Morbid Angel (Steve Tucker)
Grande attesa per la nuova release dei Morbid Angel, "Kingdoms Disdained", in uscita il primo dicembre. Fautori di un death metal sulfureo e di grande impatto, gli statunitensi ritornano dopo sei anni dall'ultimo "Illud Divinum Insanus", con Steve Tucker al basso e voce. Ne abbiamo parlato proprio con il singer di Cincinnati: lo stretto legame con il fondatore e chitarrista Trey Azagthoth, i significati profondi dietro i testi, le curiosità sulla registrazione del disco sono stati gli argomenti principali, ma non unici, di un'intervista interessante e tutt'altro che scontata.
Articolo a cura di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 23/11/17
Si ringrazia Giulia Franceschini per la collaborazione
 
Ciao Steve e benvenuto su SpazioRock.it.
Iniziamo parlando di "Kingdoms Disdained", il vostro nono album in studio e il quarto con la tua partecipazione. Vedo con piacere che l'abitudine di denominare il titolo dei dischi in rigoroso ordine alfabetico non è stata trasgredita. Cosa puoi dirci di questa tradizione?

 

Si tratta di un aspetto che Trey (Azagthoth, ndr) decise di attuare ben prima che i Morbid Angel esistessero: era qualcosa che desiderava fare una volta che avesse avuto una band e cominciasse a scrivere album. Fu in tutto e per tutto una sua idea e credo sinceramente che non sia una tradizione. Non penso che qualcuno abbia voluto inaugurarne una. Tuttavia suppongo si continuerà su questa strada.

 

La release precedente, "Illud Divinum Insanus", incorporava elementi industrial ed elettronici nel particolare death metal della band, mentre il nuovo album sembra essere più legato alle radici del caratteristico sound targato Morbid Angel. Era questo il vostro obiettivo? E come lo avete perseguito?

 

Beh, penso che questo sia l'effetto quando si mescola la chimica delle persone. Con alcune di esse il risultato finale sarà in un modo, con altre la mistura crea una combinazione diversa e l'esito sarà completamente differente. Suppongo che quando io e Trey scriviamo insieme ne venga fuori qualcosa di speciale: un sound molto più duro e pesante, insomma quello che sarebbe considerato tipico del death metal. Sai, quando Trey collabora con altre persone, anzi forse per lo più quando lui e David (Vincent, ndr) lavoravano insieme, ecco probabilmente David cercava di portare qualcosa di diverso rispetto a ciò che porto io nelle canzoni: davvero abbastanza semplice da capire. Durante la scrittura dell'album non abbiamo parlato di ciò che volevamo realizzare né di come il disco avrebbe dovuto essere. Ci siamo solo occupati dei singoli brani e del processo creativo dietro di essi. Proprio come avevamo fatto al meglio in passato, quando lavoravamo insieme. Realmente sento che alla fine è solo una combinazione tra ciò che Trey e io costruiamo, aggiungendo ciascuno qualcosa di proprio a ciò che fa l'altro.

 

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Il misticismo tenebroso di "Garden Of Disdain", la violenza barbarica di "Architect And Iconoclast", l'oscurità di "No Master" mostrano l'alchimia perfetta tra te e Trey. È stato facile ricreare la sinergia tra voi e qual è stato il contributo dei due nuovi membri, Scott Fuller e Dan Vadim Von?

 

Per quanto sia agevole, nulla con i Morbid Angel è così facile e scontato. Quando metti insieme me e Trey però tutto diventa naturale: direi che forse rendo Trey più cattivo musicalmente. Come penso che Trey sappia benissimo che sono un grande appassionato di death metal. Amo il death metal. Penso sia una grande e creativa forma di musica e anche lui ne è convinto. Si interessa di cose diverse e aggiunge elementi nuovi di volta in volta. Quando collaboriamo il risultato è di solito qualcosa di molto più aggressivo di quello che altri lavorando insieme potrebbero ottenere. Poi c'è stato il contributo di tutti nell'album. Scottie e io abbiamo scritto la musica congiuntamente per un paio di canzoni ed è stato davvero bello averlo a bordo; ovviamente è un batterista e il batterista agisce diversamente rispetto al modo in cui posso farlo io. Il suo approccio è sempre molto percussivo e ciò rende le cose molto interessanti. Mi sono divertito parecchio a scrivere brani con lui, quindi è stato un successo. Dan invece ha fatto la sua parte su "Declaring New Law", tuttavia non era lì con noi per le sessioni di registrazione del platter. Abbiamo deciso che dovevamo essere solo in tre, ovvero Trey, Scott e io. Realizzammo degli LP in questo modo in passato. "Formulas Fatal To The Flesh" ed "Heretic" vennero concepiti seguendo tale strategia: piuttosto che portare in studio un'altra nuova persona con cui lavorare durante un periodo stressante come quello di un'incisione, abbiamo preferito una presenza più snella. Dan ha contribuito quale solista separato, perché volevamo che fosse parte del disco, ma in maniera differente rispetto a noi.

 

Erik Rutan si è occupato della produzione di questo disco e può essere a ragione considerato un membro aggiuntivo della band considerando il suo contributo fondamentale nel corso degli anni. La vostra interazione sembra perfetta...

 

Ecco perché siamo andati lì (Mana Recording Studio, ndr) da lui: l'interazione è sempre stata ottima. Erik è non solo estremamente talentuoso e dotato come produttore, ma è anche un incredibile chitarrista; ha trascorso molti anni coinvolto con i Morbid Angel e onestamente, in un certo senso, ne sarà sempre parte. E sarà sempre mio amico. Sarà sempre l'amico di Trey nella vita reale, oltre la musica. So che è una grande persona su cui posso contare. Parlando con franchezza, credo sia il miglior produttore nell'ambito del death metal: ciò che Erik ottiene o quello che cerca di ottenere quando registra un disco rappresenta il sound naturale che una band davvero genera quando suona in una stanza. Penso abbia fatto un ottimo lavoro; conosce il suono della chitarra di Trey meglio di chiunque altro, perché ha suonato anche lui su quella chitarra per molti, molti anni. Con sincerità dico che fosse naturale avere Erik con noi. È un nostro caro amico, un produttore incredibile e credo sia stata solo una questione di tempo il fatto che i Morbid Angel ed Erik non avessero ancora realizzato un album insieme.

 

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La cupezza dei testi e il sound massiccio rendono questo disco pieno di tensioni apocalittiche. Possiamo definire "Kingdoms Disdained" la colonna sonora perfetta per i momenti difficili di oggi?

 

Sì, credo sia in qualche modo pertinente a quello che sta succedendo e rappresenti solo il naturale risultato di vivere negli ultimi anni in questo tipo di mondo così caotico. Le canzoni, i testi sono sempre basati sulla spiritualità e sull'idea di vedere le cose dagli occhi di un'anima o dagli occhi di un dio: una visione da parte di qualcosa che muore, ma che continua a vivere in altri mondi, come fanno gli dèi. Quindi le liriche sono veritiere. Mostrano le ragioni per cui gli dèi sarebbero stati disgustati dal modo in cui il nostro mondo è diventato: aggressivo e violento. Credo che esso sia effettivamente così, da molti punti di vista: si risolleverà a un certo punto, tuttavia adesso è assolutamente pazzo e penso che l'album sia attinente a questi tempi complicati.

 

La copertina rappresenta un demone gigante che si muove in un'atmosfera color ocra, un'immagine che sembra sintetizzare l'odore di zolfo caratteristico della band. Cosa pensi al riguardo?

 

Non voglio dire esattamente cosa significhi o cosa ne penso. Se guardi da vicino la creatura, essa è in realtà parte della Terra che sta sollevando. Personalmente ritengo che l'immagine simbolizzi un'idea particolare: tutto ciò che appartiene alla Terra si ribella alla civiltà odierna. Questo è il significato per me. Penso che l'arte sia soggettiva e che si dovrebbe sempre giungere a un'interpretazione personale: non ho mai studiato né fatto arte, per me è solo un'opinione in merito all'artwork. Per l'artista il discorso può essere diverso ovviamente.

 

Come è stato sostituire una leggenda come David Vincent?

 

Beh, l'ho già fatto due volte, sai cosa intendo? David è grande: ha trascorso anni magnifici e, a essere onesti con te, non mi interesso a lui. Sto pensando a me, a quello che sto facendo: sono stato nei Morbid Angel per quasi 10 anni, capisci? Non è proprio qualcosa di cui mi importi davvero.

 

Quali sono i tuoi progetti futuri con i Warfather e puoi raccontarci il tuo coinvolgimento qualche anno fa nell'album di Nader Sadek "In The Flesh"?

 

Adesso i Warfather sono fermi e probabilmente rimarranno così a lungo. Forse dormiranno per sempre. Io non sono una persona che ama concentrarsi su un sacco di cose diverse in una sola volta. In questo momento i Morbid Angel sono l'aspetto più importante nella mia attività di musicista. I Warfather sono scomparsi. È bello suonare con gli amici e cose di quel genere, ma, voglio dire, i Morbid Angel sono una cosa molto più grande e sono completamente in grado di esprimermi artisticamente nella band: quindi sono felice dove sono. Per quanto riguarda la collaborazione con Nader Sadek, ormai sei anni fa, beh, è stato veramente divertente. Quel progetto per me era assolutamente interessante, intendo una vera e propria avventura. Lavorare con diversi musicisti, avere tempi brevi, permettere a tutti di essere creativi, è stato qualcosa di stimolante da fare. Ho avuto l'opportunità di suonare con persone con cui non avrei mai avuto la possibilità di fare musica, quindi mi è piaciuto ogni minuto passato assieme. Fantastico davvero. È stato fatto tutto molto in fretta e credo che i risultati siano stati piuttosto sorprendenti.

 

Fino a dicembre, sarete impegnati in un tour in Europa. La vostra fanbase qui è molto solida. Quali sono le differenze rispetto al pubblico americano?

 

Onestamente devo dire che il pubblico americano è cambiato da qualche anno o almeno da quando iniziai con i Morbid Angel. Ci sono molti più giovani nel pubblico statunitense ora rispetto a due lustri fa. L'Europa invece è sempre stata così. Essa ha sempre avuto sia dei giovani appassionati che fan di antica data. Negli Stati Uniti, sai, in genere c'erano vecchi sostenitori appena devoti e non tanti nuovi seguaci. Ma ciò è cambiato ora, ci sono un sacco di giovani metalhead e questo a causa dello stato del mondo. Voglio dire, se un ragazzo sui dodici anni sta guardando la televisione, e ciò che vede sono follia, odio e persone che si accusano tra loro per motivi futili, avvicinarsi al metal in questo senso rappresenta una ribellione. Quindi finalmente stiamo assistendo a un ricambio generazionale positivo. La musica estrema poi negli USA sta facendo davvero bene, un po' come in passato. La differenza tuttavia è che i defender europei saranno sempre dei fedelissimi: amano una band, la seguono per 35 o 40 anni. Negli Stati Uniti sarà comunque sempre molto più difficile.

 

I vostri fan italiani sono stati molto dispiaciuti per la cancellazione della data estiva al Colony Open Air. Avremo la possibilità di vedervi presto dal vivo?

 

Sì, abbiamo risolto tutto e ripareremo. Ci vedrete assolutamente presto.

 

Vuoi lasciare un messaggio speciale ai vostri fan italiani e ai nostri lettori?

 

Grazie per tutto quello che avete fatto in tutti questi anni e appuntamento on stage!




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