NéVio (NéVio)
Quattro giovanissimi ragazzi che in pieno lockdown decidono di dar concretezza alla loro passione per la musica: loro sono i NéVio e hanno un bel po' di storie da raccontarvi a suon di rock and roll.
Articolo a cura di SpazioRock - Pubblicata in data: 09/06/21
 Intervista a cura di Marco Tabasco
 
 
Ciao ragazzi, benvenuti su SpazioRock. Prima di tutto, come state?

Tutto bene grazie. Nonostante il periodo un po' così così, ora finalmente per la musica e per i live si sta intravedendo la luce in fondo al tunnel. Incrociamo le dita.

Una giovane neo rock band con una travolgente energia e tante storie da raccontare. Io vi ho inquadrati così, ma ditemi un po’: chi sono i NéVio? Come, da cosa e quando nasce il progetto?

Ci hai inquadrati bene. E ne siamo felici, perché il messaggio che vogliamo dare è proprio questo. Siamo una band prima di tutto formata da amici con tanta voglia di raccontare storie. Siamo nati nell'estate del 2019. Anche se ci conoscevamo già da parecchio tempo, ma non avevamo mai avuto occasione di lavorare insieme su un progetto di inediti.

“Bruci Dentro” è il vostro singolo d’esordio uscito nel 2020. Che storia racconta? Che significato ha per voi questo pezzo?

Il pezzo racconta quanto sia difficile lasciarsi alle spalle una storia e quanto questo può logorarti fino a, appunto, bruciarti dentro. E' stato scelto come singolo d'esordio perché per noi è stato un punto di svolta: si tratta infatti del primo pezzo in cui abbiamo lavorato tutti e quattro insieme mettendoci del nostro fin dall'inizio.

Tra l’altro un singolo d’esordio uscito nel bel mezzo di una pandemia mondiale. Com’è stato il vostro rapporto con la musica e con il processo creativo artistico in questo periodo di lockdown e di emergenza?

Non è stato facile, come credo per tutti. Tralasciando tutti i discorsi logistici e organizzativi per incontrarci e provare, all'inizio abbiamo dovuto affidarci totalmente alla tecnologia, lavorando ognuno per se, da casa, e sentendoci via zoom, skype, etc.. Non ti nascondiamo che non amiamo lavorare così.
Ci piace lavorare più alla moda “vecchia”, e cioè ore ed ore in saletta a buttare giù idee tutti insieme. E' stato però un momento che ci è servito a crescere individualmente e, alla fine, anche la pandemia ha avuto aspetti positivi. Vogliamo pensarla così.

Il pop-rock inizio anni 2000 pare sia il vostro il genere di riferimento. Tuttavia, vedo anche tante influenze e tante sfumature che concorrono al sound dei NéVio e che provengono da generi diversi, dal rock puro al punk per esempio. Come costruite e definite il vostro sound? C’è una band o più band che vi ha/hanno influenzato particolarmente?

Il nostro sound non è altro che un brainstorming di ascolti, un percorso all’inverso attraverso la musica che ci ha formato e accompagnato durante la nostra adolescenza. C’è rock, c’è blues, c’è elettronica, ma soprattutto c’è condivisone. Ecco perché non riusciamo ad nominare una sola band di riferimento, ma te ne potremmo citare diverse (The Killers, Foo Fighters, Ministri, solo per fare alcuni esempi).
Quattro percorsi eterogenei ma con un’unica meta. Un pop-rock moderno, sincero e diretto, che strizza l’occhio alle grandi produzioni del genere, dagli anni 2000 fino ai giorni nostri.

Come nasce una vostra canzone? Raccontateci il processo creativo.

Solitamente nasce da un classicissimo giro di accordi, che di solito buttano giù Giorgio o Riccardo. Dopo si passa alla fase di condivisione in saletta per creare una struttura al pezzo. Mentre i testi sono scritti da Giorgio. Questi sono i nostri passi, ma nessuno di noi ha il monopolio sulla scrittura.
Nessuno è il “capo” e tutti hanno la stessa voce in capitolo. L'imbeccata buona sia sulla musica che sul testo può venire da chiunque.
Ci fidiamo molto l'uno dell'altro e, alla fine, vince l'idea migliore e non chi l'ha proposta.

Nel brano “Abitudine” parlate di quotidianità, spesso resa piatta, per l’appunto, dalle abitudini. Vi fa paura la monotonia o pensate che anche questa, in qualche modo, possa suggerire idee e spunti interessanti?

In realtà l'abitudine ci fa molta paura, e la canzone vuole proprio esorcizzarla. Non pensiamo che la monotonia e la routine possano aiutare le persone, anzi. Purtroppo si corre il rischio di fossilizzarsi su azioni o idee che, anche se sbagliate, a furia di ripeterle, possono sembrare giuste. Ecco perché cerchiamo di starne alla larga il più possibile.

L’amore di cui parlate in “Chiederai di Noi” è un lieto fine. Il vostro per la musica quando è nato?

Da che ne abbiamo memoria. Tutti e quattro, anche se in forme diverse, fin da piccoli abbiamo abbracciato la musica. Non ci immaginiamo né in passato né in futuro una vita senza di essa. Anche per la musica, come nel pezzo che citi, l'amore seppur può essere conflittuale, alla fine rimane sempre una costante.

Siete in uscita con un nuovo singolo dal titolo “Se solo fosse una buona idea” il prossimo venerdì 11 giugno. Di che buona idea stiamo parlando?

Il pezzo ha una carica molto più energetica di quanto anche noi all'inizio ci aspettassimo. Ci piace moltissimo. "Se solo fosse una buona idea" è una frase che mi è sempre rimbalzata in testa tutte le volte che mi sono fermato a riflettere. Nel brano il testo racconta la paura e la rabbia che si ha nell'affrontare una situazione e gli alibi che si cercano per non fare qualcosa. Da qui la domanda. E la risposta nel brano è assolutamente sì. E' sempre una buona idea affrontare i problemi senza paure.

Dopo questi quattro singoli possiamo aspettarci un album?

L'idea sarebbe un EP questo autunno, ma non vogliamo farci programmi a lungo termine. Vogliamo vedere come andrà questa estate e capire come muoverci. Anche perché, vogliamo concentrarci sui live che ci mancano come l'aria.

Quindi vi vedremo sul palco? Che progetti avete per il futuro?

Dato che siamo nati in un periodo di lockdown, e noi amiamo la musica live, non vediamo l'ora di esibirci. Abbiamo alcune date programmate, ma al momento non sveliamo nulla perché vogliamo avere la certezza al 100% di poter esserci in tutta sicurezza. Siamo stati selezionati in alcuni festival, tra cui Sanremo Rock, e faremo a luglio la finale regionale per poter accedere alle finali nazionali a settembre. Speriamo.

Come vi vedete tra 5 anni?

Fra 5 anni ci vediamo sempre amici, sempre uniti ma con in più un bel bagaglio di live, canzoni, da poter suonare. Questa è l'unica miscela importante, il resto verrà da se.



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