Ciao Lala e benvenuta su SpazioRock. Quasi un anno fa, l'uscita del vostro debutto omonimo ha ricevuto un buon feedback. Quali elementi avete aggiunto al nuovo album "Hexenhammer" per renderlo più stuzzicante del precedente?
Penso che il nuovo album sia migliore del precedente: più aggressivo, più veloce, più thrash, legato all'heavy metal tradizionale, ma moderno nella resa. Del resto, se si affronta un testo come il Malleus Malleficarum, è vietato rallentare i giri!
La rosa delle vostre influenze va dai Judas Priest agli Iron Maiden passando per l'intera scena NWOBHM. Quanto è complicato suonare un heavy metal tradizionale senza sembrare dei meri calchi di grandi nomi?
Credi sia facile? Ebbene, no, non è affatto così semplice. I Judas Priest e gli Iron Maiden rappresentano la nostra maggiore influenza, ma suppongo che l'errore più grande che si possa commettere sia quello di modellare gli strumenti e il sound su quelle band, pianificando ogni cosa nel minimo dettaglio. Ciò che ascolti è frutto della spontaneità: d'accordo, ricorda l'heavy metal degli anni '80, ma non ci pensiamo quando arriva il momento di registrare i brani. Siamo le Burning Witches, non una copia di qualche grosso nome.
L'album vede nuovamente la presenza di Marcel Schmier dei Distruction in fase di produzione. Quanto è stata importante la sua figura per la vostra carriera?
Se fossi stata una strega in quei tempi oscuri come avresti reagito alle persecuzioni?
Non so come avrei reagito: allora la gerarchia religiosa protestante era davvero potente e non era facile ribellarsi alle autorità. Da strega, comunque, avrei combattuto al loro fianco.
Assolutamente sì. Vogliamo dare alla gente la felicità. Se la vediamo sorridente mentre suoniamo sul palco, la soddisfazione è enorme. Qualche tempo fa abbiamo tenuto un concerto in Svizzera, e quando "Open Your Mind" è terminata, sentivo i presenti che dicevano "oh, la loro nuova canzone è davvero buona, piena di armonia, e poi queste chitarre melodiche ...". Lì ho capito che lo scopo era stato raggiunto.
E perché avete scelto proprio "Holy Diver" dal vasto repertorio di Ronnie James Dio?
È una combinazione davvero interessante (ride, ndr.). Suoneremo alcune canzoni del nuovo album e alcune di quello precedente. E non vediamo l'ora di esibirci con i Grave Digger, davvero una grande band. Speriamo di venire anche da voi in Italia, amo molto il vostro paese.
Grazie mille per l'intervista. Vorresti lasciare un messaggio ai vostri fan e ai nostri lettori?
Comprate il disco e bruciate insieme alle streghe!