Bokassa (Bård Linga)
Si definiscono i "re dello stonerpunk" e vengono dalla Norvegia. Durante il loro passaggio a Milano insieme ai Metallica e ai Ghost, abbiamo incontrato Bård Linga, bassista dei Bokassa, che pubblicano oggi il secondo album "Crimson Riders". Con lui abbiamo parlato del nuovo lavoro, di questo magnifico tour e di molto altro.
Articolo a cura di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 21/06/19

Ciao Bård! Benvenuto in Italia! Come va? È la prima volta che venite qui?

 

Ciao! Sì, è la prima volta che suoniamo qui. Per me è proprio la prima volta in Italia, non so se gli altri ci sono già stati per altri motivi.

 

A breve uscirà il vostro nuovo album "Crimson Riders". Si tratta ancora di stoner-punk, ma ho trovato alcune differenze rispetto al vostro album d'esordio. Cos'è cambiato nel processo di scrittura e registrazione?

 

Per prima cosa è migliorata di gran lunga la produzione. I suoni sono diversi e decisamente migliori, anche si tratta sempre di un sound grezzo e sporco. Per il resto ci siamo sempre concentrati molto sui riff e sulla struttura delle canzoni, ma abbiamo anche voluto provare cose nuove, per espandere i nostri orizzontI.

 

Alcune settimane fa avete pubblicato il primo singolo estratto dall'album, "Mouthbreathers, Inc". Come mai avete scelto proprio quel brano? Siete soddisfatti della reazione dei fan?

 

Sì, siamo molto soddisfatti, alla gente piace molto! L'abbiamo scelta perché è una classica canzone dei Bokassa e ha tutti gli elementi che i nostri fan adorano. Quindi crediamo che sia ottima per introdurre il nuovo album al pubblico.

 

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Tra le altre canzoni quella che mi ha sorpreso di più è "Vultures", perché è più melodica e ha anche una parte di sax. Come è nata?

 

Personalmente non so dirti come sia nata esattamente, perché è stata scritta da Jørn, ma comunque volevamo provare qualcosa di nuovo. Ci piaceva di aggiungere qualcosa di più groovy nell'album, solo per divertirci a suonarla.

 

Invece il brano che preferisco personalmente è la title track, che secondo me rappresenta bene il mix tra i riff stoner e le parti hardcore punk molto veloci. Sei d'accordo con me?

 

Sì, sono d'accordo, è anche la mia canzone preferita dell'album. La adoro perché è molto pesante, veloce ed è anche concentrata. Dura poco, ma trovo sia molto efficace.

 

Nei decenni passati l'hardcore punk ha avuto grande impatto anche grazie ai temi sociali e politici. Credi in questi giorni possa avere ancora la stessa forza e lo stesso impatto sulle persone?

 

Sì, decisamente, anche se noi come band non vogliamo fare propaganda o cose simili. Semplicemente traiamo ispirazione da quello che succede. Ma comunque credo che un buon impatto ci possa essere anche oggi.

 

L'anno scorso Lars Ulrich ha dichiarato che siete una delle sue band preferite e ora siete in tour con i Metallica. Come ti fa sentire tutto questo?

 

È pazzesco. Non ho parole per definire come mi sento a riguardo, è surreale. È difficile da descrivere un passo così grande per noi, ma comunque è un onore far parte di questo tour. Quando siamo saliti sul palco per la prima data e abbiamo visto la reazione di tutta la gente che c'era è stato davvero fantastico. Non ero abituato a cose simili.

 

Avete già suonato qualche pezzo dal nuovo album? Come vi è sembrato l'impatto live?

 

Sì, abbiamo suonato "Mouthbraethers, Inc", "Vultures" e "Captain Cold One". Cambiamo la setlist ad ogni data in modo da avere quelle che per noi sono le canzoni migliori ogni giorno. Ad ogni modo tutte le nuove canzoni che abbiamo suonato funzionano molto bene sul palco e mi sembra che le persone le abbiamo apprezzate, quindi sono contento a questo proposito.

 

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Come hai già detto prima questo tour è stato un grosso cambiamento per voi. State suonando su un palco molto grande, davanti a migliaia di persone. Preferisci questo tipo di show o quelli nei locali più piccoli dove tutto il pubblico e lì solo per voi?

 

Mi piacciono entrambe le tipologie di show. Anche se in questi casi siamo molto lontani dal pubblico, quindi magari non riusciamo ad avere la stessa interazione o a vedere le reazioni di tutti. Invece uno show più piccolo è anche più intimo.

 

E quali sono i vostri programmi dopo questo tour per promuovere l'album?

 

Faremo un tour da headliner in Europa, anche se per ora non posso dirti dove andremo perché dobbiamo ancora organizzare bene le cose. Comunque per ora è prevista solo l'Europa.

 

Voi siete norvegesi e in generale la Scandinavia è famosa per il metal e sicuramente molto meno per lo stoner o l'hardcore punk. Quindi volevo chiederti, com'è attualmente la scena punk nel vostro Paese?

 

In Norvegia la scena punk è molto grande, ci sono diverse band. Lo stoner è meno diffuso, ma qualcosa si trova. È un Paese molto vario musicalmente, anche se è appunto più famoso per il metal. Ma ci sono altre band che magari lì sono molto conosciute ma nel resto d'Europa non sono famose.

 

Invece parlando del vostro sound, la prima volta che ho ascoltato una vostra canzone facevo fatica a credere che solo tre musicisti potessero avere un impatto così forte. Qual è il vostro segreto da questo punto di vista?

 

Ti ringrazio [ride, ndr]. Da questo punto di vista lavoriamo tantissimo sui nostri strumenti per farli suonare esattamente in determinati modi. Questo è quello che facciamo individualmente, ma poi per avere il giusto impatto ovviamente suoniamo tantissimo anche insieme, per capire in che modo gli strumenti interagiscono tra di loro.

 

Un'ultima curiosità: quali sono le band che ti hanno fatto appassionare alla musica quando eri un ragazzino?

 

Quando ero più piccolo la band che ascoltavo di più sono i Tool, li adoro. Ma mi piacevano molti generi di musica. Andavo pazzo anche per i Guns N' Roses.

 

Ok, questa era l'ultima domanda, grazie mille per questa intervista! Vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?

 

Spero che vi divertiate vedendoci suonare!




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