Saint Deamon (Ronny Milianowicz)
In vista dell'imminente uscita di "Pandeamonium" abbiamo avuto il piacere di intervistare il poliedrico batterista della band scandinava. Buona Lettura
Articolo a cura di Davide Panzeri - Pubblicata in data: 24/05/09

Ciao Ronny, è un piacere per me intervistare una delle band (secondo il mio modesto parere) rivelazione del 2008. Come va in casa Saint Deamon?


Ciao Davide, è tutto ok al momento. Abbiamo fatto 4 concerti in Norvegia la scorsa settimana e stasera suoneremo con gli Hammerfall e Sabaton nella mia città natale.


Ok, partiamo con la prima domanda. Avete ricevuto un feedback, dalla critica e dal pubblico, abbastanza positivo per quanto riguarda “In Shadows Lost From The Brave”. Speravate in questo risultato o vi aspettavate qualcosina in più?


Per una band debuttante è stato assolutamente incredibile, anche se ci aspettavamo qualcosa in più dal mercato tedesco. Ma sicuramente ci prenderemo la rivincita con “Pandeamonium”.


Ne sono sicuro, e dato che l’hai citato, cosa vi aspettate dal nuovo album? Vuoi anche presentarcelo?


Si, guarda, a differenza del nuovo lavoro, il primo album è stato scritto in 3 anni, e per i primi 2 senza sapere quali membri vi avrebbero eventualmente suonato. “Pandeamonium” è stato scritto in 3 mesi, e tu potrai pensare che sia stato un pochino frettoloso, ma questa volta eravamo solo noi 4, perfettamente amalgamati e ispirati. Penso che ne abbia guadagnato in aggressività e solidità.


Stavo discutendo l’altro giorno col direttore di Spaziorock a proposito del vostro nuovo lavoro. Io credo che “Pandeamonium” sia in qualche modo più maturo, scorrevole ed assimilabile rispetto al predecessore, che aveva nella parte iniziale una sorta di collo di bottiglia che poi sfociava nella meravigliosa seconda parte. Lui è dell’idea opposta alla mia, ritenendo più bello “In Shadows Lost From The Brave” al secondo lavoro, che comunque apprezza molto. Tu come li vedi?


Oh Dio, potresti scegliere il tuo figlio preferito? (ride, mdr). Penso solamente che venga dimostrata la qualità del songwriting.


Posso dire che Jan ha una voce splendida? Molto calda e coinvolgente, sebbene lui assomigli nell’aspetto, a un cantate di chiara provenienza Black Metal…


Davvero? Pensa che molto tempo fa lui cantava in una band chiamata Frostmoon, e mi pare che più o meno sporcasse la voce.


La cover richiama da molto vicino il primo album. Cosa vi lega al mare ed ai galeoni che lo solcano? E’ forse una dedica nei confronti dei Running Wild?


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Noi tutti amiamo le calzamaglie pirata di Rock ‘n Rolf (risata generale, ndr).  Attualmente Jan è nel nord della Norvegia, e se provi a cercare su internet la città di Båtsfjord, capisci che lui vede più o meno il polo nord dalla sua finestra. Io ho un enorme dipinto nel mio soggiorno da quando mio nonno, proveniente dalla Polonia, tramite nave, mise piede per la prima volta sulla terra svedese. Non so se ce l’abbiamo nel sangue o se è un semplice dato di fatto, ma si sposa perfettamente col nome della band.


Il vostro palmares musicale è di buon livello. Come mai non avete avuto molta visibilità a livello europeo? Intendo dire, perché non siete stati affiancati a qualche band più famosa (come ad esempio Edguy, Sonata Arctica, ecc.) durante i loro Tour? Si tratta di una scelta vostra?


Penso che ci voglia molto tempo per rendere un brand molto grande. Voglio dire, gli Edguy hanno fatto molti tour e album prima di poter suonare di spalla agli Hammerfall. Ma si, in tutta onestà  penso che ci meriteremmo anche noi di essere nei top dei top (ride, ndr).


A proposito di tour, vi siete divertiti in Italia? Quattro date nel nostro Paese per una band emergente non sono poche, anche se l’affluenza di pubblico non è stata quella delle aspettative.


Ah l’Italia, un paese molto speciale per i tour. Mi ricordo di quando abbiamo suonato a Bari per esempio. La band di supporto stava suonando una mezz’ora in più del dovuto e ci è stato detto “Non preoccupatevi, avrete i vostri 45 minuti”,  quindi dopo 25 minuti hanno staccato i cavi!
Ma nonostante questi imprevisti, io amo il temperamento italiano. La prima volta nel vostro paese pensavo che tutti fossero arrabbiati con me, prima di capire che è solo il modo in cui siete fatti. Una delle nostre  agenzie di booking, la Eagle Booking, ha al suo interno il più freddo e glaciale italiano che sia mai nato. Noi lo chiamiamo “Bernini Tortellini”, ed è una sorta di fratello per noi.
La seconda volta che siamo tornati  in Italia c’erano il doppio delle persone, ed abbiamo fatto anche degli show con Uli Jon Roth.


Hai qualche interessante aneddoto da raccontarci su queste date italiane?


Non in Italia, ma di quando abbiamo suonato al Prog Power ad Atlanta (USA) lo scorso anno. Abbiamo fatto un buono show e ad un certo punto c’era un uomo che si è avvicinato a Jan Thore e gli ha detto: “Ragazzo, è stato veramente un ottimo spettacolo!”, Jan ha risposto: “Per forza, siamo i Saint Deamon!” con un pizzico di ironia. L’uomo ci ha guardato un po’ scioccato, mentre un promoter stava morendo dal ridere. Appena riprese fiato ci disse: “Ma sapete chi è quel ragazzo vero?” e noi: “No?”, “E’ solamente Jon degli Iced Earth” (risata generale, ndr).


Avete già pianificato un Tour per supportare l’album in uscita? Se si, vero che passerete di nuovo per l’Italia? Ho una voglia matta di vedervi.


Saremo a suonare in 5 festival e avremo circa 10 concerti con i Freak Kitchen, Candlemass e Uli Roth, dopodichè la nostra agenzia si occuperà di pianificare nuovamente un piccolo tour  in Italia.


Posso dire che ormai voi siete uno degli ultimi gruppi a portare avanti quel genere musicale chiamato Power Metal? Secondo la mia opinione, gruppi storici come Stratovarius, Helloween, Edguy e Sonata Arctica si sono sempre più discostati dal genere, e onestamente, mi vengono in mente solo i Gamma Ray tra quelli che continuano a seguire le loro orgini.


saint_deamon_intervista_052009_02Se tu ami tua moglie abbastanza, le resteresti accanto sia nei momenti felici che in quelli difficili giusto?
Non posso parlare per le altre band, ma noi non cambieremo nemmeno fra un milione di anni, questo tipo di metal è nel nostro sangue. Certo è che avremo nuove influenze, ma noi resteremo sempre gli stessi.


Cosa ne pensi della pirateria musicale? Sia da un punto di vista personale, che da quello dei Saint Deamon.


Il primo e principale problema dello scaricare è che tu non ricevi nessun contributo monetario per registrare il tuo album in maniera professionale e ineccepibile dal punto di vista sonoro. I musicisti devono registrare i loro album in studi scadenti, o nel peggiore dei casi, se lo devono registrare per conto proprio, e 9 volte su 10 sono solo musicisti, non produttori. Quindi, coloro che scaricano musica, sostanzialmente non ottengono l’album gratuitamente, pagano i loro debiti tramite un brutto suono delle loro band preferite.
Il secondo problema è che ci vuole molto più tempo per rientrare coi costi dell’album in modo che tu possa tornare ancora in studio. Quindi chiunque stia leggendo l’intervista pensi a questo:
E’ meglio scaricare un album e aspettare 2 anni prima di quello successivo (con suono peggiore dell’ultimo), oppure è meglio pagare una piccola somma  per avere un album ben suonato dalla tua band preferita e l’attesa per il nuovo cd ridotta a 1 anno? Se tu sei un vero metal fan, la risposta è semplice.


Bene, siamo giunti alla fine dell’intervista, vuoi salutare i nostri lettori? Ti ringrazio intanto del tempo dedicatoci e spero di vedervi al più presto in Italia. Ciao!


Ciao a tutti, e dite ai vostri locali metal di prenderci il prima possibile. Siamo impazienti ed affamati di tornare in Italia per suonare dell’ottima “Mozzarella Metal”!




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