Dinosaur Pile-Up (Matt Bigland)
Sono passati ben quattro anni dal precedente "Eleven Eleven" e finalmente i Dinosaur Pile-Up sono tornati con il nuovo album in studio "Celebrity Mansions". Abbiamo avuto l'occasione di parlarne con Matt Bigland, voce e chitarra del trio inglese.
Articolo a cura di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 07/06/19

Ciao Matt! Benvenuto su SpazioRock! Iniziamo con il nuovo album "Celebrity Mansions", che è finalmente uscito dopo una lunga attesa. Secondo te quali sono le maggiori differenze rispetto ai vostri lavori precedenti?

 

Riguardo le scrittura delle canzoni è stato abbastanza simile agli album precedenti, in generale scrivo sempre io i brani, a casa o anche in tour. Per quanto riguarda il processo di registrazione è stato diverso, abbiamo lavorato tantissimo facendo orari assurdi, registrando anche di sera e così via. Ma nonostante le difficoltà e la fatica volevamo divertirci, ed è stato proprio così per fortuna!

 

Prima dell'uscita dell'album avete pubblicato tre canzoni. Com'è stata la reazione del pubblico a riguardo? Quali aspettative avete per l'intero disco da questo punto di vista?

 

Abbiamo pubblicato "Thrash Metal Cassette", "Back Foot" e "Round The Bend" e la reazione del pubblico è stata fantastica. Questo significa moltissimo per noi, perché abbiamo lavorato per moltissimo tempo a questo album, anche mentre eravamo in tour. Era tantissimo che non pubblicavamo nulla, quindi è stato emozionante vedere che i fan sono eccitati quanto noi per queste canzoni. Per quanto riguarda l'album, credo che sia davvero buono! Sono molto soddisfatto di quello che abbiamo fatto, mi piacciono tutte le canzoni e quindi non vedo l'ora che esca. Se alle persone sono piaciute quelle già uscite allora ameranno anche le altre. Ad esempio non hanno ancora sentito brani come "Pouring Gasoline", "K West", "Stupid Heavy Metal Broken Hearted Loser Punk", che secondo me sono fantastici.

 

Parlando proprio delle canzoni, quella che preferisco è "Thrash Metal Cassette" perché è davvero veloce e pesante, ma ha anche un ritornello molto orecchiabile e c'è un grande equilibrio tra queste parti. Puoi raccontarci qualcosa di più su questo brano?

 

È un brano che è stato scritto principalmente on the road e credo che l'eccitazione e l'energia che ci abbiamo messo viene esattamente da lì. Praticamente è nata durante un soundcheck, stavo provando la chitarra, ho suonato quello che sarebbe diventato il riff principale e ho notato che un ragazzo della crew che stava lavorando a una decina di metri di distanza ha iniziato a ballare e fare headbanging su questo riff. In quel momento mi sono accorto che era qualcosa di buono e quindi poi nei giorni successivi ho continuato a lavorarci, scrivendo tutto il brano. La parte delle cheerleader è stata registrata da alcune mie amiche. È strana, ma secondo me è fantastica. Dopo averla pensata ho mandato una mail al management dicendo che volevo mettere in una canzone un coro di alcune cheerleader e mi hanno preso per pazzo [ride, ndr]. Alla fine purtroppo non c'erano abbastanza soldi per chiamare delle vere cheerleader in studio, quindi è toccato a queste mie amiche.

 

dinosaurpileupband2

 

Un altro brano che adoro è "Long Way Down". È molto emozionante e credo che rappresenti bene la fine del viaggio. Avete scelto di metterla come ultima traccia per qualche motivo in particolare?

 

Sì, ho sempre voluto che fosse l'ultima canzone dell'album perché è triste e si differenzia dalle altre. L'ho scritta un paio di anni fa e anche Mike [Sheils, ndr] l'ha subito adorata. Quando stavamo facendo l'album non sapevamo se avremmo continuato ancora per molto perché era un periodo molto difficile. C'è stato un momento in cui abbiamo pensato "Basta, facciamo questo ultimo album in modo che sia fantastico e pubblichiamo a tutti i costi, anche per una piccola etichetta indipendente, non ci interessa." È stato un momento duro e "Long Way Down" per noi rappresenta bene quel periodo, è speciale da quel punto di vista. Per questo abbiamo voluto metterla come conclusione dell'album. Poi alla fine per fortuna le cose sono migliorate, è andato tutto bene e siamo anche riusciti a pubblicare l'album per una grossa label.

 

Invece dal punto di vista dei testi quali sono i temi principali dell'album?

 

È difficile individuare dei temi specifici, però molti testi sono stati scritti a partire dalle riflessioni che abbiamo fatto su noi stessi. Su come ci sentivamo pensando alla nostra vita. A volte è difficile pensare al fatto che sono 12 anni che diamo il massimo, sputando sangue per fare la musica che vogliamo fare e accorgersi che ad un sacco di persone tutto questo non interessa minimamente. È dura da questo punto di vista. Ma nonostante questo abbiamo cercato di scrivere le canzoni divertendoci.

 

Passando invece ai concerti, qualche giorno fa avete aperto due show per i Muse. Com'è andata?

 

Sì, è stato davvero fantastico! C'erano migliaia di persone, per i nostri standard è tantissimo! Sono stati concerti divertenti, anche perché il pubblico ha reagito alla grande, anche se ovviamente erano lì per i Muse. Ma si vedeva che hanno apprezzato la nostra performance. Anche le canzoni nuove che abbiamo suonato sono piaciute molto. È stato anche incredibile vedere quante persone sono coinvolte nella preparazione di uno show imponente come quello dei Muse. Ai nostri show praticamente di solito sistemiamo noi la strumentazione [ride, ndr].

 

Nei prossimi giorni farete alcuni piccoli show nel Regno Unito e poi accompagnerete in tour in America gli Shinedown. Cosa dobbiamo aspettarci da questi concerti?

 

I primi sono fatti apposta per festeggiare la pubblicazione dell'album insieme ai nostri fan. Suoneremo qualcosa, firmeremo gli album e ci divertiremo con gli altri. Non saranno come concerti da headliner, verrà fuori una cosa più intima e divertente, anche perché quelli che verranno sono i fan che ci amano di più! Poi andremo in America con gli Shinedown e non vediamo l'ora! Loro sono fantastici e sarà una grande opportunità per noi. Non suoneremo tantissimo, ma comunque potremo presentare anche le nuove canzoni, quindi credo che andrà alla grande!

 

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E successivamente passerete anche dall'Europa e dall'Italia?

 

Tra una decina di giorni siamo al Download Festival! A parte quello show isolato, credo che torneremo qui verso la fine dell'anno. Non abbiamo ancora annunciato nulla, ma ovviamente cercheremo di passare anche in Italia!

 

Come hai detto avete spesso l'occasione di suonare sia in grandi eventi che in locali più piccoli. Che tipo di location preferite da questo punto di vista?

 

Non saprei, sono diversi. Mi piacciono molto i festival perché in quegli eventi c'è davvero tanta energia selvaggia, adoro tutto questo. Negli show più piccoli è bello perché è tutto più intimo e le persone sono lì apposta per te. Comunque adoro entrambe le tipologie, ma se devo proprio sceglierne una dico i festival, perché amo l'energia folle che si sprigiona durante questi eventi.

 

Ora invece una curiosità, per te qual è la cosa migliore riguardo il suonare in una band rock?

 

Di questi tempi è difficile suonare una band rock, ma è quello che ho sempre voluto fare fin da bambino. Anche se è stato molto difficile arrivare dove siamo ora, ci sono diverse cose bellissime. Ci è voluto molto tempo anche per trovare le persone giuste, ma ora sul palco diamo sempre il 100% e questa è una sensazione davvero incredibile. Sì, credo che la cosa più bella sia urlare nel microfono e suonare veramente forte. Ed è fantastico condividere questi momenti con chi ti guarda e apprezza quello che stai facendo sul palco.

 

Questa era l'ultima domanda, grazie mille per questa intervista! Ho un'ultima richiesta, ti va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

 

Ciao SpazioRock! Sono Matt dei Dinosaur Pile-Up e voglio salutarvi e suggerirvi di ascoltare il nostro nuovo album "Celebrity Mansions". Grazie mille!




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