Saga (Jim Gilmour)
Dopo l’abbandono di Michael Sadler i Saga si lasciano alle spalle il passato e ripartono dal nuovo “The Human Condition”. Ci ha raggiunti telefonicamente Jim Gilmour, un pilastro del prog rock internazionale: sentiamo quello che ha da dirci in merito. Buona lettura.
Articolo a cura di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 27/04/09

Ciao Jim, felice di poter scambiare due chiacchiere con un pezzo grosso del prog rock internazionale. "Human condition" è il titolo del vostro nuovo disco, qual è lo stato o il livello attuale della “condizione umana”?


Ciao Gaetano e grazie a te. Dunque, la mia opinione sulla condizione umana non è certo positiva, le persone sono come delle macchine e la natura non ha più il controllo su di noi. Una visione pessimistica, vero, ma sono convinto che la gente possa ancora fare del bene ad altra gente, quindi qualcosa di positivo, se vogliamo, ancora c’è.


Pessimismo che si evince anche solo guardano la vostra nuova, splendida copertina. A proposito, chi ve l’ha disegnata?


Confesso: non mi ricordo chi si è occupato dell’artwork di Human Condition (ride, ndg). Suono, e del resto mi interesso veramente poco… 


Cambiamo argomento allora, ho una domanda a bruciapelo: vi manca Michael Sadler, il vostro vecchio cantante e tuttofare del gruppo?


Sinceramente non molto, siamo un gruppo che si è fatto negli anni, rodato, e non è l’assenza di un cantante che può crearci problemi. Anzi, non ci manca per niente.


Passiamo quindi a commentare la prestazione e l’avvento del nuovo singer Rob Moratti. Come vi trovate con lui e perché la vostra scelta è ricaduta su Rob?


L’abbiamo scelto perché ha un cognome italiano (ride, ndg), come il presidente dell’Inter Football Club. Da sempre sono convinto che l’Italia sia foriera di ottimi cantanti che per noi sono sinonimo di qualità. Siamo stati costretti a prenderne uno che avesse le vostre origini (ride, ndg).


Di recente siete usciti anche con  un DVD, “Contact – Live In Munich”. Possiamo ritenerlo l’ultimo regalo per i fan di Michael Sadler visto che c’è proprio lui al microfono?


Bah si, puoi vederla anche in questo modo. Ti preannuncio che registreremo un DVD con Rob Moratti quanto prima, dopo il prossimo disco magari, con un po’ più di materiale in cassaforte.


E noi vorremmo fosse registrato qui, in Italia…


Anche noi lo vorremmo Gaetano: aiutaci a promuovere Human Condition, e forse riusciremo a fare davvero qualcosa lì da voi.


saga_intervista_2009_01



Senti Jim, tolto il discorso legato al nuovo cantante, quali sono le principali caratteristiche che differenziano il penultimo “10.000 Days” dall’ultimo “The Human Condition”?


La produzione è una delle grandi differenze che si possono notare fin dai primissimi ascolti, poi c’è il cantato, ne abbiamo appena discusso. Il nuovo album è certamente più pesante e più progressivo; oggi posso affermare senza remore che si tratta del miglior disco mai composto e suonato dai Saga.


Una frase del genere lascia intendere che vi aspettate una gran risposto da pubblico e critica...

Beh, non proprio: come ogni disco dei Saga a qualcuno piacerà e a qualcun altro no. Siamo abituati, così come siamo convinti delle nostre potenzialità.


C’è qualcosa che ricordi con piacere nella tua lunga carriera di musicista, e magari qualche “boccone amaro” che hai dovuto mandare giù?


Ricordo con estremo piacere i grandi tour negli Stati Uniti e quelli in Canada. Avremmo potuto fare molto di più in Europa e soprattutto investire in Italia. Ecco, il mio grande dispiacere è proprio l’Italia, perché il suo pubblico è uno tra i migliori del mondo.


Avete mai rimpianto un contratto che non vi siete sentiti di sottoscrivere?


Si, è successo anche questo e nonostante contratti e soldi perduti, siamo arrivati sin qui.


Bene Jim, siamo al termine: siete in procinto di partire per un lungo tour se non sbaglio. Quali saranno le vostre prossime tappe?


Sì, è così. Stiamo raggiungere la Germania, sei lunghe settimane in Europa e poi torneremo dalle nostre parti, in Canada. Abbiamo in programma un altro tour europeo e contiamo di suonare in qualche grosso festival estivo.


Grazie per l’attenzione Jim, hai voglia di lasciare un messaggio ai lettori di SpazioRock?


Ringrazio tutti coloro che leggeranno questa intervista e ringrazio te Gaetano per la disponibilità: scrivi ai nostri fan di dare una chance a Rob Moratti, parla pure italiano (ride ndg).




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