molto apprezzabile. Avete voluto voi questi suoni, o vi siete lasciati guidare da mani più esperte?

Ho personalmente prodotto e curato tutti gli aspetti del disco, tutto ciò che senti ha una parte di me nel profondo, e c’è una ragione per cui ho voluto farlo suonare così. Quest’album è tecnicamente un tocco da maestro per me. Jaremy Blair dei Temple Studios mi ha aiutato molto con i toni della chitarra ritmica. Abbiamo collaborato per un gran suono finale, e quando ho consegnato il lavoro a Greg Reely che ha mixato e masterizzato il disco, lui lo ha consacrato ad un livello successivo. Percui si, mi sono fatto dare una mano da qualche esperto.

Come vanno le cose in casa Nuclear Blast? Mi sorprende che abbiate prodotto ben due dischi con i tedeschi, tra cui il debutto! Non è da tutti...

Sono davvero felice che la Nuclear Blast abbia deciso di stare con noi! Conosco molte band che non riescono a mantenere un contratto dopo il primo album, o che hanno bisogno di molteplici dischi prima di essere notati da una grande label. Noi lavoriamo fino all’estremo e viviamo per la musica, ma mi sento comunque molto fortunato a lavorare con un’etichetta forte come la Nuclear Blast. Spero che registreremo molti album con loro!


Nella vita quotidiana vi sentite musicisti a tempo pieno o avete altre cose a cui pensare, famiglia, lavoro, figli, etc.?

Io mi sento un vero musicista, giorno per giorno. Quando non creo musica con una delle mie band, gli Arkaea e i Threat Signal, passo molto tempo a lavorare alla parte grafica e al design. Sfortunatamente c’è molto oltre la musica di cui bisogna prendersi cura, e mi piace dedicarmici. Vado anche al college e lavoro in un piccolo negozio, ma ora la maggior parte del tempo è per le mie band. Quando ho un pò di tempo libero mi piace andare sulla BMX, bere con gli amici e stare con la mia famiglia.

Veniamo ai dettagli. Chi compone i pezzi? In "Vigilance" la complessità delle strutture trasuda in ogni canzone, davvero un ottimo songwriting!

Siamo io ed Adam i principali compositori. Anche Pat ha composto per intero un bel paio di pezzi! Lavoriamo per molto tempo sulle strutture e sul flusso della canzone. Personalmente curo gran parte degli arrangiamenti finchè non sento che il tutto è pronto per le parti vocali. A volte una canzone può concretizzarsi in pochi giorni, a volte in alcuni mesi, non ci mettiamo dei paletti di tempo. Scriviamo i brani e li registriamo in versione demo, così da riascoltarli per settimane in modo da sentire se c’è una parte che alla fine ti annoia, o che vuoi migliorare.

E per quanto riguarda i testi, chi li scrive e di cosa parlate quando scrivete un album dei Threat Signal?

Scrivo io tutti i testi. Di base, parlo di ciò che mi circonda in questo mondo, sia a livello personale che globale. Non c’è un tema specifico dietro i nostri album, ogni canzone ha i propri sentimenti ed emozioni.

Riguardo l’attività live che novità ci sono in programma? Suonerete in Europa?

Abbiamo appena terminato un tour di 30 giorni negli States, è stata una vera esplosione! Attualmente stiamo lavorando sodo per suonare in Europa ma nulla è stato ancora confermato. Vogliamo suonare il più possibile, ovunque, per far conoscere al mondo il nostro prodotto!


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Ora una domanda di rito: vogliamo sapere le band che vi hanno ispirato maggiormente nella stesura di Vigilance!

Il mio cantante preferito di sempre è Layne Staley, lui ha ispirato la componente melodica della mia voce, mentre Phil Anselmo mi ha insegnato ad essere aggressivo e potente. Prendo un pò da diversi cantanti e ne esco fuori con un mio stile personale. I Threat Signal in generale si ispirano a band come Meshuggah, Soilwork, Pantera, Alice In Chains, Zakk Wylde, Chimaira, e potrei andare avanti...Siamo molto legati alle influenze che abbiamo sempre avuto, le stesse che si sentono in Under Reprisal (il primo disco dell aband n.d.r)

Piccola curiosità: In molti concordano che la voce in pulito di Jon Howard è molto simile a quella di Chester Bennington (Linkin Park). Jon, concordi? Questa cosa ti piace o ti da fastidio?

Certo, la cosa mi piace molto! Capisco che la mia voce e quella di Chester abbiano lo stesso range di suoni alti, e ho anche qualche grana quando li raggiungo, ma ormai le persone si stanno allontanando da questo paragone. Se fossi paragonato ad un cantante di merda la cosa mi darebbe molto fastidio ma Chester è un cantante sorprendente ed è in una delle band migliori del mondo, perciò lo prendo come un complimento! Questa è la mia voce e così suona, quindi tenetevela o cambiate canale!

Eccoci alla fine dell’intervista. Lascia pure un messaggio ai lettori di SpazioRock, qualcosa che stimoli la voglia di andare ad ascoltarsi "Vigilance"!

Se cercate un disco che potete ascoltare dall’inizio alla fine e che vi trasmetta una serie continua di emozioni e riff, avete bisogna di ascoltare "Vigilance". E’ un disco diverso che rimane legato alle vere radici del metal ma che al tempo stesso offre qualcosa di nuovo. Grazie per il supporto!




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