Pure Reason Revolution (Jon Courtney)
Jon Courtney, voce e principale compositore della band progressive britannica Pure Reason Revolution, una band che sta destando parecchio interesse attorno a sé grazie a due album all’attivo diversissimi tra loro, ci narra come sono cambiate le cose rispetto al passato. Vediamo cosa un disponibilissimo Jon ha saputo dirci, tra una risata e l’altra, riguardo l’evoluzione della sua musica.
Articolo a cura di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 29/04/09

Allora Jon, è vero che l’amore conquista ogni cosa? (riferimento al titolo dell’album “Amor Vincit Omnia” n.d.r.)

(ride) Oh sì, decisamente. E’ una delle cose in cui voglio maggiormente credere ed il messaggio che vorrei comunicare con questo album.

Puoi spiegarci perché avete scelto di parlare d’amore con questo nuovo album? Cosa si nasconde dietro al titolo? (che trovo magnifico, essendo così breve ma al contempo potente)

Il titolo dell’album deriva direttamente da un magnifico quadro di un vostro pittore, il Caravaggio. Abbiamo scelto questo titolo perché appunto: speriamo che l’amore conquisti ogni cosa, persino la nostra arte.

pure_reason_revolution1Il tema è drasticamente cambiato dal vostro album precedente “The dark third”, basato sul mondo dei sogni. In qualche modo, la musica ha seguito questo cambiamento (visto che vi trovo più elettronici, concreti…in un certo qual senso diretti)…

Sì, credo decisamente di capire cosa intendi dire quando dici “più diretti”…credo che tutto sia appunto relazionato al tema: parlando d’amore, dovevamo necessariamente veicolare il nostro messaggio musicale in maniera più semplice ed, appunto, diretta. Il nostro primo album necessitava decisamente di più di un ascolto per essere capito. Ma con questo album, già dalla stesura dei testi avevo capito che dovevo parlare una lingua in qualche modo più semplice, sia a livello lirico che musicale.

“Victorious Cupido” è uscito come un singolo scaricabile direttamente dal Myspace ben due anni prima dell’uscita dell’album. Perché avete fatto questa scelta?

Oh beh, sai: durante il processo di composizione e registrazione avevamo trovato un paio di canzoni che ci sono immediatamente piaciute, e su cui abbiamo stabilito fin da subito che sarebbero apparse poi sull’album. Quindi, abbiamo semplicemente deciso di dare un assaggio molto anticipato di come sarebbe suonato il nuovo album al nostro pubblico.

Una curiosità: seguendo la tracklist di “Amor Vincit Omnia” c’è questa trilogia di canzoni: Keep me sane/insane” (I), “Apogee” (II) and “Requiem for the lovers” (III), quindi ti aspetteresti di trovare tre tracce ben distinte a separare le canzoni; in realtà, alla fine le tracce che delimitano la trilogia sono solo due. C’è una specifica ragione dietro questa scelta?

Oh sì…vedi, in realtà, “Requiem for the lovers” non è che esista propriamente…puoi fermare comunque il tutto alla fine di “Apogee” e la struttura comunque avrebbe senso. Tuttavia, sentivamo di dover dare comunque una conclusione al messaggio di contenuto nelle due tracce precedenti, da qui l’idea di creare una sorta di ghost-track. Sai, a noi piace molto giocare in studio su queste cose.

L’album è prodotto per lo più da te, la cover è invece opera di Chloe. Col primo album, avete sempre delegato questi aspetti ad agenti esterni, quindi come mai adesso avete deciso di riappropriarvi in toto di tutto ciò che circonda la vostra musica?

Guarda, la prima parte dell’album è stata comunque co-prodotta da Paul Northfield (che già si era occupato della produzione in toto del nostro primo album), ma poi ho capito che avevo acquisito sufficiente conoscenza del mondo dell’ingegneria del suono e della produzione musicale, quindi ho curato io in prima persona la parte restante.
Allo stesso modo, ultimamente Chloe stava producendo parecchia arte, quindi ci è sembrato naturale che fosse lei a fare la cover del nostro album.
Comunque a me piace produrre la nostra musica, perché ci consente di preservare la nostra visione personale di quello che stiamo componendo…questo nonostante sia completamente soddisfatto del lavoro di Paul su metà del nostro cd! (ride)
Poi sai, tornando all’artwork: col primo cd c’eravamo affidati ad uno studio di design; ci avevano fatto numerose proposte, alla fine dovevamo sceglierne una e c’è sembrato anche lì tutto molto…impersonale. Anche se non sei del tutto convinto di quello che ti stanno proponendo, alla fine devi accettare comunque un compromesso ed era una cosa che volevamo assolutamente evitare con questo album.


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Parlando di Chloe, è vero che, qualcosa come oltre 10 anni fa, ha composto una canzone contro le Spice Girls?

(ridendo) Oh sì, credo che sia proprio vero! Aveva qualcosa come tipo 15 anni, suonava in una punk-band, all’epoca si parlava solo di Spice Girls, quindi…
D’altronde, tutti noi abbiamo suonato in qualche band prima di questa, ed abbiamo tutti un passato più o meno pittoresco di cui dobbiamo rendere conto.

Se dovessi fare un bilancio del periodo “The dark third”, saresti completamente soddisfatto di come le cose sono andate dopo l’uscita del vostro primo album?

Quando siamo usciti con “The dark third”, eravamo in una distribuzione controllata da Sony, ed è stato un po’ un incubo soddisfare tutte le aspettative di una major di quel livello.
Inoltre, essendo un’etichetta così grande, aveva un po’ mancato l’obiettivo di centrare quale era il nostro potenziale pubblico effettivo, considera poi che siamo stati messi costantemente in retroguardia per quanto riguarda la spinta promozionale.
Tuttavia, tutto questo ci ha consentito di arrivare dove siamo oggi, nel poter fare esattamente quello che vogliamo quindi…non ci possiamo davvero lamentare troppo di come le cose si sono svolte nel passato. Alla fine, abbiamo avuto l’opportunità di fare un secondo album…

…che sono sicuro verrà apprezzato da una vasta gamma di pubblico, visto che suona dannatamente bene…

Ti ringrazio. Anche se, onestamente, sicuramente ci sarà della gente che avvertirà in modo negativo il nostro distacco con il sound del passato. Noi non l’abbiamo fatto con l’idea di essere commercialmente più appetibili, tuttavia speriamo che una vasta fetta di pubblico apprezzi quanto abbiamo fatto.

La dipartita di tuo fratello Andrew (batterista sull’album “The dark third”) è definitiva oppure possiamo aspettarci un suo ritorno dopo che ha esaurito il suo “permesso di paternità”?

Oh no, non credo proprio! Sai, adesso è sposato, ha un figlio…insomma, essere in una band non dà delle remunerazioni costanti su cui basare una famiglia per cui…diciamo pure che il suo permesso di paternità è definitivo! (ride)

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Per concludere: cosa bolle in pentola per i Pure Reason Revolution? So che state preparando un tour…

Sì, abbiamo questo grande tour in programma…che credo ci porterà dalle vostre parti verso l’estate. Inoltre, abbiamo ancora tantissima strada da percorrere, a livello promozionale, per spingere a dovere questo nostro nuovo album.
Poi sicuramente, dopo tutto questo, è nostra intenzione comporre un altro album, spingere le cose ancora più lontane e continuare a progredire.

C’è forse in pentola la produzione di qualche video promozionale estratto dal vostro “Amor Vincit Omnia”?

Sai, al momento non te lo saprei dire con certezza. Si sono fatti dei piani per “Deus Ex Machina”, ma è ancora tutto troppo prematuro per poter essere più concreti.
Quasi certamente uscirà come un singolo in formato discografico.

Ok, c’è per caso qualche messaggio che vorresti lasciare ai fan italiani dei Pure Reason Revolution?

Mmmh…onestamente, a parte il fatto di ringraziarli e continuare a supportare la nostra musica, non saprei al momento che altro dire! (ride)

Ti ringrazio per questa intervista Jon, speriamo di vederci presto!

Quasi certamente verremo dalle vostre parti per qualche concerto quindi: spero di vedere te e tutti i nostri fan ai nostri show! Grazie a voi e alla prossima!





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