Epica (Mark Jansen)
Sono passati più di 4 anni dall'uscita di "The Holographic Principle" e, dopo un capitolo dedicato al decimo anniversario di "Design Your Universe", gli Epica tornano in pista con il nuovo album "Omega", che presenta alcune novità. Abbiamo parlato con Mark Jansen, chitarrista e seconda voce della band olandese, di questi aspetti, dei temi sviluppati nei nuovi brani e delle difficoltà scaturite a causa della pandemia.
Articolo a cura di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 22/02/21

Ciao Mark, bentornato su SpazioRock! Come stai?

 

Ciao, grazie! Sto bene, te invece?

 

Anche io, grazie! Prima di tutto congratulazioni per la pubblicazione del nuovo album "Omega", che uscirà tra pochissimo. Nonostante abbia comunque moltissimi marchi di fabbrica degli Epica, credo che ci siano alcune differenze tra questo lavoro e i precedenti ed è molto bello che una band cerchi di conservare la propria identità, ma che allo stesso tempo voglia esplorare nuove strade. So che avete lavorato in modo leggermente diverso questa volta e che avete scritto musica insieme fin da subito, quindi in che modo questo nuovo approccio si è riflesso nelle nuove canzoni?

 

Sì, questa volta come hai detto ci siamo incontrati all'inizio. In realtà avevamo già scritto qualcosa, ma comunque poi abbiamo lavorato tutti insieme sui brani e questo sicuramente li ha portati su un altro livello. Sicuramente è una cosa che faremo anche in futuro, ci siamo trovati bene a lavorare così e ci siamo resi davvero conto di quante migliorie si possano portare alle canzoni in questo modo. Abbiamo selezionato come al solito le canzoni che avrebbero fatto parte dell'album, ma ci abbiamo lavorato insieme come mai in passato. È stato un processo molto costruttivo, in cui siamo tornati indietro anche molte volte, finchè non eravamo tutti soddisfatti dei brani. Sicuramente questo è stato un grosso passo avanti per noi.

 

Se non ricordo male siete entrati in studio per registrare a marzo, poco prima che scoppiasse la pandemia.

 

Sì, quando è scoppiata la pandemia eravamo in studio e dovevamo ancora registrare le parti vocali, sia quelle di Simone che le mie. Quindi ci siamo adattati e abbiamo registrato separati, ognuno vicino a casa propria perché non era possibile incontrarsi e registrare insieme a causa del lockdown.

 

E oltre a questo avete trovato grosse difficoltà anche nelle fasi successiva alla registrazione?

 

Sì, purtroppo non abbiamo potuto fare molta promozione, soprattutto quella in presenza. Però a queste cose ci si adatta, per fortuna con internet e le comunicazione a distanza si può fare lo stesso. Abbiamo avuto un po' di ritardo su molti processi, ma quello credo che fosse inevitabile. Ci sono anche aspetti positivi però, avendo più temo a disposizione, ad esempio, abbiamo potuto girare più video. Sono molto contento che finalmente possiamo pubblicare l'album e per i concerti aspetteremo fino a quando sarà possibile. Nessuno sa quando ripartiranno, ma non possiamo fare niente a riguardo, quindi ci tocca avere pazienza e aspettare.

 

epicamarkjanses

 

Parlando invece dei testi di questo nuovo album, di solito trattate temi come scienza, filosofia e politica. In "Omega" c'è un filo conduttore? Se non ricordo male da questo punto di vista è il terzo capitolo della trilogia iniziata con "The Quantum Enigma" e "The Holographic Principle".

 

Sì, questi tre album hanno tematiche che partono da teorie scientifiche, quindi da questo punto di vista sono legati. Una cosa ironica è che i testi sono stati scritti prima della pandemia, ma leggendoli ora sembrano comunque molto attuali. Ad ogni modo quando scriviamo ci lasciamo prendere dall'ispirazione, ma dietro c'è un certo studio dell'argomento, mi piace leggere diversi libri e lasciarmi ispirare da quelli. Il tema principale è la teoria del Punto Omega, secondo cui l'universo tende nella sua evoluzione verso un punto di massima complessità. Partendo da qui poi abbiamo affrontato diversi temi, parlando anche del genere umano, della perenne lotta tra luce e oscurità, yin e yang, spiritualità. E questi dualismi si possono vedere nella vita di tutti i giorni, come anche nel modo in cui la gente sta reagendo alla pandemia. Ci sono persone che hanno reazioni più forti, protestano e sviluppano rabbia, mentre altri reagiscono in modo più calmo e razionale e in una situazione come questa puoi vedere tutto lo spettro delle emozioni umane. Viviamo in un mondo molto dinamico ed è interessante vedere come si evolverà, spero ovviamente che venga maggiormente alimentata la parte migliore di ognuno di noi, in modo da uscire il prima possibile da questa situazione e contribuire a realizzare un mondo migliore. E questo sarebbe un esempio del fatto che a volte da cosa brutte, come questo virus, dobbiamo riuscire a tirar fuori anche cose belle.

 

Parlando invece delle canzoni, ne avete già pubblicate alcune. Sei soddisfatto delle prime reazioni a caldo?

 

Sì, decisamente. Tutti i singoli hanno ricevuto buonissimi commenti e i fan sono in fermento per la pubblicazione dell'album. Questo alla fine è proprio lo scopo dei singoli, devono dare un assaggio dell'album e far in modo che le gente si interessi maggiormente a cosa potrà sentire nelle restanti canzoni.

 

Una delle canzoni principali dell'album è "Kingdom Of Heaven (Part III)". Come ti è venuta l'idea per questa traccia e com'è collegata alla prima e alla seconda parte?

 

L'idea per il brano è arrivata quando ho scritto l'intro. Ero bloccato, non sapevo come continuare, quindi ne ho parlato anche con gli altri e Isaac mi ha detto di avere alcune idee per svilupparlo. Quindi lui ha praticamente scritto il ritornello e l'inizio della sezione centrale e a quel punto vedendo quello che ha fatto mi è tornata l'ispirazione e ho ripreso a lavorarci. Alla fine è stato come giocare a ping-pong [ride, ndr], ci abbiamo lavorato insieme in questo modo, ci siamo mandati continuamente la canzone a vicenda finchè non ci siamo accorti che era finita. È stato un ottimo modo di lavorare. Una volta finito il brano ho iniziato a scrivere il testo e siccome mi ero reso conto di avere un brano molto corposo e solenne ho pensato che i temi sviluppati in precedenza con le due "Kingdom Of Heaven" potevano anche aderire bene in questo caso. Quindi a livello tematico si tratta di un mettere insieme scienza e spiritualità e parla anche di morte e di near-death experience, che secondo me è un argomento molto affascinante.

 

Invece in "Code Of Life" avete come ospite Zaher Zorgati, il cantante dei Myrath e il brano ha molte influenze dalla musica orientale e da alcuni punti di vista ricorda anche lo stile dei Myrath. L'avete scritta insieme a lui o una volta completa vi siete resi conto che le sue parti vocali potevano essere inserite bene nella canzone?

 

L'abbiamo scritta prima, è stata scritta principalmente da Coen e so che a lui piacciono molto i Myrath, quindi credo che hanno influenzato il sound della canzone. Per questo motivo una volta finita abbiamo deciso di chiedere a Zaher di registrare dei vocalizzi e credo che siano davvero la ciliegina sulla torta.

 

Uno dei brani che mi ha sorpreso maggiormente è "The Skeleton Key": è più lenta rispetto al resto dei vostri brani, ma comunque rimane heavy e c'è un coro di bambini, che in precedenza non avevate mai usato. Come vi è venuta questa idea?

 

A quel brano ha lavorato principalmente Rob. Lui ha un background più doom e quindi l'ha tradotto in questa canzone che rispetto alle altre è più lenta, pesante e ha un accordatura più bassa per le chitarre. Queste, come anche il coro di bambini, sono tutte idee che sicuramente hanno portato freschezza, sono cose che non avevamo mai fatto prima. L'idea del coro è venuta a Coen, le voci dei bambini sono molto caratteristiche, non puoi riprodurre lo stesso suono con un coro di adulti ed è stato molto interessante lavorare in questo modo. Sono molto contento del risultato.

 

epicamarksimone

 

Tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 avete fatto diversi show per il decimo anniversario di "Design Your Universe". Si tratta di un album che è stato molto importante per voi e per la vostra carriera, quindi credi che il fatto di riprendere a suonare quelle canzoni dopo molto tempo abbia in qualche modo influenzato il sound delle canzoni di "Omega"?

 

Sì, è possibile. "Design Your Universe" è l'album più importante della nostra carriera, moltissimi fan lo mettono in cima alle loro preferenze e ci siamo molto legati. Abbiamo iniziato a lavorare ad "Omega" subito dopo aver concluso questi show, quindi sono sicuro che ci siano state delle influenze. Credo che questo nuovo album sia quasi una via di mezzo tra "Design Yuor Universe" e "The Quantum Enigma".

 

Come hai già detto, sfortunatamente non potrete andare in tour e avete spostato gli show al 2022. Avete pensato ad altri modi per promuovere il nuovo album? Un concerto in streaming?

 

Sì, è un'opzione, ci abbiamo pensato. Abbiamo solo un problema, il fatto che viviamo molto lontani tra di noi (io ad esempio vivo in Sicilia) e se organizzassimo qualcosa del genere dovremmo essere sicuri di poter raggiungere il luogo prescelto senza problemi e senza rimanere poi bloccati. Soprattutto ora, con le varianti del virus che si stanno sviluppando, è difficile organizzare dei viaggi. Cercheremo comunque di organizzarlo perché in ogni caso passeranno mesi prima di poter suonare di nuovo dal vivo.

 

Quando finalmente ripartiranno i concerti andrete in tour con un'altra grande band come gli Apocalytpica. Come avete deciso di andare in tour insieme?

 

Qualche anno fa abbiamo fatto un altro co-headline tour con i Powerwolf e ci è piaciuto molto, quindi abbiamo pensato di replicare con un'altra band che apprezziamo. È interessante perché a seconda dei Paesi in cui suoni entrambe le band possono guadagnare molta popolarità, quindi è una scelta vincente in ogni caso.

 

Sì, in effetti personalmente ho visto per la prima volta i Powerwolf quando eravate in tour insieme e da quel momento ho iniziato davvero ad apprezzarli, soprattutto per lo show che riescono ad offrire.

 

Esatto, visto? Lo scopo è proprio quello! In molti Paesi in cui i Powerwolf sono molto famosi è successa la stessa cosa per noi. Quindi alla fine i fan sono contenti perché assistono a due grandi show e possono scoprire nuove band interessanti e anche le band guadagnano molto in termini di popolarità.

 

Parlando invece dei tuoi altri progetti, c'è qualche novità in vista?

 

In questo momento sto lavorando a qualcosa per il mio progetto United Metal Minds e quando i brani saranno finiti riprenderò a scrivere qualcosa anche per i Mayan. Ci sono diverse cose che voglio fare, anche con gli Epica. Un passo alla volta!

 

Come al solito, sempre al lavoro! Cambiando argomento, come hai detto prima ormai vivi da un po' di tempo in Sicilia. Quali sono le cose che ami di più del vivere qui in Italia?

 

Mi trovo benissimo. Ho sempre sognato di vivere in mezzo alla natura e dove sono ora è perfetto perché posso trovare pianure, boschi, colline e ho anche una vigna. Anche durante il periodo del lockdown potevo stare in giardino e rimanere comunque nella natura anche senza dovermi spostare. Mi piace ogni aspetto, anche le persone sono molto amichevoli, sono davvero grato di tutto. La Sicilia è bellissima, andando in tour ho girato un po' tutto il mondo e credo che solo la Nuova Zelanda sia comparabile alla Sicilia per quanto riguarda la bellezza della natura. Per me è come stare in Paradiso, posso anche andare spesso al mare e fare lunghi giri in bicicletta.

 

Sono contento di sentirtelo dire. Ok Mark, questa era l'ultima domanda. Grazie mille per questa intervista, è stato un piacere. Vuoi lasciare un messaggio ai vostri fan?

 

Sì, vorrei davvero ringraziarli per tutto il supporto che ci hanno dato e che continuano a darci e augurargli di stare bene in questo periodo difficile. Questa è la cosa più importante per ora e spero che potremo rivederci presto in concerto, una volta finita la pandemia.




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