Avenged Sevenfold (Johnny Christ)
Poco prima di salire sul palco dell'ultima giornata del Firenze Rocks, Johnny Christ degli Avenged Sevenfold ha raccontato cosa significa per lui "The Stage" a distanza di quasi due anni dalla sua pubblicazione e del rapporto (non sempre felice) con i fan italiani.
Articolo a cura di Simone Zangarelli - Pubblicata in data: 08/08/18

Ciao Johnny e bentornato su SpazioRock.it! Iniziamo: se ricordi, lo scorso dicembre abbiamo chiacchierato un po' per promuovere "The Stage Deluxe Edition". Qual è la prima cosa che ti viene in mente oggi nominando questo disco?

 

Vado molto fiero di questo disco e di ciò che abbiamo fatto. La prima cosa a cui penso è il pubblico, e al fatto che abbiamo avuto la possibilità di suonare queste nuove canzoni di fronte a loro. Sono passati quasi due anni e siamo pronti a iniziare qualcosa di nuovo alla fine dell'anno, ma adesso è estate, abbiamo un tour da intraprendere negli Stati Uniti. Sta andando tutto per il meglio e noi siamo molto felici di questo.

 

L'Italia è sempre stata una tappa dei vostri tour. Solo per citarne una, ci viene in mente la vostra esibizione al Gods Of Metal a Bologna di quasi dieci anni fa. Cosa ricordi di quel concerto?


Wow, quasi dieci anni fa! Eravamo insieme agli Iron Maiden, giusto?

 

Si, e avete eseguito una cover di "Walk" dei Pantera.

 

(Inizia "Walk" in sottofondo, NdR) Oh eccola, è abbastanza ironico (ride, ndr). Era il primo spettacolo con gli Iron Maiden durante quel tour, e ricordo che all'inizio non piacemmo ai fan italiani dei Maiden, così ci tirarono i panini sul palco durante l'esibizione. Ci abbiamo riso sopra e siamo andati avanti. Sapevamo ci sarebbe questo nucleo di fan degli Iron Maiden, ci siamo preparati per affrontare un tour impegnativo e a dire il vero quella è stata l'unica data del resto del viaggio in cui i fan hanno inziato ad essere davvero recettivi nei nostri confronti. Credo che il motivo fosse perché eravamo giovani e sbruffoni ed avevamo un atteggiamento del tipo "Facciamo quello che facciamo, sedetevi ed ascoltateci".

 

Ma adesso l'Italia vi ama! Al Firenze Rocks avete suonato  prima di Ozzy Osbourne ma dopo i Judas Priest. È il caso di dire che una posizione così alta nella lineup è un onore. In base alla vostra carriera lunga quasi vent'anni, quali sono stati i due punti di svolta che hanno davvero fatto la differenza?

 

Be', direi che il primo è stato apparire su MTV e TRL e vincere un MTV Music Award, penso che quella sia stata la prima volta che abbiamo raggiunto un buon punto nella nostra carriera che ci ha permesso di arrivare anche in posti diversi. Il secondo è stato raggiungere la posizione numero uno nella classifica Billboard due volte di seguito, è stato davvero bello.

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Ce n'è un terzo forse?

 

Forse il fatto che "Hail To The King" sia stata suonata in molti eventi sportivi e manifestazioni del genere. È stato molto utile per la nostra carriera.

 

Parlando da fan del metal, come ci si sente ad essere fra due dei più grandi nomi della storia del genere?

 

È un onore incredibile, ed è fantastico anche come fan, perché sentirò i Judas prima di salire sul palco e dopo l'esibizione ascolterò Ozzy. Sto lavorando, ma nello stesso tempo mi sto godendo lo spettacolo. È un onore condividere il palco con loro e come fan sono molto contento di essere qui.

 

Come trasformerete la vostra esibizione in un'esperienza indimenticabile per i vostri fan?

 

Sarà una situazione scatenata là fuori, penso che sarà un'esperienza indimenticabile per me e potrei svenire (ride NdR). Faremo ciò che facciamo sera dopo sera, cercando di mettercela tutta, di interagire con il pubblico e farli divertire. Per me ciò che conta è il coinvolgimento del pubblico: non ci divertiamo se i fan non si divertono, ci scambieremo energia a vicenda. Spero che siano pronti a divertirsi, perché noi lo siamo.

 

Nella nostra precedente intervista ci ha detto di essere abbastanza deluso dalle vendite dei CD, ma, d'altra parte, i vostri concerti dal vivo sono sempre un successo. Cosa ne pensi di questa differenza?

 

Sai le vendite non sono mai state davvero una fonte di introiti per noi. Guardando indietro sono ancora molto fiero di quello che abbiamo fatto, mantenendo segreta la data di rilascio di "The Stage", eccetera. Penso sia stato qualcosa di diverso ed ha attirato abbastanza l'attenzione. Abbiamo avuto critiche positive come mai prima, abbiamo ottenuto rispetto e riconoscimenti in posti dove non li avevamo mai avuti prima. E penso siano venuti a causa di questo disco e di ciò che abbiamo fatto con esso. Gli spettacoli dal vivo si possono vedere come un guadagno monetario ma non è di ciò che si tratta per noi, è più che altro coinvolgere più persone possibile e farle divertire, soprattutto durante i grandi eventi. Il nostro pubblico ancora crescendo, ma abbiamo comunque dei fan pazzeschi che amano raccontare di noi alle persone e fanno proselitismo. Questo è il vero obiettivo, ciò che abbiamo sempre voluto.

 

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Durante tutta la vostra carriera avete reso omaggio alle band con le quali siete cresciuti. C'è qualche nuovo gruppo di cui vorreste fare una cover?

 

Be', non sono molto "nuovi", ma mi piacciono tanto i Ghost oggi, farei una loro cover. Sono davvero unici e molto forti.

 

Grazie per il tuo tempo. Ti piacerebbe lasciare un messaggio ai lettori di SpazioRock?

 

Grazie a tutti coloro che ci supportano in Italia, ci vediamo la prossima volta. Grazie di tutto!




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