Volbeat (Jon Larsen)
In occasione dell'uscita del nuovo live DVD della band danese, SpazioRock ha avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Jon Larsen, per scoprire qualcosa di questa nuova release. Il batterista dei Volbeat ci ha rivelato che lo spirito del rock 'n' roll non è ancora scomparso. Buona lettura!
Articolo a cura di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 05/12/11
Ciao Jon! Prima di tutto, grazie per il tuo tempo e per l'opportunità. Come stai?

Bene, grazie a te. Oggi siamo a Parigi, il tour sta andando bene e abbiamo venduto molti biglietti, quindi va tutto bene.

Siete ancora in tour...

Sì, in pratica siamo stati in tour per tutto l'anno ma abbiamo iniziato quest'ultima parte il 22 ottobre a Dublino e la finiremo il 17 novembre in Lussemburgo.

Non è un tour lungo, quindi.


No non è lunghissimo, solo tre settimane, ma siamo stati in giro parecchio.

Se ricordo bene siete stati in giro molto anche quest'estate...

Sì, siamo stati in giro in pratica per tutto l'anno, siamo stati due volte in America e abbiamo fatto parecchi festival estivi e ora siamo in Europa.

Siete passati per l'Italia qualche giorno fa, com'è andata?

Fantastico! Il concerto era sold out, abbiamo suonato a Milano all'Alcatraz ed è stata una bella sorpresa perché non abbiamo mai suonato molto in Italia, siamo stati ad un festival lo scorso anno con i System Of A Down e Danzig. Come ho detto, lo show a Milano è stata una bella sorpresa proprio perché era sold out e perché il pubblico è stato favoloso. È stata veramente una bella serata.

Ricordo un paio di anni fa che avete suonato qua in Italia con i Nightwish, io c'ero ed è stato uno show molto bello!

volbeat_intervista_2011_03Una coincidenza piuttosto strana. Siamo praticamente strisciati nel mezzo di quel tour perché ci hanno detto che i Nightwish avrebbero fatto due concerti in Italia. Nonostante avessero già due band di supporto ci hanno incastrato lì in mezzo per due date. Ma è stato un bene per noi, dato che abbiamo potuto piantare la nostra bandiera anche in Italia.

Avete fatto uscire un CD lo scorso anno, puoi parlarcene un po'?

Sì. Beh, come hai detto è uscito lo scorso anno ed è il quarto disco che abbiamo fatto. Alcune delle canzoni continuano la storia del disco precedente “Guitars Gangsters & Cadilac Blood”, solo Michale (Poulsen, ndr) può dire se la storia di “Guitar Gangsters” è conclusa o no. Che altro posso dire? Forse è il miglior disco che abbiamo fatto finora. Ci sono un sacco di cose diverse, anche alcune delle cose più estreme che abbiamo mai suonato, sicuramente le più balzane anche. Con tutto, credo sia un album molto forte.

Concordo, decisamente. Tra un po' uscirà anche un live DVD, tra un paio di settimane giusto?

Sì dovrebbe uscire il 25 di Novembre. C'è l'intero concerto di Copenaghen dello scorso anno con una produzione incredibile e quasi tutti gli ospiti che abbiamo avuto sugli album sono saliti sul palco con noi. C'è anche del filmato dal Rock Am Ring di quest'anno, abbiamo suonato davanti a, beh, solo Dio sa quanta gente. C'era così tanta gente, non riuscivo a crederci. C'è anche del filmato da un concerto che abbiamo fatto la scorsa primavera in America, alla House Of Blues di Anaheim, in California. Così, in pratica, uno si ritrova con un concerto con una scenografia incredibile, un altro show in un club e anche una performance ad un festival, più il CD live. Le canzoni sono quasi sempre le stesse, ma sono state registrate in diverse occasioni e in diversi posti. Dovrebbe uscire, vediamo se mi ricordo tutto, in DVD, Bluray e anche come album in vinile. È un regalo di Natale perfetto per chiunque!

Concordo, è un momento perfetto per far uscire un DVD live. Ancora riguardo all'ultimo disco: come hanno reagito i fan?

Sorprendentemente bene. I fan lo hanno apprezzato molto e a dir la verità ha venuto una marea di copie in tutta Europa. Abbiamo ricevuto il disco di d'oro in Austria l'altro giorno. L'abbiamo raggiunto anche in Germania, poi in Svezia e in Danimarca. Ce ne serve uno dall'Italia adesso!

Ci potrebbe volere un po', in Italia l'heavy metal non è così seguito.

Lo so, lo so.

Durante gli anni avete cambiato un po' il vostro stile, dal thrash-a-billy al rock 'n' roll. Vi siete resi conto che qualcosa stava cambiando, mentre lavoravate?

Non credo che abbiamo realmente cambiato stile. Quel che abbiamo fatto è stato espandere il nostro stile. Il nostro primo album era più metal, se senti le percussioni. Ma come ho detto prima, nell'ultimo album ci trovi alcune delle cose più estreme che abbiamo mai suonato.

volbeat_intervista_2011_02_01Diciamo allora che vi siete evoluti, è una parola migliore per descrivere quel che è successo...

Sì, esatto.

Ok, direi che se ti chiedo di raccontarmi un po' quali sono le tue influenze ti annoierai a morte nel rispondermi!

Beh, le mie influenze principali vengono principalmente dai batteristi della vecchia scuola. Rispetto tantissimo i ragazzi più giovani come Joey Jordison degli Slipknot, he un batterista incredibile, ma non riesco a fare quel che fa lui. Sono cresciuto con gente come Ringo Starr. Poi ho conosciuto il metal e ho sentito gente come Nico McBrain degli Iron Maiden e Peter Criss dei Kiss.

Quindi sei più uno per il classico, piuttosto che per uno stile più moderno.

Sì, ma ammiro molto i musicisti moderni. Ci sono un sacco di batteristi veramente validi là fuori, e non ho idea di come facciano a fare tutta quella roba meravigliosa. Ma mi piace andare sul palco e suonare come Charlie Benante, sai, è roba diversa!

Ok, direi che ho finito. Grazie ancora per il tuo tempo e per l'opportunità. Buona fortuna per il resto del tour e il DVD. Tanti saluti dall'Italia!


Grazie a te per l'intervista!


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