Equilibrium (Andreas Volkl)
All'uscita del nuovo album "Rekreatur" dei tedeschi Equilibrium, abbiamo avuto l'occasione di scambiare due parole con il chitarrista della band Andreas Völkl. Buona lettura!
Articolo a cura di Davide Panzeri - Pubblicata in data: 30/08/10

Ciao Andreas, benvenuto sulle pagine di SpazioRock. Prima di tutto, come state?

Oh grazie, tutto a posto! Abbiamo passato un periodo di stress subito dopo aver mischiato la band di nuovo con Robse e Hati, dovevamo combinare registrazioni, prove, stesura dei testi e concerti allo stesso tempo. Ma naturalmente tutto ciò fa parte del mestiere. Il tempo è trascorso in fretta da allora e oggi siamo molto più rilassati.

Ok, che ne dici di iniziare presentandoci il nuovo album “Rekreatur”?

Si, mi sembra un’ottima idea. La stesura delle canzoni è iniziata tra l’estate e l’autunno del 2009, i testi invece sono stati scritti tra dicembre 2009 e marzo 2010. Subito dopo il tour di dicembre siamo entrati in studio per registrare le nuove canzoni! Oltre a un miglior sviluppo delle canzoni, abbiamo incrementato le nostre abilità di missaggio ed il nuovo disco è stato di nuovo registrato agli Helion studios di Monaco. Quello che si può sentire e percepire da “Rekreatur” è un sound bombastico e potente che al tempo stesso rimane naturale. Non abbiamo utilizzato alcun tipo di trigger sulla batteria e non abbiamo sdoppiato le linee di chitarra. Il risultato è del tutto naturale ma incredibilmente pesante. Il missaggio è chiaro e pulito, ancor di più che con “Sagas”. Ultima cosa, ma non per questo meno importante, ora potrete sentire molto più chiaramente e direttamente la voce. Siamo molto felici del risultato!

Non si può non notare che anche in questo lavoro è presente una traccia strumentale di 13 minuti. Vi piace veramente molto scrivere questo tipo di canzoni, vero? Sembra che siate a vostro agio…

Da “Sagas” è diventata una sorta di tradizione scrivere questo tipo di canzoni, è importante per noi. In esse, tutto è possibile. In un brano tradizionale devi avere per forza di cose una struttura musicale ben definita, ma in altre, come ad esempio “Kurzes Epos”, tutto è possibile durante il songwriting. Questo è probabilmente il motivo per cui le facciamo.

equilibrium3Puoi dirci qualcosa riguardo i testi e le tematiche delle nuove canzoni? Non avete minimamente intenzione di scriverli in inglese, vero?

In Heiligen Hallen”, “Der Wassermann” e “Wenn Erdreich Bricht“ parlano della vecchia mitologia tedesca con alcuni intrecci tra mitologia celtica e germanica. Questa volta abbiamo scelto la vecchia mitologia tedesca  vista la vicinanza che abbiamo ai luoghi in cui questa dovrebbe aver avuto luogo. Oltre a questo, alcuni testi parlano di esperienze personali, mentre due sono influenzati dal paganesimo. Sono presenti inoltre elementi personali  che coincidono con le esperienze avute nei primi anni di vita degli Equilibrium; per esempio guidare verso i primi concerti con la mia macchina ora demolita! Per quanto riguarda l’inglese, non è che non vogliamo, è che abbiamo iniziato come tutti: da band sconosciuta. Per questo non ci abbiamo pensato molto: "è meglio inglese o tedesco?" Ormai è una caratteristica fondamentale per noi scrivere in tedesco, e non c’entra il fatto che è così perché le tematiche sono tedesche. Certo, è la mia madre lingua e so scriverla meglio che l’inglese, ma è veramente perfetta per la voce sporca e rozza, esattamente quella che abbiamo noi, soprattutto ora che c’è Robse!

A proposito di Robse, ci dici qualcosa dei due nuovi membri della band? Sono perfettamente integrati nel gruppo? (Robert “Robse” Dahn alla voce e Turval “Hati” Refaeli alla batteria)

Conosciamo il nostro nuovo cantante “Robse” da anni. Eravamo in contatto con lui grazie a un progetto che era in pianificazione, ma dopo lo split, è stato immediatamente chiaro a tutti che lui sarebbe diventato il nuovo cantante della band. E’ bastata una chiamata , ed è stato velocissimo nell’accettare la proposta. Per quanto riguarda “Hati” avevamo un buon contatto con una nostra amica in Israele, ed appena è stato chiaro che eravamo alla ricerca di un nuovo batterista, lei ci ha fatto da tramite con lui. Ci ha mandato delle registrazioni sbalorditive ed è stato lampante che era il ragazzo di cui avevamo bisogno! All’inizio abbiamo dovuto svolgere alcune formalità e sbrigare varie faccende, non è stato poi così facile effettuare la prima prova assieme… ma una volta fatta, eravamo molto entusiasti di come erano andate e dei nuovi ingressi. Si sono amalgamati benissimo con il resto della band.

Vi seguo dal vostro primissimo album “Turis Fratyr”; onestamente il vostro stile non è cambiato di una virgola: spensieratezza, potenza, velocità ed aggressività sono diventati vostri marchi di fabbrica. Pensate di continuare su questa linea in futuro o tenterete di approcciare qualcosa di nuovo e diverso?

Tutti gli elementi che hai elencato verranno sicuramente utilizzati anche in futuro, perché, come hai detto tu, sono diventati un marchio. Sicuramente però ci evolveremo, mantenendo come punto fermo quelle caratteristiche.

E’ piuttosto risaputo che band che fanno largo utilizzo di parti sinfoniche e di molti strumenti, li registrino in modo da poterli riproporre in sede live, amplificando ed aumentando l’esperienza dal vivo. Come procede on stage?

Avevamo un tastierista diversi anni fa, ma chiaramente non era facile. Probabilmente perché René compose sia arrangiamenti di tastiera ed orchestrazioni, il che rendeva tutto molto più difficile e complicato. Da “Sagas” usiamo un disco fisso per la riproduzione delle tastiere dal vivo, che è dannatamente ottimo. Ovviamente il nostro batterista suona con il click all’orecchio per essere in sincronia con le registrazioni.

Se tu dovessi scegliere una canzone per convincere un metal head a diventare vostro fan, quale sceglieresti?

Difficile dirlo, dipende molto da che tipo di metal questa persona ascolta regolarmente. Potrebbe essere a seconda dei casi “Blut im Auge”, “Wenn Erdreich Bricht” o “Der Wassermann”.

 

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Come vi comportate verso internet ed il filesharing? Ho visto che avete rilasciato sul vostro MySpace il nuovo album in streaming, non credete che ciò possa incoraggiare la pirateria?


Bè, i ragazzi che vogliono scaricare l’album lo farebbero lo stesso, con o senza il nostro streaming. Certamente alcuni di loro, fan e collezionisti, comprerebbero il cd dopo averlo ascoltato. Per l’industria musicale, internet, è al tempo stesso una benedizione e una maledizione. In ambito metal non è così preoccupante la situazione, per fortuna esistono un gran numero di persone che sono ancora interessate a comprare musica. Per quanto riguarda me, ci tengo molto a comprare i cd originali per collezionarli.

Ok Andreas, grazie a te per l'intervista e il tempo concessoci. Vuoi dire qualcosa come chiusura?

Grazie per l’intervista, ci vediamo dal vivo durante l’Heidenfest Tour questo autunno!




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