Parliamo del vostro imminente album, l'ottavo della discografia. Dopo aver trattato i temi dei Vichinghi, dei Nibelunghi ("Tales From The North") e dei Celti ("The Ring Of The Ancients") adesso il tema trattato è quello dei Barbari.
Elisa: Ebbene sì, con la caduta dell’Impero Romano si è aperto un periodo storico caratterizzato dalle invasioni di popolazioni considerate barbare sia europee che asiatiche, argomento che consideravamo interessante approfondire. Non si tratta di un vero e proprio concept, bensì di un album a tema, con uno sfondo storico comune in cui si muovono vari personaggi, fra il reale e l’immaginario.
Avete intenzione di promuovere l'album con un tour? Vi vedremo a qualche festival estivo?
Elisa: Certo, anzi pensa che il primo concerto è proprio questo sabato (4 aprile, ndr). Per il momento abbiamo definito alcune date in città del nord e centro Italia, mentre per i festival ci stiamo ancora lavorando, soprattutto per quanto riguarda l’estero.
In che rapporti siete con gli altri gruppi metal italiani? Un po' di tempo fa c'era una sorta di rivalità, adesso mi sembra che ci sia uno spirito diverso.
Elisa: Non so come fosse la situazione prima, io non c’ero, ma ora non vedo rivalità e riterrei anche abbastanza stupido che ve ne fossero. Sarebbe piuttosto auspicabile che i gruppi italiani fossero in buoni rapporti e non si facessero la “guerra dei poveri”, visto che il metal in Italia è già abbastanza mortificato...
Tony: I rapporti con le altre band italiane sono buoni, con alcuni addirittura ottimi, ma questo vale anche per il passato. Noi non abbiamo mai avuto problemi di questo genere nei confronti di altri, mentre so di qualcuno che aveva “difficoltà” nei nostri confronti. Forse il tutto scaturisce dal sentirsi arrivati, ma è affar loro, anche perché poi queste persone non sono arrivate da nessuna parte. Non capisco queste cose che considero alquanto ridicole: la musica è un arte e ogni musicista la esprime a modo suo, quindi come fai ad essere rivale di un’altra persona che non propone il tuo stesso prodotto?
Dal primo demo, ormai datato 1991, sono passati 18 anni, quindi i White Skull sono diventati maggiorenni e ancor più responsabili. So che sei più abituato a guardar avanti al futuro piuttosto che a girarti indietro per vedere quello che hai fatto. Oggi, ripensando alla tua lunga carriera cosa vedi? E, soprattutto, che idee hai per il futuro?
Tony: ”Boia” è passato tutto questo tempo? Non me ne sono accorto, veramente, e poi dicono che il tempo vola, cribbio se vola! Io guardo sempre avanti, il passato è passato e non puoi più cambiarlo, diciamo che il passato me lo gusto per quel che è stato. Io più che guardare a un futuro lontano guardo al domani, un futuro molto vicino a noi; si pianificano dettagliatamente le attività e si cerca sempre di fare il massimo.
Avete avuto all'inizio una singer donna (Federica "sister" De Boni), poi un singer uomo (Gustavo "gus" Gabarrò) e ora siete tornati ad un cantato femminile con Elisa "Over" De Palma, c'è qualche motivo particolare?
Elisa: Parlo a nome della band dicendo serenamente che dopo la dipartita di Gus, i provini furono rivolti sia a uomini che a donne, ma proprio in quell’occasione i “veci” della band si sono resi conto che l’unica cosa sensata e giusta da fare a quel punto era proprio ritornare alle origini perché i White Skull sono nati proprio con quella peculiarità e non aveva senso abbandonarla di nuovo. E così eccomi qua!
La line-up si è arricchita di un nuovo elemento, Alessio Lucatti (tastierista anche dei Vision Divine). Come è nata questa collaborazione? Come mai la decisione di farlo entrare nel gruppo? Nella vostra discografia la presenza di qualche tastiera l'avevamo già sentita, come mai avete deciso di allargare la formazione?
Elisa: Tutto partì da una proposta di collaborazione per la registrazione del nuovo album. Poi, come spesso accade, da cosa nasce cosa, e in realtà ci siamo subito trovati in perfetta sintonia anche compositiva. Alessio incarnava benissimo le nostre idee di tastiera all’interno dei nuovi brani e non solo, portava idee sue e motivi che sono diventati alcuni brani del cd. Così abbiamo fatto una riunione ed è stato deciso di proporgli di entrare a far parte fissa della band. Ora a differenza del passato, le tastiere hanno una loro personalità ben distinta nella musica dei White Skull e anche dal vivo non se ne potrebbe fare a meno. Sono più di un tappeto armonico, ascoltare per credere!
Ho letto nella vostra biografia che siete arrivati alla quota di 550 concerti. Tra i più importanti sicuramente ci sono i tour di supporto a Doro, Udo e Grave Digger. Cosa ne pensate dell'attività "live"?
Tony: Forse ora sono anche di più (risata generale, ndr). Per me l’attività live è fondamentale, credo che con questa affermazione posso lasciare intendere tutto il mio pensiero a riguardo.
Le terre conquistate sono, oltre all'Italia, la Germania e l'America. Volete incrementare la vostra popolarità in queste nazioni oppure volete puntare anche su altri mercati?
Elisa: Beh non ci poniamo questo problema, in sintesi più si riesce a essere conosciuti e apprezzati e meglio è!
Quali sono i gruppi ai quali ti ispiri? Chi è il "colpevole" del fatto che ora sei un musicista?
Tony: Non ci sono band dalle quali prendo una vera e propria ispirazione, anche perché diventeremmo dei cloni. Diciamo che ci sono gruppi che venero da fan come Iron Maiden, Saxon, AC/DC, Motorhead, Grave Digger e molte altre. Per quanto riguarda la seconda domanda nessuno di tutti questi è stato, però, responsabile della mia carriera da musicista anche perché quando ho approcciato la chitarra suonavo dell’altro: Eagles, Boston, e vari cantautori americani. Col tempo sono poi passato ad ascoltare band come Led Zeppelin e Deep Purple e da lì è nata la mia fede verso il metal, una vera e propria religione.
Qual è il tuo parere di internet in generale? Oltre al download selvaggio, cosa ne pensi del fatto di avere un sito personale oppure un profilo su myspace o su facebook?
Elisa: Io sono assolutamente favorevole a questo tipo di canali di divulgazione. Inutile fare i nostalgici, oggi ormai è così, esiste questa pesante realtà e allora non avrebbe senso ignorarla o non sfruttarla. Cerchiamo di coglierne i lati positivi, una volta si sospirava per farsi doppiare una cassettina da un amico, ora si trova tutto e subito. Per le band è senz’altro positivo, direi.