Litfiba (Piero Pelù, Federico "Ghigo" Renzulli)

Litfiba Channel, la web radio dedicata ai Litfiba e recentemente riconosciuta dalla band fiorentina come web radio ufficiale, ha dato in esclusiva a SpazioRock l'intervista rilasciata da Piero Pelù e Ghigo Renzulli. La piacevole chiacchierata si è svolta il 4 novembre 2012 in occasione della "Fiesta Tosta", il raduno organizzato per i fan della band e che si è svolto al Viper Theatre di Firenze. Cosa hanno svelato il cantante ed il chitarrista ai microfoni di Litfiba Channel?

Articolo a cura di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 10/11/12

Visto che siamo qui, in questa Fiesta Tosta (il raduno dei fan dei Litfiba 2012, ndr), la prima domanda è: come è nata l'idea del raduno, e quando? Inoltre, che significato ha per voi questa fiesta tosta?


Piero Pelù: Beh, mi sembra che già dalla prima versione del nostro fan club, nel '92 o '93...


Federico "Ghigo" Renzulli
: L'abbiamo sempre fatto il raduno dei fan. È un classico nostro, lo facevamo anche negli anni '90.


Piero: Il nostro primo fan club tra l'altro era di Cremona, se non sbaglio, e facemmo la nostra prima festa proprio a Cremona (Ghigo annuisce, ndr). Beh, il raduno è il momento più di intimità tra noi ed i nostri fan.


Ghigo: Da quando siamo tornati insieme l'abbiamo già fatto tre volte, questo è il terzo: il primo anno al Viper, il secondo all'Hard Rock Cafè di Firenze, ed ora di nuovo al Viper. Confesso però che mi piace di più il Viper. È bello l'Hard Rock Cafè, però è un po' più... posso dire "fighetto"?


litfiba_intervista_02bisPiero: Si, poi l'Hard Rock ha un palco un po' più piccolo, qui invece c'è un palco vero, si può saltare, lì invece ci sono i tavoli quindi... È bello cambiare un po' location ogni tanto.


Ghigo: E poi è bella la festa, perché è anche un modo di parlare, di vedersi un po' più da vicini. Spesso e volentieri in situazioni un po' più grosse è difficile trovare tutto ciò.


Piero: È un'ottima occasione per annusarsi, è un'ottima occasione anche per far cantare e suonare insieme a noi quelli che tra i nostri sostenitori hanno voglia di esprimersi, quindi la Fiesta Tosta ha anche per protagonista attivo il pubblico, o meglio, i fan.


Ghigo: Infatti stasera chi vuol salire, può salire, eh!


Piero: È uno scambio divertente! Sapete anche voi quel che può succedere (risate, ndr). È proprio un happening: quel che succede, succede, la serata si costruisce un po' da sola, strada facendo, sulle base delle emozioni del momento e del trasporto emotivo.


Ghigo: Magari fatemeli suonare due o tre pezzi, eh? Ahahah!


Piero: E non gli scordate la chitarra!


Ora una domanda un po' più tecnica: ogni vostro album suona sempre diverso dall'altro, da "Desaparecido" a "Grande Nazione". Gli unici elementi collanti tra le varie composizioni sono i testi di Piero e il tocco riconoscibilissimo di Ghigo. Cosa vi ha spinto a cambiare il sound di album in album: la voglia di sperimentare, o la prefissata idea di non soffermarvi su un unico genere?


Piero: Ci piace molto spaziare tra i generi, anche perché in trent'anni, trentadue oramai che suoniamo insieme, è cambiato il mondo intorno a noi, ed è cambiata anche la musica, quindi giustamente essere al passo con i tempi, anche se può sembrare una formula un po' "paracula", in realtà non lo è. Semplicemente, il sound di ogni disco è figlio anche del momento che si sta vivendo, come pure i testi, i quali sono molto influenzati dalla realtà, da quel che succede intorno a noi, da quel che è il mio ed il nostro punto di vista di quel che vediamo del mondo.


Purtroppo molti vecchi testi risultano ancora molto attuali...


Piero: Si, abbiamo scoperto che diversi testi sono abbastanza attuali ancora oggi, il che mi rende da un lato inquieto e dall'altro se vogliamo un po' orgoglioso per averci visto lungo. Detto questo, tornando al discorso di prima, ci piace anche anche sperimentare, rimetterci in discussione, il che per noi è fondamentale...


Ghigo: Anche per non annoiarsi, comunque. Ti posso già anticipare che il prossimo disco sarà di musica celtica, un bellissimo disco con esclusivamente violini ed arpe...


Piero: ...però completamente distorti! (risate, ndr)


Anche con canti gregoriani? (risate, ndr)


Piero: Anche con canto gregoriano... distorto!


Ghigo: Si, un po' di canti gregoriani, giusto per lasciare uno spiraglio per il disco successivo, ahahah!


Avete mai pensato di riarrangiare o riregistrare un vostro vecchio album con la tecnologia di oggi? Pensavamo, per esempio, a "Litfiba 3" o "17 Re".

 

litfiba_intervista_ghigoPiero: Sono operazioni che oggi vengon fatte, effettivamente... son tanti modi per riprorre quel repertorio, sicuramente prima o poi troveremo una formula giusta per farlo. Naturalmente si tratterà di rifare quegli album con un sound più moderno, quindi come dicevi giustamente tu con gli arrangiamente ed anche con le tecnologie di oggi.


Ghigo: Comunque qualche brano di "Litfiba 3" continuiamo a farlo. Ogni tanto nei nostri concerti spuntano fuori dei brani di quel disco, vedi "Tex", vedi "Louisiana", vedi "Cuore Di Vetro", ed altri.


Piero: La trilogia è un momento della nostra storia veramente importante, verso il quale siamo particolarmente affezionati e legati, anche se oggi magari facciamo un genere un po' più orientato sul rock / hard rock. Tutto il repertorio degli anni '80 fa decisamente parte delle nostre radici. Sarà giusto prima o poi rivalorizzarlo in qualche modo.


La prossima è una domanda un po' più "particolare". Potete descrivere come si svolge una vostra sessione di composizione o di registrazione? L'atmosfera, se vi date consigli a vicenda... se vi mandate a fanculo l'un l'altro ogni tanto...


Piero: Aivoglia! Quello in continuazione, ahah! Intanto cerchiamo di ritrovarci in un luogo dove non piova, come sta succedendo in questo momento (una parte del soffitto perde acqua, ndr)


Ghigo: Chiaramente piove addosso a me, eh! Ma è normale, eheh!


Piero: Le session di composizione si svolgono in maniera del tutto libera e rilassata.


Ghigo: Non c'è una regola fissa.


Piero: Chi ha delle idee, le porta e poi da lì si parte a costruire un pezzo. Può capitare che l'idea iniziale per un pezzo poi alla fine venga completamente accantonata perché nel frattempo da quell'idea ne sono nate tante altre.


Ghigo: Capita anche che dall'idea iniziale si finisca addirittura in un'altra, si percorre un percorso strano delle volte. A volte è successo che siamo partiti con dei brani che all'inizio erano in un modo e poi son venuti in maniera completamente diversa.


Per esempio?


Piero: Non so... Forse dell'ultimo disco "Luna Dark", che è partita da un giro d'accordi e poi è diventata tutta un'altra cosa. Ma è giusto che sia così, vuol dire che hai ancora elasticità nella composizione. Massima libertà di pensiero, di azione, di peccare, di incazzarsi, di litigare, tutto insomma! Ci sta dentro tutto quando si compone.


Ghigo: Anche perché son tutte "immagini forti" che devono andare a finire dentro un disco. Questo è un mio modo di pensare, ma l'atmosfera di un disco è data anche da una certa tensione, tensione che poi finisce in... ora non si chiamano più solchi... come si chiamano... in bit!


Una domanda su "Grande Nazione": nella scelta dei titoli avete "tolto qualcosa" e "aggiunto qualcosa" al passato: siete passati da "Elettrica Danza" a "Elettrica" e da "Luna" a "Luna Dark", e a livello musicale invece Ghigo ne "La Mia Valigia" ha composto un riff che ricorda molto "No Frontiere". È una pura casualità od un voluto ammiccamento, un clein d'oeil al passato?

Piero: Clein d'oeil è veramente una zampata di stile!


Non mi tornava in mente il termine in italiano! (risate, ndr)


Ghigo: Penso che tutto ciò sia dovuto ad una casualità.


Piero: È dovuto al nostro DNA, diciamo. È una questione di appartenenza musicale.


Ghigo: Si, il DNA è quello! Ma scusa: il riff di "No Frontiere" cosa c'entra ne "La Mia Valigia"?


Beh, un po', c'è qualcosa che lo ricorda...


Ghigo: Può darsi che ci siano delle "simbiosi" di note in certi punti degli accordi. Ma comunque fa parte del nostro stile, insomma.


Piero: Si, fa parte del nostro stile. in realtà non ci riescono facilmente questi agganci col passato, non li facciamo né volentieri, né apposta, però quando vengono fuori ci piace, perché vuol dire che sono naturali.


Ghigo: Ecco! Sai cosa accomuna "La Mia Valigia" e "No Frontiere"? Che sono tutte e due in Si minore, hanno la stessa tonalità.

 

litfiba_intervista_fin

Piero, conoscendo il tuo amore per la Calabria, cos'è che ti affascina così tanto di questa terra? Secondo me la Calabria è una terra martoriata dal disoccupazione, omertà, 'Ndrangheta condita con la peggior classe politica che abbiamo in Italia. Raccontaci il tuo legame con il Sud e, se vuoi, esponici delle considerazioni sui politici italiani che stanno saccheggiando la nostra grande Nazione.


Piero: Domanda facile, eh! (risate, ndr) Domandetta impegnativa!


Ghigo
: Perfetta per te!


Piero: Sulla situazione politica e andranghetistica hai già detto tutto tu, c'è poco da aggiungere. Ci sarebbe tanto da fare, però fino a quando la gente non si incazzerà e non andrà con i forconi a stanare i delinquenti ed i politici collusi con i delinquenti, sarà difficile che possa cambiare qualche cosa. Io tra l'altro sono stato anche minacciato una volta in Calabria, con una lettera anonima... Non è stato molto piacevole! Fui minacciato dopo che scrissi la canzone "Fiorirà" (brano facente parte delll'album solista di Pelù "In Faccia" del 2006, ndr), dedicata ai ragazzi di Locri. Però questo non ha cambiato il mio amore per questa terra, per la gente della Calabria, per il cibo, per il mare, per le montagne... e per le donne! Meglio di così! Non vi fate mancare niente!

Per gentile concessione di Litfiba Channel




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