Blind Guardian (André Olbrich)
A poco più di un mese dell'uscita del nuovo live album "Live Beyond The Spheres", in uscita il 7 luglio, e in vista del grande ritorno in Italia dei Blind Guardian, in occasione del Battlefield Metal Fest in programma il prossimo 2 luglio a Milano, abbiamo raggiunto telefonicamente André che ci ha parlato, tra moltissime cose, della loro partecipazione al festival e dei progetti nei quali al momento è impegnata la band.
Articolo a cura di Marta Scamozzi - Pubblicata in data: 05/06/17

Ciao André, bentornato su SpazioRock.it. Come stai?


Bene, molto bene, grazie.


Tra poco i Blind Guardian suoneranno a Milano per l'unica data italiana dell'anno, al Battlefield Metal Fest. Ci riserverete qualche sorpresa?


Sicuramente, ma non le svelerò qui... o non sarebbe una sorpresa! Posso solo dire che sarà uno show indimenticabile. Scherzi a parte, per noi suonare ai festival di queste dimensioni è sempre un piacere particolare. Il contatto con il pubblico è diverso, più intimo.


Parlando di relazione con i fan: tu e Hansi siete noti per essere molto aperti, ben disposti e amichevoli nei loro confronti. Pensi che con gli anni il crescere della fama della band abbia modificato un po' questo assetto?


No, questo proprio no. Anche perché quando finisci un concerto, la prima cosa che vorresti fare è guardare i presenti negli occhi e, uno per uno, ringraziarli. Questo i fan non lo capiscono, sono sempre loro a ringraziarci, ma in realtà se non fosse per loro non saremmo arrivati fin qui. Noi facciamo musica per noi stessi, dopotutto; il fatto che a qualcuno di esterno piaccia è ed è sempre stato estremamete incredibile. Teniamo anche moltissimo alle opinioni dei fan: sono loro che ascoltano la nostra musica quindi, a volte, discutere con loro dà buone idee per migliorarsi. Durante i festival non manchiamo di scendere tra la platea, con una birra in mano, per fare quattro chiacchiere.


Immagino lo farete anche al Battlefield!


Beh, perché no? Ci saranno moltissime band valide da ascoltare dal parterre, in quell'occasione...

 

blindguardianinterviewandre2017

So che sono in corso le registrazioni dell'album orchestrale dei Blind Guardian. Come sta andando?


Si tratta di un progetto su cui stiamo lavorando da molto, molto tempo. In pratica, diciamo che è dai tempi di "Nightfall In Middle Earth" che lo abbiamo in testa. Ha richiesto molto lavoro, probabilmente più di quanto non ci aspettassimo. Anche perché, avendo appena rilasciato un album di live - credimi, selezionare da quale show prendere i pezzi non é un compito da poco - abbiamo lavorato ininterrottamente su più fronti. Penso che questo sia davvero un passo necessario per la storia della band, e so che sarà magnifico.


Al Battlefield condividerete il palco con i Grave Digger. Nel 2010 avete eseguito una magnifica versione di "Revolution" con Chris Boltendahl. Pensi che si potrá ripetere anche a Milano?


Non credo. O meglio, si tratta di qualcosa di non programmabile. A Wacken siamo finiti sul palco insieme a causa, più che altro, di una decisione improvvisata nel backstage. Sai, quel festival è magico: penso che cose del genere possano succedere quasi soltanto a Wacken. Comunque, chissà... di sicuro, come ho già detto, le sorprese non mancheranno.


Blind Guardian e letteratura. I vostri testi sono intrisi di riferimenti letterari, "Nightfall In Middle Earth" a parte. Avete qualche idea per un concept ispirato ad un racconto particolare, nel futuro?


Se fosse per me porterei avanti all'infinito la saga di "Nightfall", che di sicuro è il mio concept preferito... ma be', certamente non possiamo prenderci il merito per averlo inventato! Comunque davvero, non saprei dire. Un album viene partorito a seconda delle sensazioni del momento. La maggior parte di elementi che compongono i concept non ci rendiamo conto da dove provengono, fino a molto tempo dopo. Ci lasciamo guidare dalle nostre idee e dalle nostre sensazioni, ma non partiamo con un piano vero e proprio e siamo molto flessibili sulla direzione da prendere. Fin ora è andata bene: siamo riusciti a rimanere fedeli a noi stessi, senza però essere ripetitivi. La chiave è mantenere la passione e non curarsi di cosa vogliono i fan. I fan, dopotutto, vorranno sempre cose diverse: la verità è che, qualsiasi prodotto noi presentiamo, la chiave di lettura è la loro immaginazione. E l'immaginazione lavora in modo diverso per ognuno, ed è impossibile prevederla.


Quindi, secondo te, la chiave per connettere con i fan è l'immaginazione?


Mh, domanda difficile. È di sicuro uno degli elementi principali... be', ma se ci pensi, la musica in sé non è altro che immaginazione. Senza immaginazione non ci sarebbe l'arte. Quindi sí, immagino che quello sia il motore di tutto.

 

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Oltre ad essere un grande fan di Tolkien, sei anche un grande fan di Warcraft. Avete mai pensato di scrivere un concept su un videogioco?


Non un concept vero e proprio... per ora, ci siamo limitati a scriverne la colonna sonora! Si tratta di "The Dwarfs". È stato estremamente divertente, anche se tremendamente difficile. Le esigenze della soundrack di un videogioco sono molto particolari.


Ad esempio?


Non puoi puntare su qualcosa di troppo complesso, ma nemmeno troppo banale. Non deve essere troppo coinvolgente ma, dal mio punto di vista, nemmeno troppo noioso. Peró, tutto sommato, lo trovo assolutamente esaltante.


Torniamo un attimo sulle performance live. La vostra musica è molto evocativa: si sposerebbe perfettametne con scenografie imponenti e grandiose. In genere, però, questo non succede. Più che altro, voi puntate su semplici giochi di luce. Avete mai pensato di lavorare su scenografie piú maestose?


Sí, ci abbiamo pensato. Per quanto mi riguarda ho un'opinione molto chiara su questo: no, io tengo particolarmente al fatto che è la musica, e solo la musica, a dover evocare paesaggi e storie. Allestire una scenografia rischia di essere estremamente riduttivo.


Grazie mille per il tuo tempo, André. Un'ultima domanda: hai un messaggio da lasciare ai tuoi fan?


Grazie a voi per tutto il supporto. Non vedo l'ora di fare quattro chiacchiere con voi, a luglio. Aspettatevi uno show indimenticabile.

 




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