Dying Fetus (John Gallagher)
Uno dei nomi più importanti e talentuosi della scena death mondiale, John Gallagher, ci parla dell'ultima fatica in studio dei suoi Dying Fetus, "Descend Into Depravity", l'ennesimo disco superlativo, per una band che ormai è sinonimo di qualità.
Articolo a cura di Stefano Risso - Pubblicata in data: 22/10/09
Ciao John, benvenuto su SpazioRock.it.

Ciao, grazie a voi.

Cominciamo subito a parlare di "Descend Into Depravity". Cosa possiamo dire? È l'ennesima lezione di violenza, tecnica e classe. Come valuteresti questo nuovo lavoro all'interno della vostra discografia?

È uno dei migliori album mai composti. Siamo assolutamente soddisfatti, dal miglior studio in cui abbiamo lavorato, i Wrightway Studios in Baltimora, a tutti gli strumenti utilizzati per il disco. Gli amplificatori Eng (di cui la band è “endorsed”) hanno contribuito a creare questo suono killer. Steve Wright, il produttore e ingegnere del suono, si è assicurato di ottenere la miglio prestazione da tutti noi. Il suono è brutale e pulito, abbiamo impiegato moltissimo tempo per far sì che non tradisse tutte le nostre aspettative.

Credo che questo ultimo disco sia più consistente rispetto al buon "War Of Attrition", è come se la band si sia sforzata per dare qualcosa di più del vostro solito standard degli ultimi anni, comunque molto alto. Sei d'accordo con me?

Sì, assolutamente. Tutti noi abbiamo dato sfoggio del nostro talento al massimo delle nostre possibilità. Il suono della batteria di Trey è incredibile, equilibrato, preciso, coeso... Le vocals di Sean spaccano davvero su quest'album. Abbiamo lavorato per il miglior risultato possibile.

Il vostro trademark è sempre presente, ma secondo te quale è l'elemento più caratteristico di "Descend Into Depravity"?

Secondo me, tutto l'album è eccezionale. Mi fa piacere che il nostro trademark sia ancora presente.

Questa migliore prestazione è dovuta anche a una maggiore coesione della line-up? Da sempre punto debole dei Dying Fetus...

Assolutamente. Tutti noi tre condividiamo la stessa ambizione, gli stessi sentimenti e le medesime coordinate che deve seguire la nostra musica. La direzione è molto chiara tra di noi e questo contribuisce a scrivere pezzi migliori.

Credi che potrai mantenere questa formazione anche per gli anni a venire?

Allora, Sean è un membro dal 2001, Trey è con noi dal 2007... Quindi direi che la formazione è abbastanza stabile. Non tutti sono tagliati per la vita “on the road”, a stare lontano dalla famiglia, con tutto quello che comporta. Nonostante questo, al momento, siamo tutti concentrati e contenti di come stanno le cose adesso.

dyingfetus_intervista_2009_01Ho sempre pensato che ascoltare la vostra musica è come assistere a una lezione. Nel senso che siete sempre estremamente brutali, ma allo stesso tempo molto catchy quando lo volete, con un senso del groove pazzesco, molto tecnici senza mai esagerare. E questo lo fate dal primo disco... Domanda da un milione di dollari: come ci riuscite?

Il nostro stile incorpora brakdown, eccellenza tecnica, parti estreme combinate con parti molto più lente per creare un forte contrasto, che intrattengono l'ascoltatore nonostante tutti gli stili e farlo rimanere sempre “nella musica”. Questo è quello che facciamo da tanto tempo e continueremo a mantenerci fedeli a questo. Per noi è un onore essere considerati come una delle pietre anfolari del genere death metal/death core.

Un aspetto che apprezzo particolarmente dei Dying Fetus è il songwriting. È come se lasciaste libera l'ispirazione senza una particolare formula, senza rinchiudervi nella classica forma canzone...

Senza allontanarmi troppo dal nostro stile, in ogni brano che scrivo cerco di inserirlo nel contesto tradizionale dei Dying Fetus, sempre con l'intento di essere innovativo, fresco, inserendo nuove scale, nuove strutture, nuovi elementi tecnici e ritmici.

Di tutti i grandissimi album che avete prodotto, qual'è il tuo preferito?

"Destroy The Opposition" è il mio preferito in assoluto. "Killing On Adrenaline" è certamente il più brutale. Anche se ogni album ha qualcosa di particolare, mi piacciono tutti.

Appunto "Destroy The Opposition". Confesso che è uno dei miei album preferiti di sempre e quando lo riascolto mi sento “male” pensando che quella formazione ormai non esiste più. Vorresti dirci il perché non avete più continuato e come giudichi i progetti che sono nati da quella separazione?

A questo punto, è una storia vecchia. Ognuno aveva le proprie ragioni per lasciare la band o dedicarsi ad altri progetti. Li rispetterò per sempre e auguro a Jason (Netherton. basso/voce. ndr), Sparky (Voyles, chitarra. Ndr) e Kevin (Talley. Batteria) tutto il meglio.

Potresti brevemente spiegarci il significato della copertina? Come al vostro solito ha un messaggio “sociale”...

La cover contiene violenza, aggressione e brutalità. Questo è il significato dietro a tutto.

Ora un'ultima domanda indiscreta. Voi siete musicisti brillanti, con ottimi album in carriera, non credi di aver ricevuto meno di quello che era nelle vostre possibilità? Intendo soldi, popolarità, contratti discografici molto importanti, ecc...

Sai, con il nostro stile, il death metal, non puoi diventare così importante. Magari tra dieci anni staremo a casa a goderci i nostri guadagni. Comunque, io sono felice per dove è arrivata la band, e per quello che stiamo facendo. Non tutti possono dire di fare quello che amano... Suonare musica, esprimere le proprie idee e girare per il mondo. Questo è quello che amiamo.

Bene John, grazie per il tempo concessoci. Lascio a te la chiusura.

Grazie a tutti i fan per il vostro supporto. Ci vediamo in tour! Keep it Brutal!


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