Stream Of Passion (Marcela Bovio)
Per una band nata tramite internet non dev'essere stato facile guadagnare credibilità presso l'esigente pubblico del progressive metal. Eppure, il talento indiscusso di mr. Arjen Lucassen, unito alla voce paradisiaca della giovane artista messicana Marcela Bovio, ha partorito una creatura destinata a spiccare il volo, superando qualsiasi ostacolo le si parasse davanti. Stiamo ovviamente parlando degli Stream Of Passion, band che ha da poco trovato la quadratura del cerchio, grazie all'ingresso di tre nuovi membri nella propria line-up. Il risultato di questa profonda ricerca interiore è l'atteso secondo album "The Flame Within", accolto positivamente, soltanto qualche mese fa, sulle pagine di SpazioRock. Ecco tutto quello che abbiamo scoperto su di loro chiacchierando con una disponibilissima Marcela Bovio.
Articolo a cura di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 17/10/09

Cominciamo dal principio. Gli Stream Of Passion sono nati come uno dei tanti side-project di Arjen Lucassen. Le registrazioni del primo album hanno avuto luogo in diverse zone del mondo e, una volta ultimate, i membri della band si sono riuniti per intraprendere un lungo tour che vi ha portato un po’ ovunque. Più tardi avete dovuto affrontare dei cambiamenti trasversali. Perché 3 membri della line-up originale se ne sono andati e chi è stato a prendere il timone del comando in questa situazione?


Quando abbiamo dato vita agli Stream Of Passion sapevamo già che Arjen si sarebbe spostato verso uno dei suoi altri progetti; d’altronde è un uomo pieno di ambizioni, da un punto di vista musicale! Quindi, dopo il tour, ha voluto comunicarci la sua intenzione di staccarsi dal gruppo per cominciare a lavorare ad un nuovo album del progetto Ayreon e per noi non è stata una sorpresa. Quello che invece non ci aspettavamo era il fatto che anche Lori e Alejandro se ne sarebbero andati all’alba del 2007, più o meno nello stesso periodo. Lori se n’è andata per dedicarsi maggiormente alla sua vita privata, mentre Alejandro ha avuto l’opportunità di incidere un disco solista, una delle sue più grandi ambizioni di sempre.


Sappiamo che Arjen possiede un background marcatamente progressive rock e metal; la cosa diventa lampante ascoltando i brani contenuti in “Embrace The Storm”, con il quale siete tuttavia riusciti a sorpassare i limiti della cosiddetta scena “female fronted” per creare il vostro stile unico e personale. Dopo la dipartita di Arjen, in molti vi hanno accusato di aver ripiegato sul vostro lato più sinfonico o, a detta di qualcuno, più easy-listening. Come vorresti ribattere? È stata una tua decisione quella di dare al vostro sound una nuova forma?


Era già tutto scolpito in maniera piuttosto chiara nelle nostre menti, a dir la verità, ancor prima che la line-up subisse questi grossi cambiamenti. Quando cominciai a scrivere “Embrace The Storm” con Arjen, non avevamo idea di quale sarebbe stato il risultato. Mentre suonavamo dal vivo sopra un palco abbiamo scoperto che i momenti che apprezzavamo maggiormente erano quelli più heavy, più intensi. Quindi, già allora, pensammo che se mai ci sarebbe stato un nuovo album degli Stream Of Passion avrebbe dovuto essere più pesante, più orientato ad una dimensione live. Ed è esattamente questa la strada sulla quale abbiamo proseguito, ovvero scrivere musica dalla prospettiva di una band vera e propria.


…e Arjen come ha reagito a questa vostra nuova direzione musicale?


Ha apprezzato molto le idee che gli abbiamo mostrato ed è rimasto piacevolmente sorpreso di quanto siamo stati in grado di fare con le nostre forze. Tutto questo è stato un grande incoraggiamento per tutti noi!


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Come siete giunti ad un contratto con la Napalm Records? Cosa ne pensate di questa etichetta e del modo in cui promuovono la vostra musica e quella di altri artisti?


Credo che la prima volta che siamo entrati in contatto con loro è stata grazie ad Alex Krull dei Leaves’ Eyes, che ho incontrato qualche anno fa al Graspop Festival. Ci hanno offerto un buon contratto ed, avendoli scoperti anni addietro, già sapevamo che questa label ha sempre dimostrato di avere molta esperienza nel settore underground e gothic. Hanno un proprio pubblico e sanno come raggiungerlo e noi diamo molto peso a questo fattore.


Il vostro ultimo acquisto è il batterista Martijn Peters. Vorresti presentarcelo?


Martijn fa parte della scena metal da un po’ di tempo ormai e in passato ha suonato per diverse band come novAct, BackWater e The Comeback. Ci è stato consigliato da Joost van den Broek (ex tastierista degli After Forever) per la sua vasta gamma di influenze che va dal progressive rock al death metal. Oltre ad essere un buon musicista, è una persona determinata ed entusiastica, nel giro di qualche giorno ha imparato alla perfezione tutti i nostri brani!


Ora gli Stream Of Passion possono essere considerati una band vera e propria: possiamo dire che finalmente siete giunti ad un più equo bilanciamento dei ruoli all’interno della nuova line-up?


Sicuramente. Ora viviamo come una vera e propria band e la cosa si riflette anche sulla composizione dei brani, un aspetto che risultava piuttosto complicato quando tutti i membri della band vivevano in diverse parti del globo. Ora possiamo incontrarci tutti insieme e provare o pensare a come riarrangiare i brani.


In che modo tutti questi cambiamenti hanno influenzato “The Flame Within” e qual è il significato di questo titolo? C’è un concept dietro di esso?


“The Flame Within” è la forza interiore, quell’energia che ci spinge ad andare avanti, a seguire i nostri sogni, a conquistare i nostri obbiettivi. In un certo modo rappresenta quello che abbiamo passato nel mettere insieme i pezzi di questo disco, il modo in cui abbiamo dovuto trovare dentro noi stessi la forza di volontà per andare avanti e farcela, nonostante tutti gli ostacoli che si sono parati sul nostro cammino. L’intero concept è stato ispirato dagli avvenimenti accaduti dopo che abbiamo iniziato a lavorare a questo disco.


Sulla copertina del disco appari come una sorta di fenice. Riconosci te stessa in questa figura mitologica?


Non si tratta di qualcosa che avevamo già in mente, ma l’idea di un rinnovamento costante, di una “rinascita”, in un certo qual modo è qualcosa che mi attrae particolarmente. È come una sorta di continua reinvenzione della propria persona.


Per quanto riguarda i testi, ho notato che spesso fai riferimento a storie d’amore molto passionali ed intense che, però, sembrano essersi concluse in un modo molto brusco, lasciando dietro di sé dolore, rabbia e frustrazione. C’è qualcosa di autobiografico in questo?


Alcuni testi sono autobiografici, altri no. Tendo a trovare gran parte dell’ispirazione nella mia vita personale, ma molto spesso mi trovo semplicemente con un libro, una storia, una poesia tra le mani e da essi traggo una canzone.


Le parole di “When You Hurt Me The Most” danno vita ad uno degli episodi più intensi di tutto il disco. Suonano un po’ masochiste, non credi?


Lo sono, eccome! Tuttavia non sono state scritte da un punto di vista personale. Ho scritto queste liriche dopo aver letto “Venus In Furs” di Leopold von Sacher-Masoch, il libro dal quale è nato il concetto di masochismo. Le intense emozioni portate alla luce dal romanzo mi hanno dato l’ispirazione per scrivere questa canzone.


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Con la musica si possono esorcizzare i sentimenti negativi?


Sì, ma non soltanto. Direi piuttosto che la musica è un modo per lasciare respirare le emozioni, siano esse positive o negative; di dare libero sfogo a questi sentimenti cosicché possano espandersi. Se sono sentimenti negativi, allora la musica sarà un sollievo, se sono positivi, sarà un modo per condividere quest’energia positiva.


Complimenti per la vostra cover di “Street Spirits” dei Radiohead. Come mai avete scelto questo brano in particolare?


È stata un’idea di Stephan, il nostro chitarrista. Stavamo assemblando alcune idee per incidere una cover, quando all’improvviso ha mandato a tutti un’email contenente un demo di questo pezzo, del quale ci siamo immediatamente innamorati! Tutti hanno lavorato sui propri arrangiamenti ed essendo tutti entusiasti del risultato abbiamo deciso di inserire la cover all’intero dell’album.


Che genere di musica ascoltano gli Stream Of Passion?


Un sacco di generi diversi, specialmente se prendi in considerazione la lista degli artisti preferiti di ogni singolo membro. Io spazio da Loreena McKennitt ai Dead Can Dance, da Astor Piazzola agli Slipknot, dagli In Flames ai My Dying Bride e ai Rammstein, passando per Dave Holland e Pat Methenly. Ma se prendi l’I-Pod di qualcun altro troverai sicuramente musica diversa da questa!


Hai collaborato con i The Gathering per il loro ultimo disco, “The West Pole”, e per l’EP “City From Above”. So che sei sempre stata una grande fan, com’è stato lavorare con loro?


È stato bellissimo! Mi hanno inviato un paio di canzoni che, a loro avviso, si sarebbero adattate perfettamente alla mia voce, lasciandomi la più totale libertà di lavorare su di esse. È stato un grande onore per me poter fare parte di questo loro nuovo corso.


L’Olanda, il paese in cui vivi attualmente, è considerata la patria del female fronted metal, ma le tue origini sono sudamericane. Non senti una sorta di distacco tra queste due culture?


È vero, sono due culture molto diverse, ma fortunatamente riesco a rapportarmi ad entrambe, quindi, anche se il Messico è totalmente diverso dall’Olanda, ci sono molte caratteristiche nel carattere degli olandesi con le quali riesco a sintonizzarmi e anche per questo mi sento un po’ come se fossi a casa mia.


Parliamo un po’ dei vostri piani futuri… State per prendere parte al Beauty And The Beast Festival Tour in compagnia di Leaves’ Eyes, Atrocity, Sirenia ed Elis. È un vero peccato non poter assistere a questo evento in Italia. Ci sarà un’occasione per i fan italiani di vedervi suonare dal vivo?


Lo spero! È stato veramente bello poter suonare in Italia nel 2006, quindi mi piacerebbe tanto tornarci. Sai, ho anche origini italiane! Mi piacerebbe approfondire meglio il vostro paese.


Grazie mille per questa intervista, Marcela. Se vuoi lasciare un messaggio ai fan italiani, questo è il momento giusto!


Tanto amore ed auguri a tutti voi! Spero che il nostro nuovo album vi piaccia e di poter venire presto a trovarvi per divertirci insieme!




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