Fever 333 (Jason Aalon Butler, Stephen Harrison, Aric Improta)
Esce oggi "Strength In Numb333rs", primo album in studio dei Fever 333. Ne abbiamo parlato con Jason Aalon Butler (voce), Stephen Harrison (chitarra) e Aric Improta (batteria), che ci hanno raccontato il significato del disco e dato la loro opinione su quanto sta succedendo di questi tempi in America.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 18/01/19

Traduzione a cura di Isadora Troiano

 

Ciao, prima di tutto benvenuti su SpazioRock, è un piacere avervi con noi. È la prima volta che parliamo, quindi inizierei col chiedervi come state e come sta andando questo tour, immagino sia qualcosa di molto importante per voi.

 

Jason: Si assolutamente, Stephen e io eravamo già stati in tour con i Bring Me The Horizon, e anche questa volta si tratta di un grande tour, siamo molto contenti di come sta andando e di essere qui.

 

Aric: Il pubblico è davvero bello, chi ci viene a vedere è molto ricettivo ed è evidente che apprezza ciò che facciamo, quindi siamo soddisfatti, soprattutto con i nostri intro piuttosto lunghi, non sai mai come risponderà l'audience ma la risposta che stiamo avendo è molto positiva ed è una gran cosa.

 

Di sicuro! Parliamo del vostro nuovo disco: dal vostro punto di vista, quanto è connesso al precedente EP? Visto che sono così vicini temporalmente, sicuramente ci sono delle affinità a livello tematico e di sound.

 

Jason: Be' per cominciare, molti dei brani sono stati scritti nello stesso periodo, abbiamo già materiale per due album, non abbiamo fatto altro che scrivere, scrivere e scrivere, quindi molte delle canzoni sono nate nelle stesse sessioni, nello stesso periodo di tempo, però abbiamo scelto nello specifico che alcuni brani fossero nell'EP e altri nel disco, in modo da mostrare il progresso del nostro lavoro e da veicolare il nostro messaggio. Però appunto ciò che vogliamo dire, l'intensità della musica sono le stesse per entrambi i lavori, al massimo nell'album il tutto dovrebbe essere potenziato, visto che ci sono più canzoni.

 
Il titolo è "Strength In Numb333rs" e noto che il collegamento ai numeri è ricorrente, come nel vostro nome. Diteci di più su questo argomento e su cos'è per voi "Strenght In Numb333rs".

 

Jason: la base di tutto è il numero 3, nel nostro nome Fever333 il 3 rappresenta la lettera C dell'alfabeto, la terza lettera appunto, che sta per "Community, Charity and Change" (Comunità, Carità e Cambiamento ndt). Mentre il numero 3 di per sé rappresenta la forma più forte della geometria che è il triangolo, che è un'iconografia per la solidarietà, la forza. Molti hanno relazioni differenti con questo numero, ma per noi è questo, quindi il titolo rimanda a questi concetti molto importanti per noi oltre a sottolineare che facciamo meglio come gruppo che come individui, più siamo uniti e più abbiamo successo e ci evolviamo come persone.

 

fever333band

 

Avete anche appena pubblicato il singolo per questo disco che si intitola "Burn It". Ho guardato il video e posso dire che è molto shoccante, è diretto, duro e mi chiedevo se davvero rappresenta il popolo americano in questo periodo storico e sociale.

 

Jason: Assolutamente. Hai colto perfettamente il messaggio, è l'osservazione migliore che sia stata fatta fino a ora su questo video, e sì, è esattamente quello che sta succedendo, oggi, in questo momento. Le persone potrebbero pensare che si tratta di storia antica, roba passata, ma non è così, non solo sta accadendo adesso ma sta accadendo anche nel nostro Congresso. Non si tratta di qualcosa di astratto, ma di molto concreto e personale, io stesso ho avuto una causa contro la polizia di Los Angeles perché una volta ho temuto che questo agente volesse uccidermi, letteralmente. Questo sistema non è bilanciato, senza dubbio, la dimensione politica e sociale dell'America di oggi è volutamente sbilanciata, loro vogliono che sia così e scelgono attentamente contro chi usare questo potere, al momento sono i poveri, i deboli, le persone di colore, le donne, gruppi specifici sono il bersaglio per mantenere il potere non bilanciato. Quello che si vede dal video però è solo una parte, non è tutto solo così negativo. Dobbiamo mantenere viva la speranza che questa situazione si possa cambiare ed è anche il messaggio che vogliamo trasmettere.

 

Viste le vostre diverse provenienze, si può dire che siete una band multietnica. So che alcuni di voi - più di altri - hanno sofferto molto a causa della discriminazione, per cui vi chiedo se e quanto la musica vi abbia aiutato a emanciparvi.

 

Jason: Per me, al 100%! Io sono fuggito da Inglewood (quartiere problematico di Los Angeles NdT), mentre molti miei amici sono rimasti e, non per essere drammatico, ma la maggior parte è in galera e alcuni sono morti. Quindi per me la musica è stata un'opportunità incredibile di avere una vita diversa rispetto alla media del mio luogo d'origine.

 

Aric: Sono d'accordo. Anche girare il mondo ci fa vedere tutto da una prospettiva diversa e ci rendiamo conto che c'è chi riesce ad uscire dal cerchio e chi invece rimane fermo, incastrato nel proprio mondo. Il fatto stesso di andare in tour ci fa inevitabilmente toccare con mano diverse realtà, diverse comunità che si aiutano a vicenda e diversi modi in cui affrontare certi problemi, quindi anche questo ci rende estremamente pieni di gratitudine per la possibilità di andare in tour. Ci permette di fare molte esperienze che altrimenti non faremmo e che ci fanno crescere e imparare tanto.

 

Stephen: Concordo anch'io, anche prima di andare in tour, suonare hardcore è stato un dono per me, anche quando ero più giovane, parlo del tempo delle scuole superiori, mi ha fatto notare quanto razzismo ci sia anche nella musica, a livello personale avevo già provato parecchio odio e ignoranza, durante la mia infanzia, ma poi ho notato che anche nella musica hardcore questa sia una realtà evidente e per quanto faccia schifo, sento che, sperimentandolo personalmente, ho potuto comprenderla meglio, questo mi ha aperto la mente e mi ha dato uno scopo ovvero combattere questo razzismo e questa ignoranza. Poi quando ho cominciato ad andare in tour con la vecchia band, ho conosciuto un sacco di persone provenienti da contesti diversi e questo mi ha dato molta speranza e penso che, dopo essere andato in tour con la mia ultima band, ho ottenuto così tanta consapevolezza su me stesso e sugli altri da migliorarmi e migliorare il mio rapporto col mondo esterno e soprattutto da appassionarmi alla politica, ai problemi sociali. Devo molto alla musica e all'hardcore.

 

jasonaalonbutlerfever333

 

Quindi cosa accadrà quando tornerete in America, essere parte di una band conosciuta, che va in tour per tutto il mondo, ha contribuito a migliorare il vostro status sociale?

 

Jason: Per me no, ti dirò, quando torno sono sempre lo stesso. Come ti dicevo prima, sono di Inglewood e laggiù queste cose non ti rendono migliore di altri (ride NdR). A Los Angeles praticamente tutti sono artisti o suonano in una band, quindi non ci montiamo la testa, io sono solo felice di tornare a casa da mia moglie e dai miei figli, basta.

 

Aric: Anch'io, torno alla vita normale, vedo la mia ragazza, cose così.

 

Ultima domanda, è un tema su cui avrei voluto discutere più a fondo ma abbiamo quasi esaurito il tempo a nostra disposizione: vorrei sapere qualcosa in più sul vostro incontro con Travis Barker e con John Fedlman e come queste persone abbiano influenzato l'inizio della vostra carriera e la vostra musica.

 

Jason: Personalmente, loro due hanno fatto evolvere la mia carriera in un modo che non avrei mai potuto immaginare, tipo velocità dell'iperspazio. Già presi singolarmente, sono persone incredibilmente appassionate e talentuose ma insieme è stato ancora meglio, non avrei mai potuto chiedere di meglio come mentori nella mia vita, Travis mi ha insegnato un sacco a livello professionale, in vari campi, e John, oltre a questo, mi ha aiutato personalmente, con la mia famiglia, ho imparato tanto non solo sulla musica ma anche su me stesso.

 

Aric: Penso che la loro esperienza di vita e di musica, applicata a quello che stiamo vivendo noi in questo momento, ci abbia dato una prospettiva migliore di ciò che facciamo e ci abbia aiutato nelle nostre scelte, su quale strada prendere nei momenti di indecisione, sono in quest'industria da quasi due decadi ormai, quindi hanno una conoscenza di come tutto funziona che è stata preziosa per noi, il loro senso del business, le loro capacità di songwriting, tanti elementi che vengono dai loro diversi background, ci hanno aiutato e ci siamo sentiti molto fortunati a poter attingere da queste fonti per migliorare il nostro stile e le nostre canzoni.




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