Hamlet (Luis Tarraga)
La parola a Luis Tarraga, chitarrista degli spagnoli Hamlet, autori di album decisamente convincente come "La Puta y el Diablo". Buona lettura.
Articolo a cura di Riccardo Calanca - Pubblicata in data: 19/02/10

Diamo un caloroso benvenuto agli Hamlet, gruppo di culto della penisola iberica. Luis vorresti presentarci la band tramite un breve riassunto? Chi siete, da quanto tempo siete attivi, che genere di musica suonate?

Saluti, sono Luis Tarraga, chitarrista della band. Siamo una band metal e suoniamo insieme fin dal 1993!

Nonostante la vostra immensa discografia e la qualità del metal proposto, non si sente spesso parlare degli Hamlet, almeno qui in Italia, speriamo che questa volta le cose cominciano a cambiare! Certamente il nuovo contratto con Roadrunner Records vi aiuterà molto in questo, o mi sbaglio?

La verità è che per un gruppo proveniente dalla Spagna è molto difficile uscire allo scoperto in altri paesi cantando in spagnolo. In passato siamo usciti in Francia, Svizzera e Germania con altre etichette, ma questa è la prima volta che ci facciamo strada in tutti questi stati, compresa l’Italia, ed è certamente grazie alla Roadrunner.

Veniamo al nuovo album. Devo ammettere che “La Puta y el Diablo” mi ha davvero sorpreso! L’idea che mi ha lasciato dopo averlo ascoltato per bene è di un metal molto moderno, ben strutturato e coinvolgente. Che cosa volevate costruire quando avete iniziato il songwriting? Che cosa volete comunicare attraverso la musica e i testi?

Quando abbiamo cominciato a scrivere "La Puta y el Diablo" avevamo un’unica idea, essere noi stessi, senza voler vestire le parti della band di moda del giorno; abbiamo scritto un disco aggressivo con grandi sviluppi ma al tempo stesso molto diretto, d’impatto. Siamo un gruppo metal, non ci interessa dare una definizione di quello che suoniamo e non vogliamo imporre limiti alla nostra composizione. I testi parlano delle disparate realtà sociali, di amore e odio, della gente della strada.

 

Rispetto al precedente “Pura Vida” che cambiamenti sono stati fatti? Qual’è stata la vostra evoluzione?

Si tratta di un disco molto più aggressivo e selvaggio ma soprattutto più progressivo, non volevamo più comporre canzoni da tre minuti, senza il timore di inserire molteplici sviluppi all'interno della stessa canzone; è un disco difficile da riprodurre in sede live, ma forse è più bello proprio per questo motivo.

Nella vostra musica c’è una forte componente heavy, una post-thrash, e una vena decisamente prog! Quali sono i gruppi che vi hanno influenzato di più negli anni?

E' difficile stabilire uno stile o un gruppo determinato, però se mi ci fai pensare credo che gli AC/DC e gli Opeth sono i nostri preferiti, senza nessun dubbio!

 

hamlet_intervista_2010_02_01
 

Da dove nasce la scelta di cantare in spagnolo?

La scelta di cantare in spagnolo deriva dal fatto che ci sentiamo più a nostro agio rispetto al cantato in inglese, inoltre è più personale, ci sono così tante band che cantano in inglese!

Non se ne sa molto della scena in Spagna! Parlateci del panorama musicale (metal e non) spagnolo. Qui in Italia versiamo in cattive acque: per i nostri gruppi metal o rock è molto più difficile riuscire a farsi un nome di quanto non sia per i gruppi tedeschi o inglesi, a mio avviso per colpa delle masse ignoranti che vanno dietro quello che passano alla radio o su MTV. Voi cosa ne dite?

Succede un pò la stessa cosa che in Italia, non so se dipende dalle grandi campagne pubblicitarie o perchè i gruppi americani e inglesi sembrano migliori... Certo è che da noi ci sono tanti gruppi più che validi e nel nostro caso siamo stati fortunati ad avere così tanti fans negli anni.

Una cosa è certa: grazie ad internet oggi tutti possono farsi valere, l’importante è credere in ciò che si fa! Per voi Hamlet, la musica è al centro della vostra vita oppure si tratta di un’occupazione secondaria?

Gli Hamlet sono il centro delle nostre vite e vi dedichiamo tutto il nostro tempo. Fortunatamente possiamo girare molto nel nostro paese, abbiamo venduto molto negli ultimi anni... Rimane chiaro che dietro a tutto questo c'è un enorme lavoro, bisogna sapersi muovere nell'underground, farsi conoscere da un numero sempre maggiore di fans, tutto è dovuto al nostro lavoro!

Avete in programma qualche concerto? Fate conoscere ai nostri lettori i vostri spostamenti, se verrete in Italia sono certo che troverete un pubblico estremamente caloroso!

In aprile ci imbatteremo in un grande tuor europeo con Sepultura e Crowbar, speriamo di venire in Italia il prima possibile!

Siamo giunti alla fine dell’intervista. Lasciate un messaggio ai lettori di SpazioRock, noi vi auguriamo un 2010 tutto di successi! Alla prossima!

Bene, principalmente ti ringrazio per l'intervista, siamo un gruppo poco conosciuto in Italia e siamo ansiosi di sapere che cosa ne pensate degli Hamlet. Grazie del supporto, visitate il nostro myspace all’indirizzo www.myspace.com/hamletirracional per rimanere aggiornati sui concerti e tutto il resto! Alla prossima!




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool