Megadeth (David Ellefson)
Siamo nel backstage del Gods Of Metal, seduti su un divano nel camerino di David Ellefson, poco prima della performance dei Megadeth all'Autodromo di Monza...
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 22/06/16

Si ringrazia Matteo Galdi per la collaborazione. 

 

Ciao David, è un piacere conoscerti! Vorrei iniziare parlando di te. Tieni spesso delle clinic in tutto il mondo durante le quali mostri e spieghi i riff dei Megadeth, parli di tecnica, fai vedere i tuoi bassi Jackson, e spesso fai anche dei tutorial su YouTube. Nell'ultimo, per esempio, facevi vedere tutti i tuoi riff preferiti dei Megadeth. Hai in programma altre attività di questo genere? Sembri sempre molto entusiasta quando insegni!

 

Mi diverto un sacco! Soprattutto perchè un tempo solo i jazzisti rientravano tra quei pochi stimati e rispettati che potevano fare le clinc per le aziende di strumenti musicali. Negli ultimi 10/15 anni è iniziata a diventare una cosa anche nostra. I primi erano i migliori musicisti del metal, come il mio amico Harky, poi anche io e Frank Bello abbiamo iniziato a fare clinic insieme. ultimamente non ne ho fatte molte, ma è un bene perchè ne ho fatte davvero tantissime in passato. Non che non siano cose che facciano piacere, ma poi ora è tutta un'altra cosa con YouTube. Spero solo che le persone abbiano imparato qualcosa dalle clinc che ho fatto. Tutto ciò che facciamo è su internet ormai, ma a proposito, stavo pensando che la prossima volta farò qualcosa di diverso, parlando di altri generi musicali. Ho fatto un concerto solista barra clinc nel marzo dello scorso anno a Mexico City, appena prima di entrare in studio a registrare Dystopia. Ed è stato fantastico, mi sono divertito molto, ho cantato, ho scritto dei brani proprio per quella clinic. In questo momento ho un sacco di lavoro da fare con i Megadeth, quindi è difficile incastrare anche quelle cose.

 

Come ti trovi con la formazione attuale dei Megadeth? Sembra che Kiko e Adler siano perfetti per i Megadeth, è che come se aveste sempre suonato insieme.

 

Sì, è proprio così. La line up dei tempi di "Rust In Peace" era molto classica. Penso che i fan abbiano sempre voluto che si tornasse a quei quattro ragazzi che suonano insieme, che sono anche amici, che si divertono, che fanno ottima musica insieme, che stanno bene insieme. Penso che siamo arrivati adesso ad avere di nuovo quel feeling.

 

Siete in tour con un altro batterista. C'è stata un po' di confusione a riguardo da parte dei fan. Come l'avete scelto?

 

Dirk, dei Soilwork. Ecco com'è andata. Abbiamo registrato il disco con Chris, dei Lamb Of God. Ci siamo trovati benissimo e il disco è andato alla grande, e speravamo di poter continuare a suonare con lui il più possibile, e gliel'abbiamo proposto. Ma sapevamo che le date e in generale gli impegni delle band si sarebbero sovrapposti, e infatti lui ora è in America in tour con i Lamb Of God. Il problema riguardava proprio questo mese, queste quattro settimane. Chris ha sempre detto che se avesse dovuto farsi sostituire nei Lamb Of God avrebbe voluto che fosse Dirk, allora noi a nostra volta abbiamo proposto che Dirk lo sostituisse con i Megadeth. Il batterista dei Megadeth in questo momento è Chris, ma Dirk si è liberato per poter suonare con noi. è molto giovane, e ha la stessa voglia, lo stesso stile e le stesse capacità di Chris, quindi mantiene un sound molto simile a quello di Dystopia. Quindi Drik starà con noi solo per questo mese, poi tornerà Chris, se non sbaglio il 28 giugno.

 

Una domanda che tutti i fan vorrebbero fare: com'è il tuo rapporto con Dave Mustaine e com'è cambiato nel tempo?

 

Nel migliore dei modi, davvero bene. Quando ci siamo conosciuti ero molto giovane, ero appena andato via di casa, avevo lasciato i miei genitori in Minnesota per andare a Hollywood, che mi sembrava un posto davvero assurdo. Dave è stato come un fratello maggiore per me, una sorta di mentore, e per qualche anno il nostro rapporto è stato principalmente basato su quello. Dopo qualche anno ho iniziato a fare delle altre cose da solo, come un adulto, dal punto di vista musicale, professionale. Ho completato i miei studi, ho fatto delle cose che sentivo di dover fare. Quando sono ritornato dalla band, sono tornato con un bagaglio diverso, con delle esperienze di vita che mi hanno reso un musicista migliore per i Megadeth. Ero un uomo a tutti gli effetti, anche musicalmente avevo fatto nuove esperienze. Incoraggio sempre i musicisti a suonare con persone diverse, perchè ti cambia. Ti rende migliore, anche nel lavoro con la tua band, com'è successo nel mio caso.

 

 

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La gran parte dei vostri fan considera "Dystopia" uno dei migliori lavori dei Megadeth. Sei d'accordo?

 

La risposta al disco è stata ottima, credo che sia un lavoro incredibile e che in qualche modo compensi gli album precedenti. Per esempio se "Super Collider" fosse stato presentato al pubblico con il brano "Kingmaker" sarebbe stato percepito molto diversamente rispetto a come è stato facendo uscire "Super Collider" come prima canzone. Se fosse andata così la gente avrebbe subito pensato "Ecco i soliti Megadeth, sempre le stesse cose, ci risiamo!". Quello era un buon disco che conteneva buone canzoni, ma era molto più leggero come sound. Anche "Thirteen" contiene dei buoni brani, ma "Dystopia" ha proprio un altro tiro, c'è del sentimento. Da fan si vuole davvero entrare in contatto con l'artista che si ascolta, e con questo disco credo che i fan abbiano pensato "Ecco i Megadeth di Peace Sells di cui mi sono innamorato". E penso che Dystopia stia proprio a significare per i fan che non abbiamo perso il contatto con ciò che eravamo all'inizio.

 

Com'è cambiata, invece, la tua relazione con la musica negli anni?

 

Sai, è bello. Torno alla musica che mi piaceva quando stavo crescendo. La musica che ascolti ti dà forma come musicista, tutto, dai Kiss, a Van Halen, ai Motorhead, ai Judas Priest. Ogni tanto torno a quella musica, anche ai primi AC/DC, per ritrovare la mia fonte di ispirazione. Anche i primi Rush... questi sono i gruppi che hanno dato forma alla mia identità musicale. A volte quando voglio ritrovare l'ispirazione torno a quella musica che ascoltavo quando ero ragazzo. Detto ciò, professionalmente ho attraversato diversi momenti di transizione, soprattutto facendo dischi. Quando inizi a incidere dischi impari tantissimo su te stesso, sul modo in cui suoni con la tua band. Ascolti in modo diverso. Anche facendo live, a partire da quelli in piccoli club. I primi live dei Megadeth erano molto aggressivi e interattivi, fino a quelli nelle arene o ai festival. Impari così ad affrontare tutti questi aspetti diversi. Queste esperienze ti formano e cresci come musicista. Sono sicuramente un musicista molto diverso rispetto agli inizi. Ma penso che probabilmente questo mi abbia anche portato ad approcciarmi alla musica in modo diverso. Quando ero un ragazzino se non era metal o hard rock, basta, non era musica per me. Ho imparato a trovare il bello anche nell'ascoltare bravi cantanti e compositori.

 

Che musica ti piace ascoltare per rilassarti che non sia metal?

 

In America c'è stato un grosso cambiamento. C'è una grande tendenza verso la musica Christian, un genere che in Europa non è visto un granché. Quando ero ragazzo odiavo davvero quel tipo di musica, proprio non lo sopportavo. Ora invece mi ci dedico per rilassarmi, come anche il jazz. Suonavo il sax e il basso in gruppi jazz quando ero piccolo, quindi quando ora sento musica del genere l'apprezzo molto. Questi sono i due generi principali. Poi ho due figlie giovani che mi aprono a tantissimi nuovi generi, tipo l'elettronica. Proprio oggi mia figlia mi ha mandato una canzone su cui sta lavorando. La conosco e so che musica ascolta, è interessante vedere come è diversa da me quando avevo la sua età e ascoltavo i Judas Priest e gli Iron Maiden, e come questa musica fosse entrata in me e ne fosse uscita sottoforma di una nuova creazione. Ed è anche interessante notare come mia figlia rappresenti i gusti musicali di un'enorme parte di adolescenti americani. Magari è perchè è mia figlia, ma ascolto anche queste cose con un'attenzione diversa.

 

La musica metal è cambiata molto, soprattutto le sue forme più estreme. Cosa ne pensi?

 

Il rock and roll è nato come una forma estrema del blues negli anni Cinquanta ed è diventato sempre più estremo con l'acid rock e Woodstock negli anni Sessanta e poi con l'hard rock dei Deep Purple, fino al metal. Quindi anche il metal è desitnato a diventare sempre più estremo. Per me è solo una questione naturale, dobbiamo sempre spingerci vero il lato più estremo delle cose. Se pensiamo ai generi che hai menzionato, vent'anni fa non avremmo mai potuto concepire musica del genere, non l'avremmo mai ascoltata, non avremmo neanche pensato che potesse essere davvero musica. Ora è diventata una transizione naturale: urlare sempre più forte, scordare sempre di più gli strumenti, è un'aggressione scura e forte. Ci piace ovviamente, ognuno ha i propri preferii, ma ascoltiamo metal, componiamo musica metal, quindi in quanto tale apprezzo chi si spinge all'estremo.

 

Salirete tra pochissimo sul palco. Questo è il più grande festival metal che abbiamo in Italia. Praticamente state per suonare davanti a quasi tutti i metallari italiani. Come ti fa sentire questa cosa?

 

Sono contentissimo, amo questo festival, è uno dei più noti nel mondo. La location è bellissima, e si vede che il livello del festival si è alzato, segno che anche la popolazione metal italiana è cresciuta! La line up è molto varia, dagli Halestorm, Sixx:a.m., Megadeth, che rappresentano il classico thrash, almeno per i gusti europei, Rammstein, sono uno dei nomi top qui. Mi piace molto, c'è molta varietà, non solo thrash, ed è sicuramente una bella cosa.




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