Megadeth (Dave Mustaine)
In vista dell’uscita di “Super Collider” siamo stati raggiunti telefonicamente da Dave Mustaine. Il frontman dei Megadeth si è aperto in una lunga e piacevole chiacchierata a 360°. Buona lettura.
Articolo a cura di Marco Ferrari - Pubblicata in data: 04/06/13

Ciao Dave e benvenuto su Spaziorock. Grazie per il tempo che ci hai concesso, è un enorme onore, nonché piacere, poterti intervistare.

 

Ciao Marco e grazie a te.

 

Bene visto che non abbiamo molto tempo vorrei iniziare immediatamente a parlare del vostro nuovo album “Super Collider” che, devo dire, è veramente ricco di grandi pezzi. Come è andata la sessione di songwriting e poi quella di registrazione? Vi eravate prefissati degli obiettivi specifici quando avete iniziato a lavorare sul nuovo disco?

 

Innanzitutto devo dire che tutta la band ha passato dei bellissimi momenti durante le fasi di songwriting e di registrazione del disco. E’ stato un lavoro abbastanza lungo perché abbiamo iniziato la scorsa estate a mettere insieme le idee ed è stata fantastica l’energia che ci dava la musica che stavamo scrivendo e questa cosa è stata molto positiva per l’intera fase di nascita dell’album.

 

In effetti devo dire che questo feeling traspare nel nuovo disco…. Si sente che si tratta di musica in cui vi trovate decisamente a vostro agio. In particolare mi ha colpito il perfetto mix tra il suono più classico dei Megadeth e le influenze mai così marcatamente rock che sono presenti nel disco. Penso ad esempio alla titletrack, ce ne puoi parlare?

 

Beh non è un segreto che quando ho scritto i nuovi riff sono andato a riascoltarmi i vecchi brani scritti e in un certo senso questo mi aiuta a capire in quale direzione, in termini di sound, voglio fare andare i nuovi pezzi. In particolare “Super Collider” è un brano che ho scritto un po’ di tempo fa, ma solo ultimamente avevo trovato il modo di  renderlo a meglio e sono molto soddisfatto del risultato finale.

 

Tra tutti gli ottimi brani che compongono l’album devo dire che “Forget to Remember” è quello che mi ha colpito maggiormente, un brano assolutamente fantastico….

 

Grazie mille! Questa è veramente una piacevole sorpresa. Non so se ne abbiamo il tempo, ma mi piacerebbe raccontarti la storia che c’è dietro questo brano che è molto importante per me. Il brano è legato a quando è stata diagnosticata una grave malattia a mia suocera… ero molto triste e sotto shock ed è lì che ho scritto il testo della canzone. Il testo però mi sembrava troppo cupo e triste, quasi come se lei fosse già morta, quindi ho provato a dargli maggiore ariosità e un doppio significato nel quale, oltre al pensiero per mia cognata, si possa leggere un qualcosa di comune e profondo a qualsiasi vera amicizia.

 

Si sente decisamente che è un brano molto sentito e profondo….

 

Pensa che quando l’ho fatta sentire agli altri ragazzi della band mi hanno guardato con occhi pieni di commozione perché conoscevano la storia da cui era nata.

 

Ora vorrei ampliare un po’ il discorso. Nel mondo del thrash metal i Megadeth hanno sempre rappresentato qualcosa di speciale: ogni band nella propria storia ha avuto alti e bassi spesso spaventosi, ma la qualità della musica dei Megadeth, a parte alcune scelte passate non condivise da tutti, non ha mai conosciuto una vera crisi. Cosa ne pensi?

 

Concordo, non abbiamo mai avuto particolari alti e bassi e questo l’ho sempre riscontrato in sede live dove il calore del pubblico ci ha sempre sostenuto. Però devo ammettere che delle volte capita che sai esattamente cosa scrivere e sai che piacerà senza dubbio ai tuoi fan, mentre altre volte seppur sei convinto della tua musica non capisci perché non sia piaciuta. Quindi penso che l’unica cosa che posso fare sia semplicemente quello di scrivere canzoni che sento… canzoni vere.

 

Personalmente ho sempre adorato Chris Broderick come chitarrista e penso che il livello dei Megadeth sia sensibilmente aumentato da quando è entrato a far parte della band. Quanto è importante per te avere al tuo fianco un musicista del calibro di Chris?

 

Chris è una grande persona per molti aspetti perché grazie alle sue indubbie qualità tecniche riesce a suonare qualsiasi cosa e ha una grande personalità onstage, ma soprattutto ha una grande personalità anche fuori dei riflettori. E’ una delle persone migliori che abbia mai conosciuto… non passa il tempo sempre ubriaco… (risata generale, ndm), ma anzi è un ragazzo sempre gentile e di buon umore.

 

 

megadeth_intervista_2013_01
 

 

Recentemente ho intervista Dan Spitz dei Red Lamb nonché, ovviamente, ex membro degli Anthrax il quale mi ha raccontato sia della vostra collaborazione nel suo progetto, ma soprattutto della vostra amicizia. Puoi raccontarci qualcosa?

 

Con Dan c’è una grandissima amicizia sin dai primi tempi in cui suonava con gli Anthrax e quando si è messo al lavoro sul suo nuovo progetto un giorno è venuto da me con del materiale chiedendomi di ascoltarlo e di dargli un  parere. Ho ascoltato i brani e dal punto di vista musicale li ho trovati incredibili, poi ho sentito i testi e sono rimasto molto colpito dal fatto che fossero legati alle vicende della sua famiglia. Abbiamo parlato del materiale composto, ma anche del fatto che per avere successo ci sono due aspetti fondamentali: la musica e il business e non essendo Dan più un ragazzino di 17 anni deve per forza tenere in considerazione anche il secondo aspetto e allora abbiamo iniziato questa collaborazione perché credo fortemente nella bontà della sua musica.

 

Come è stata la (doppia) esperienza del Big 4? Come è stato condividere il palco con Anthrax, Slayer e Metallica?

 

E’ stato assolutamente fantastico e penso sia stata un’esperienza indimenticabile anche per i fan. Se ci ripenso mi rendo conto di quanto sia stato un qualcosa di straordinario e sarebbe bello poterlo fare più spesso perché la gente ama quelle band e i loro dischi.

 

Bene direi che è il momento dell’ultima domanda: tu hai vissuto 30 anni di thrash metal, cosa significa per te essere riuscito a scrivere alcune pagine di storia della musica che resteranno immortali?

 

E’ un sensazione fantastica ed un onore fare parte di questa comunità e non ci sarebbe posto migliore nel quale potrei stare meglio. Molte persone considerano la comunità metal fatta di persone con problemi e che denunciano i loro malore tenendo i capelli lunghi e mettendo magliette nere delle band, ma in qualunque parte del mondo e in qualunque ambiente la gente ha problemi. Ma nel mondo del metal si riesce a canalizzare e sfogare i problemi attraverso la musica e trovo fantastico che i fan delle diverse band stiano assieme ai concerti e si divertano vivendo questa passione perché hanno qualcosa in comune di molto forte in cui credere. E tutto questo aiuta molto le persone e trovo sia incredibile l’emozione che ti regala il fatto di far parte di questa comunità.

 

Bene Dave, il nostro tempo purtroppo è scaduto. Nel ringraziarti voglio lasciarti l’ultima parola per salutare tutti i tuoi fan, in attesa di potervi rivedere ai primi di Giugno a Milano sul palco del Sonicsphere Festival.

 

Di sicuro ci vedremo. Poi la mia famiglia ed in particolare mia moglie ama tantissimo Milano ed è il posto in cui preferisce in assoluto venire e quindi anche per me è sempre un qualcosa di speciale. Ho sempre nutrito un profondo e sincero rispetto per l’Italia ed è una delle mie mete preferite non solo per i tour.

 

Grazie mille Dave, è stato un vero onore.

 

Ciao Marco, grazie a te




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool