UFO (Vinnie Moore)
SpazioRock sulle tracce di Vinnie Moore, portentoso shredder americano in forze agli UFO. “The Visitor” è il nuovo Top Album e Vinnie, oltre ad offrirci una delle migliori performance dell’anno, ci racconta qualche aneddoto di una carriera cominciata quando era ancora in fasce. Buona lettura.
Articolo a cura di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 02/06/09

Ciao Vinnie, benvenuto su SpazioRock.


Ciao Gaetano, il piacere è tutto mio.


Ho richiesto espressamente un’intervista con te “scartando” mestamente Phil Mogg perché sono rimasto sbalordito dalla tua performance sul nuovo disco degli UFO. Tu sei definito come uno shredder di nuova generazione e su The Visitor non sei stato soltanto ultra-veloce, ma pulito e precisissimo, un tocco quasi avveniristico sulle corde della tua chitarra…


Ti ringrazio, è un vero onore sentire certe parole. Sono quasi commosso. 


E’ la verità, raramente negli ultimi tempi mi è capitato di restare a bocca aperta dopo la performance di un chitarrista. Soltanto Ritchie Blackmore è riuscito ad incantarmi così …


Ah, caschi bene: Ritchie Blackmore è uno dei chitarristi che hanno influenzato il mio modo di suonare. Forse è per questo che apprezzi il mio stile.


Chi sono gli altri, se posso permettermi?


Al Di Meola, e certamente Jimy Hendrix.


Beh, sei uno dal palato fine. Senti Vinnie, hai cominciato molto presto a strimpellare la chitarra e a dodici anni Mike Varney della Shrapnel Records, dopo averti scoperto su una rivista ti ha selezionato per uno spot della Pepsi Cola. Che ricordi hai di quei tempi?


Ricordi meravigliosi. Non avevo ancora in mente il mio futuro, naturale, ma ciò che volevo era suonare quello strumento, ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo. Avevo una grande passione per il rock e ho cominciato molto presto ascoltando i Beatles e i Led Zeppelin: per me sono i gruppi a cui un neofita dovrebbe rivolgersi per apprendere le basi di questo genere. Sullo spot della Pepsi non sono mai “apparso”, c’era una controfigura, quelle non erano le mie mani. Ma il pezzo l’ho registrato io (ride, ndg).


ufo_intervista_2009_03


E poi sei passato ai Vicious Rumors fino a suonare con Alice Cooper: che tipo di persona è Alice?


E’ un tipo piuttosto vivace e una persona molto, molto simpatica. Me la sono spassata in giro per il mondo con lui.


Senti Vinnie, passiamo al disco degli UFO: c’è già stato qualche commento in giro tra i fan e la stampa?


Tutti ne parlano gran bene, credo tu possa confermare…


Assolutamente, un gran disco che non ne vuole sapere di uscire dallo stereo della mia macchina. E’ il prossimo Top Album di SpazioRock.


Molto bene, volevamo fosse un disco ermetico, che avesse una presa rapida sull’ascoltatore per via della sua attitudine melodica e allo stesso tempo spregiudicata.


Phil Mogg ha detto che i parametri dei nuovi brani sono stati scelti perché hanno una componente ben precisa: devono suonare bene soprattutto dal vivo. Ma non è una caratteristica che accomuna da sempre i pezzi degli UFO?


Beh si, ma non è del tutto vera questa tua affermazione anche se a grandi linee è così. In passato gli UFO hanno scritto brani più metodici, ragionati, oggi la componente “live” ha superato quella del “disco da studio” e la gente dal vivo si vuole divertire, pagano per quello. Con “The Visitor”, come detto in precedenza, abbiamo provato ad esaltare la componente melodica e abbiamo impostato una linea di chitarra che fosse maledettamente spregiudicata. Il risultato è un disco che sprizza energia da tutti i pori, un album che colpisce al primo ascolto e, consentimi di dirlo, durerà nel tempo. Non vi stancherete, tenendo conto che poi dal vivo è ancora migliore.

E a quanto pare avete scelto dieci brani su un totale di trentacinque composizioni…


Undici, probabilmente ti dimentichi dell’edizione limitata in digipack che contiene una bonus track inedita. Ad ogni modo so’ che Phil ha parlato di trentacinque brani, ma sono di meno. Abbiamo voluto mettere in pratica tutto ciò che la testa ci diceva, quindi composto, registrato, ascoltato e infine selezionato soltanto i migliori. Sono convinto che “The Visitor” non contenga nemmeno un filler.


E tra le tante canzoni ne scelgo una: Saving Me. E’ sensazionale: che chitarra acustica hai usato per registrare quel brano?


Se non ricordo male ne ho usate due diverse, una è certamente la Dean, la mia preferita.


Se non erro in questi giorni sei nei negozi anche con un altro disco, il tuo solista “The Core”: di cosa si tratta?


Esatto, hai fatto bene a ricordarlo. The Core è uscito da pochissimo, l’etichetta che lo promuove e che lo distribuisce è la Mascot Records. E’ senza ombra di dubbio il mio miglior disco solista, c’è dentro di tutto: rock, blues, funk, heavy metal. E’ fondamentalmente un disco shredder, che ha il suo punto di forza nella melodia. Dagli un ascolto e magari scrivi una recensione se ti va.


Molto volentieri, sarà fatto. Passiamo al discorso “live”: passerai dall’Italia con gli UFO o per promuovere il tuo solista?


Certo, saremo lì da voi tre date in agosto e non vediamo l’ora di esibirci per il pubblico italiano. Date uno sguardo al nostro sito per sapere dove e come trovarci.


ufo_intervista_2009_02


Bene Vinnie, ti ringrazio per l’intervista e ti do appuntamento qui, in Italia: vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?


Grazie a te Gaetano e un saluto a tutti i nostri fan italiani, manca poco e finalmente ci divertiremo assieme per tre fantastiche serate all’insegna del nostro caro buon vecchio hard rock.




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