Spin Gallery (Tommy Denander)
Tommy Denander: un nome, una garanzia. Un uomo che ha prodotto decine di artisti imponenti (tra cui Eric Clapton, Paul Stanley e Toto), che ha cominciato i fasti di band AOR apportando il suo prezioso contributo (Last Autumn’s Dream, tanto per dirne una). Un nome, insomma, sinonimo di infallibilità. Non potevamo quindi farci mancare l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Tommy circa il suo ultimo progetto discografico, quegli Spin Gallery che hanno ammaliato la critica di mezzo mondo con la loro proposta assolutamente personale in ambito melodic rock. A lui la parola!
Articolo a cura di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 02/12/09
Ciao Tommy, è un piacere averti sulle nostre pagine!

Ciao anche a te, il piacere è tutto mio!

Sembra che abbiamo perso uno di voi Spin Gallery lungo la strada, ed ora siete un duo. Cosa è successo in questi 4 anni?

Beh…in realtà ne abbiamo persi due! (ride)
Nel primo album degli Spin Gallery avevamo 3 cantanti ed io come compositore e produttore, ma era comunque un progetto totalmente mio sin dall’inizio e Kristoffer era il cantante originale quando tutto è cominciato nel 1998.
Quando io e lui ci siamo ritrovati a parlare sulla possibilità di fare un altro album come Spin Gallery, è stato naturale tornare all’idea originale: ovvero di un progetto costituito unicamente da noi due, ed eccoci qua!

Un giornalista di Kerrang!, quattro anni fa, ha detto che il vostro album di debutto è stata la cosa più bella che abbia mai sentito in 10 anni. Oggi, “Embrace” è in vetrina sul nostro sito con un punteggio molto elevato, quindi…direi che deve essere proprio bello per voi ricevere tutti questi feedback positivi, no?

E’ sempre una cosa bellissima e grazie mille per il riconoscimento!!! La cosa ancora più curiosa è che Dave Reynolds di Kerrang! ha fatto l’affermazione che tu dici all’epoca del primo album, ed oggi Dave Ling da “Classic Rock” ha fatto la stessa identica dichiarazione riguardo “Embrace”, e questa cosa non mi è mai capitata su nessun progetto con cui ho avuto a che fare!

spingallery_2009_01A questo punto, direi che è il caso che ci presenti “Embrace” con parole tue…

Abbiamo speso 18 mesi lavorando tenacemente su questo album, per essere sicuri di avere tra le mani qualcosa di veramente grosso, che potesse ronzare a lungo nelle teste dei numerosi fan dell’AOR rock, che sono più appassionati rispetto all’ascoltatore di canzoni semplicemente rock. Volevamo fare un album intelligente e che avesse molti strati. Spin Galleryè una band con un sound altamente riconoscibile, che credo sia un mix bilanciato di Toto, i Giant che si scontrano con Peter Gabriel, una spruzzata di Sting ed una produzione moderna: non ero assolutamente sicuro di poter scrivere una cosa con questi presupposti, ma una volta iniziato il processo ci sentivamo alla grande. Il primo album è buono, ma non al 100% solido, con le canzoni che esattamente volevamo; stavolta, abbiamo creato qualcosa di più dinamico ed allo stesso tempo chiaro, con uno stile davvero unico.

Sono perfettamente d’accordo con te, tant’è che trovo “Embrace” un titolo molto emblematico, visto che la musica degli Spin Gallery è appunto come un forte abbraccio tra le atmosfere progressive degli anni ’70 e tutta la melodia degli anni ’80…

Questo è un altro modo grandioso per definire il tutto, ti ringrazio.
Uno dei miglioramenti più grossi raggiunti su quest’album è il fatto che Kristoffer scrive dei testi davvero significativi, molto profondi, che coprono ogni aspetto della vita nei suoi alti e bassi in un modo davvero fico.

Parlando appunto dei testi, ci sono questi…temi esistenziali, quando molte band di melodic rock preferiscono utilizzare esclusivamente temi d’amore (che ci sono anche nella vostra musica, ma non in modo esclusivo). A mio modo di vedere le cose, questo fatto rende la vostra “aura progressiva” ancora più forte. Cosa ne pensi? Dove trovate l’ispirazione per questi testi?

Quello è esattamente ciò che intendevo dirti prima! Purtroppo, quello è un lavoro affidato completamente a Kristoffer, ed anche se condividiamo completamente i punti di vista espressi dai testi di questo album, non posso dirti dove risieda esattamente l’ispirazione per le liriche.
Io e Kristoffer siamo amici da moltissimi anni, quindi abbiamo passato innumerevoli ore a parlare delle cose che trovi sull’album…è una delle grandi differenze tra il primo ed il secondo album: oggi posso fidarmi e dare le mie melodie a Kristoffer per costruirci sopra i testi, mentre in passato dovevo fare tutto da solo.

Visto che siamo in tema, io vorrei parlare del messaggio contenuto in “Brilliance Of The Drugs”: ci puoi parlare un poco più approfonditamente di questo pezzo, di come e quando è nato ad esempio?

Non è una canzone che si riferisce a “drugs” in senso di droghe eccitanti, perché noi non siamo mai stati utilizzatori né simpatizzanti di tali sostanze.
E’ un titolo ironico che nasconde una profonda tristezza, e si riferisce alle medicine che certa gente costringe a far prendere ai depressi o a chi sta attraversando numerosi problemi. Quella gente prescrive queste medicine convinta di risolvere i problemi dei cosiddetti “malati”, ma non si rendono conto che, così facendo, non fanno altro che aggravare la situazione.

Sempre in termini di spiegazioni, ci puoi spiegare anche la cover? Come mai avete scelto questa…linea di fuoco?

La cover è un’istantanea dell’anima, o del cervello…è l’energia che ti scorre attraverso e che contiene tutto ciò che sei. Se tu possiedi tutto l’album, noterai come il fuoco attraversa tutto il booklet fino ad arrivare verso un cuore in fiamme, diviso in due e con un bambino che sta tra le due metà: il bambino sta tentando di trovare il suo posto nella vita, proprio come facciamo tutti noi mentre conduciamo le nostre esistenze.
La cover rappresenta in un’unica, semplice, foto tutto quello che è contenuto nelle canzoni, ed ha infinite interpretazioni, se ci rifletti sopra un attimo.

spingallery_2009_02Hai lavorato con Robin Beck in “Just A Momentary Why”. Com’è iniziata questa collaborazione?


Robin è una delle mie migliori amiche di sempre nella vita!!! Ho scritto i suoi ultimi due album, ci ho suonato sopra ed ho anche co-prodotto il remake del suo album più conosciuto, e divenuto un vero e proprio classico, “Trouble Or Nothing”. Lei è decisamente una delle più grandi voci femminili del rock ed una persona davvero super-adorabile. Non volevamo avere molti grossi ospiti su quest’album per impressionare la gente: abbiamo chiamato giusto un paio di buoni amici, Robin e Dan Reed, per fare dei bei duetti con ognuno di loro.

Ok, eccoti una domanda di carattere più generale: cosa pensi che faccia davvero la differenza in musica, ai giorni nostri? Faccio questa domanda perché so che sto chiedendo ad una persona la cui opinione conta parecchio (si veda la lista di artisti con cui Tommy ha collaborato n.d.r.)

La musica si è sempre evoluta, ogni circa 10 anni salta sempre un qualche stile nuovo e, poiché il pop moderno è musica di successo da molto tempo oramai e, quindi, non c’è davvero più nulla da inventare, è davvero una cosa comune prendere un po’ di qualcosa da diversi stili, mischiarli e tentare di creare qualcosa di fresca.
Sono stato un fan di tutti i tipi di musica nel corso della mia vita, e questo spiega il perché io sia diventato un musicista da studio e si riflette, inevitabilmente, anche nel mio processo di scrittura…non sono mai stato però un grande fan dell’AOR più semplice da 3-4 accordi e canzoni tutte uguali! (ride)
Piuttosto, sono sempre stato fan dei Toto: una band col gusto AOR, ma con un metodo di scrittura e produzione assolutamente brillante.
L’ironia, per me, è che come esseri umani puntiamo costantemente alla perfezione; peccato che, in musica, la perfezione si sia raggiunta centinaia d’anni fa con gente come Mozart e Beethoven. Poi abbiamo avuto molte band jazz valide il secolo scorso..e quindi abbiamo passato gli ultimi 10-15 anni nel cercare di produrre la merda più stupida ed insensata possibile! (ride)
Io cerco di riportare la qualità nelle canzoni quando me lo consentono, e questo credo che si avverta chiaramente negli Spin Gallery.

Quali sono i piani futuri degli Spin Gallery? Riusciremo a vederti in tour?

Come Spin Gallery stiamo già discutendo del terzo album perché quel progetto ha delle solide basi, ma niente tour in questo senso. Piuttosto, andrò in giro molto l’anno prossimo con Dan Reed, poi ci sarà la mia attività di riparazione di chitarre, e ho anche in progetto di fare un po’ di show sia con i Radioactive che con Fergie Frederiksen.

Purtroppo, siamo giunti alla conclusione dell’intervista Tommy. Mi pare più che doveroso lasciarti questo spazio per un messaggio ai nostri lettori!


E’ davvero semplice: noi non saremmo nulla senza i fan che (si spera) comprano gli album e non li rubano attraverso il download illegale…va bene per me se scarichi l’album per provarlo, ma se poi ti piace davvero devi comprarne una copia…ma ci va bene anche se lo scaricate pur sapendo che non lo comprerete mai, perché magari lo farete sentire ai vostri amici, ed alcuni di essi potremmo piacere così tanto da farli decidere a comprare una copia!
Non posso fare a meno di ringraziare tutti per le numerose e meravigliose mail di supporto che riceviamo ogni giorno: significano davvero tutto per me!! Grazie e Ciao! (in italiano n.d.r.)


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