Joe Satriani (Joe Satriani)
Vi regaliamo in anteprima l’intervista con un mito della sei corde, Joe Satriani, che nel mese di maggio tornerà in Italia per ben sei date a supporto del suo nuovo album “Unstoppable Momentum”. Joe si è dimostrato molto disponibile a rispondere a qualsiasi tipo di domanda, ed oltre a svelare i dettagli della sua ultima fatica, scoprirete cosa ne pensa dei suoi allievi Kirk Hammet e Steve Vai, del mito Ritchie Blackmore e tanti altri… buona lettura!
Articolo a cura di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 06/05/13
Ciao Gaetano, è Joe Satriani che chiama! Come stai?

Ciao Joe! Tutto bene grazie, sono molto felice di averti su SpazioRock.it!

Grazie!

Dunque, è tutto pronto per il lancio del tuo nuovo disco “Unstoppable Momentum”e per l’occasione ci saranno diverse edizioni in vendita tra cui una da 300 dollari. I tuoi fan non se la faranno scappare…

Sono molto entusiasta all’idea di avere quest’album in uscita. Mi ci è voluto così tanto per completarlo: scriverlo, suonarlo, registrarlo, mettere assieme l’artwork. Essere in grado di avere finalmente la mia musica e l’artbook è davvero elettrizzante, quindi, penso che la mia risposta sia, sì, sarà un gran bel momento!

Il nuovo disco sembra muoversi in varie direzioni e hai scelto per una discreta varietà di influenze musicali per realizzarlo: ti va di parlarcene?

Solitamente, i miei dischi sono piuttosto vari, mi piace mescolare le cose il più possibile. La mia musica cerca di raccontare storie diverse, varie esperienze che ho avuto nella mia vita e ho tentato di fare musica che la gente potesse trovare d’ispirazione, che potesse elevare gli spiriti. E’ stato qualcosa come: “metti la tua storia in musica”.

Il suono della tua chitarra, così come di tutti gli strumenti del disco sembrano perfetti per quello che definirei come un disco “space rock”: hai prodotto tu stesso il disco?


Ancora una volta, è stata una combinazione tra la mia musica registrata presso il mio home studio e ciò che è stato registrato allo Skywalker Sound, gli studios di George Lucas nel nord della California. Abbiamo avuto dei grandissimi musicisti con noi ed è stato semplice tirare fuori delle grandi performance da questi ragazzi. Ci hanno dato del così bel materiale sul quale concentrarsi ed è stato davvero divertente.

Bene Joe beh, intanto complimenti, perché l’album suona davvero molto bene!


Beh, grazie!

Tra non molto sarai in Italia per ben 6 date: i fan italiani, da uno dei migliori chitarristi al mondo per giunta di origini italiane, si aspettano i migliori concerti di tutto il tour. Sei pronto per l’Italia?


Assolutamente sì! (ride) Penso che questo tour ci porti in giro per l’Italia per un periodo di tempo più lungo di quanto mai ne avessimo avuto prima. Solitamente facciamo due, tre concerti in Italia, a questo giro ne faremo sei. Per la prima volta saremo a Rimini e a Napoli, ed è fantastico. Se potessimo, ci piacerebbe passare anche due, tre settimane in Italia!

joesatriani_intervista_2013_02

Ti piace così tanto il nostro paese?


Sì, certamente. Ho ancora la mia famiglia tra Como e Milano e mi sento sempre il benvenuto quando torno in Italia.

Fantastico, perché io sono proprio di Como! Proprio vicino al lago...


Beh, sei un uomo fortunato!

Facciamo qualche piccolo passo a ritroso nel tempo. Sembra che tu ti stia divertendo molto molto coi Chickenfoot, una vera super band. State già lavorando su un nuovo disco?

Beh, pare che ci troveremo per fare un altro album, ma non prima dell’anno prossimo. Solo dall’anno prossimo in poi quindi…

Tra i tuoi tanti allievi famosi c’è qualcuno che pensi ti abbia superato o almeno eguagliato?

Penso che ci siano così tanti bravi musicisti che hanno un’ottima padronanza della loro tecnica e penso che abbiano idee fantastiche. L’anno scorso, ho passato parecchio tempo, nei vari G3, con John Petrucci, Steve Vai, Steve Morse e Steve Lukather. Sono tutti bravissimi e fanno musica che suona meravigliosamente. Sono sempre molto incoraggiato da tutti loro.

Senti un po’, ma chi è più bravo tra te e il tuo allievo Steve Vai?

Oh, Steve è già il migliore ma io sto provando a diventarlo (ride, ndg)

Ho una curiosità che mi porto dietro da un po’: pensavi che il tuo allievo Kirk Hammett potesse fare una carriera così incredibile nei Metallica? Che ne pensi della band e senti ancora Kirk?

Ho visto Kirk due mesi fa, ho presenziato alla festa di presentazione del libro di Kirk. Ha scritto un libro sulla sua collezione di film horror e relativa memorabilia, quindi abbiamo avuto l’occasione di stare assieme, bere un drink e celebrare la sua collezione. Per me è stato un sogno divenuto realtà, quello di vedere uno dei miei studenti ottenere quello che si sono meritati. Kirk lavorava duramente e lo fa tutt’ora, è molto dedicato alla musica ed al suo strumento. E’ veramente bello vederlo amato da milioni di persone nel mondo.

Nel 1988 sei stato chiamato da Mick Jagger per sostituire Jeff Beck nei Rolling Stones. Che ricordi hai di quell’epoca? Pensi sia stato il tuo più grande obiettivo raggiunto nella musica?

Direi che il risultato più grande per un musicista sia l’accettazione tra i suoi fan della sua musica originale. Suonare con Mick è stato così divertente, e nel mondo dell’intrattenimento, è stato un evento molto importante per me. Ma niente è paragonabile al vendere 10 milioni di copie del tuo disco solista; questo è il risultato più fantastico per me, che nessuna celebrità o premio è in grado di darmi.

Concordo Joe. Ho una domanda che mi porto dietro da diverso tempo: sei stato chiamato per sostituire anche Ritchie Blackmore nei Deep Purple negli anni 90’. Pensi che Ritchie Blackmore possa essere considerato il più grande chitarrista vivente? Se sì, perché?


Uhm, penso che ci siano troppi chitarristi al mondo che in questo momento sono i migliori. Ci sono troppi “migliori”. Sai, non saprei come rispondere a questa domanda, perché la gente me la pone spesso e sembrano molto interessati a capire chi sia il migliore, e io onestamente non so che rispondere.

Ok, d’accordo, ma che ne pensi di Ritchie Blackmore?


E’ fantastico! Ritchie è un musicista molto originale, se solo potesse suonare di più la chitarra elettrica…

joesatriani_intervista_2013_03Quindi non sei un sostenitore del suo Reinassance Rock?

Beh, questo è quello che gli piace suonare ora, e ne sono felice. Ma spero sempre che suoni di più la chitarra elettrica e relativa musica, perché quello era il genere a cui ha introdotto moltissimi fan… e ne ha ancora moltissimi in quel genere.

Torniamo alla tua musica, Joe, sei sempre stato ispirato da letture sci-fi per comporre i tuoi capolavori. C’è un argomento su cui vorresti lavorare ma che non hai mai avuto il tempo di sviluppare?

Leggo molti libri, dagli argomenti tra i più disparati. Mi piace parecchio la fantascienza, penso che offra una visione molto creativa di un futuro possibile. Ci sono scrittori molto bravi come Dan Simons, William Gibson e scrittori del passato come Philip K. Dick, quindi la maggior parte delle mie fonti d’ispirazione vengono proprio da opere di fantascienza.

Se non mi sbaglio, ho sentito che un “Anniversary box-set” è prossimo all’uscita. E’ così?


Si, ci abbiamo lavorato molto nell’ultimo anno, abbiamo rimasterizzato l’intero catalogo e gli album in studio e penso che alla fine di quest’anno, l’uscita di questa compilation coinciderà con un libro scritto da Jake Brown, “In The Studio With Joe Satriani”, e ci saranno parecchie interviste con me, e con le persone con cui ho lavorato. Discuteremo tutti i dettagli delle registrazioni delle canzoni e dell’equipaggiamento utilizzato, così come gli aneddoti che ci sono dietro. Abbiamo un programma pieno per il 2013, ma spero di far uscire questa compilation per la fine di quest’anno.

Joe scusa l’impertinenza di questa domanda. Sei stato nominato 11 volte al Grammy Awards ma non hai mai vinto: è l’unica sconfitta della carriera di Joe Satriani?


No, ci sono state molte bellissime delusioni: e dico bellissime perché vincere non ti insegna niente. E’ nel perdere che si impara molto su se stessi e su quello che si fa. Devo proprio dire alle persone che, come ho detto prima, il vero successo in una carriera musicale è l’essere accettati dalla fan-base. I Beatles, gli Stones e Jimi Hendrix non hanno mai vinto un premio, ma sono ben lontani dall’essere morti o dimenticati dalla gente.

Bene Joe, bella risposta e grazie per il tuo tempo. Ti chiederei di inviare un messaggio ai lettori di SpazioRock e ai tuoi fan italiani che leggeranno l’intervista…


Vorrei solo farvi sapere che da qui, San Francisco, Joe Satriani ama SpazioRock e spero di vedervi tutti presto in tour!


Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool