Il punk ai tempi di Trump (Pat, Anti-Flag)
Cosa significa essere una punk band negli Stati Uniti di Trump? Com'è cambiato storicamente il modo di esprimere il dissenso attraverso questa subcultura? Pat degli Anti-Flag risponde a tutte queste domande, mentre ci spiega come il loro nuovo album, "20/20 Vision", sia lo specchio dell'America odierna.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 13/01/20

Ciao Pat e benvenuto su SpazioRock! E' un periodo molto intenso per gli Anti-Flag, come sta andando? Come vi sentite?

 

Stiamo alla grande, a breve uscirà il nostro nuovo album e abbiamo deciso di portarne alcuni brani dal vivo. Nel frattempo siamo costretti ad avere a che fare con il governo e la politica di Trump e con un fascismo dilagante. Stiamo cercando di trovare persone che condividano il nostro pensiero all'interno della nostra comunità, il che per noi significa cercare di dialogare con le persone durante i nostri show, e almeno questo rende la piaga del fascismo un po' più sopportabile, quando realizzi che ci sono altre persone che la pensano come te.

 

"20/20 Vision" verrà pubblicato il 17 gennaio. L'ho trovato un disco molto esplicito, sia nella musica che nei testi. Pensi che l'approccio a "muso duro" sia il modo più efficace di tenere testa agli estremismi?

 

Non è il modo migliore ma è sicuramente il modo in cui lo facciamo noi. È davvero difficile spiegare nel dettaglio in tre minuti e mezzo di punk rock i motivi per cui vogliamo combattere gli estremismi. Ma la musica punk fa due cose principalmente: la prima è creare coesione tra le persone, e quando siamo uniti siamo più forti. Il cambiamento arriva dal basso. Bisogna organizzarsi, riunire le persone e scendere in piazza. La seconda è il fatto di far sentire alle persone che non sono sole. Queste due cose, messe insieme, creano una forte energia. Di certo non è qualcosa che può risolvere il conflitto israelo-palestinese, ma dà gli strumenti per capire che le cose possono essere diverse da come sono in quel momento.

 

Basta dare un'occhiata alla copertina per capire quali temi affrontate nell'album. Avete avuto problemi di sorta per questa scelta?

 

No, negli Stati Uniti c'è una situazione strana in questo momento. C'è una grande parte della popolazione che pensa che Trump sia un vero pezzo di merda, e che sia assolutamente inadatto a ricoprire la propria carica, ma c'è anche un altro gruppo di persone che gli è praticamente devoto e che sono disposte a credere a ogni bugia che esce dalla sua bocca. È un momento molto strano, e credo che sia simile a ciò che succede in diversi posti del mondo in cui ci sono movimenti di estrema destra che prendono piede. Ci sono persone che usano le differenze sociali ed economiche per accrescere il proprio potere, e quando succede questo, sappiamo bene che questi individui non rinunciano al potere, ma deve essergli sottratto. Donald Trump è una persona particolarmente maligna e noi gli abbiamo dato in mano le chiavi della nostro regno.

 

antiflag2019


Come pensi reagirà il pubblico statunitense a questo album per gli argomenti che tratta?

 

Spero che si siano già resi conto da soli di molte delle cose di cui parliamo, perchè mettere dei bambini in una gabbia solo perchè sono nati dall'altra parte del confine è una cosa cattiva e moralmente aberrante e spero che anche loro credano che sparare a bambini neri sia un vero problema che gli USA devono risolvere.
Spero che molte di queste cose siano già assodate, ma, nel caso in cui non lo fossero, spero che ascoltando questo disco ci pensino un po' di più. Non voglio dire che le nostre idee siano vere a livello assoluto, ma sono molto convinto del fatto che debbano essere parte del dialogo politico e che più idee si hanno al suo interno, meglio è. Penso che le nostre siano assolutamente giuste, ma non mi aspetto che tutti le condividano. Non metto in dubbio le idee politiche della mia band, ma metto in dubbio le persone che credono che le loro idee siano le uniche soluzioni possibili ai problemi di questo paese. Sono sicuro che la soluzione più giusta si trovi sempre confrontando punti di vista diversi.

 

Penso che anche il pubblico europeo sentirà vicini questi temi. Ci avete pensato?

 

Assolutamente, quando crei tensione con il Medio Oriente o con il Sudamerica, quando sanzioni economicamente questi paesi, le persone che ci vivono scappano, si trasferiscono in altri paesi, e quando succede questo le destre tendono sempre ad avanzare sfruttando la paura dell'altro, del diverso, e riescono ad avere successo cavalcando l'onda del "queste persone ci invadono e vengono a prendersi ciò che è nostro". Sapevamo che sarebbe successo, ma il fatto di saperlo non ha reso meno doloroso il momento in cui è diventato realtà. Per quanto le situazioni in Europa e in US siano diverse, i problemi di fondo sono gli stessi: gente di estrema destra assetata di potere che usa l'immigrazione, il terrorismo, come mezzi per controllare la popolazione.

 

Credi che ci sia un modo per far cambiare idea alle persone che supportano questi governi basati sulla politica dell'odio e della paura?

 

Sono un eterno ottimista. Credo che se le persone ricevono abbastanza messaggi positivi, che dicono che non devono essere intimoriti dalle altre persone, che non devono preoccuparsi del fatto che queste persone ruberanno il loro lavoro e le loro risorse, credo allora cambieranno, credo che in fondo le persone siano buone e che vogliano il meglio per la propria comunità e per i propri figli. Se le persone ricevono abbastanza informazioni sono in grado di essere più critici sulle loro scelte. in modo specifico, negli Stati Uniti, quando abbiamo un presidente che non fa altro che dire menzogne, devono esserci abbastanza voci che contrastino questi messaggi negativi. Credo che sia lo stesso per il Regno Unito e negli altri paesi in cui l'estrema destra prende piede.

 

Com'è l'America in cui vorresti vivere?

 

Credo che l'America in cui vorrei vivere potrà prendere forma tra cento anni... forse. Questo non significa che dobbiamo rimanere impassibili e non fare nulla per avvicinarci a quello che vorremmo che diventasse. Già avere un sistema economico diverso sarebbe un inizio. Il fatto che la ricchezza mondiale sia nelle mani di una percentuale piccolissima di individui, rende queste persone un concentrato di potere e li mette in grado di controllare la politica, l'econimia, tutto. Redistribuire la ricchezza significherebbe ridistribuire anche il potere, e questo non sarebbe che positivo.

 

Il punk è storicamente una forma di espressione di dissenso e sia il punk che il dissenso sono sempre stati parte della vostra musica. Fate questo da 20 anni, come credete che sia cambiato il vostro modo di esprimere il dissenso se pensate all'inizio della vostra carriera?

 

Le cose sono cambiate radicalmente in questi anni, in particolare il modo in cui le persone hanno accesso alla musica. In passato era fondamentale avere un'etichetta discografica, avere persone che fossero custodi delle tue idee. Ora ne abbiamo molti meno. Oggi possiamo avere un'idea un giorno e consegnarla al pubblico il giorno successivo, ed è un metodo di espressione molto efficace e interessante. Il problema è che noi possiamo creare un messaggio oggi e farlo arrivare al pubblico domani, ma anche gli stronzi possono farlo. Quindi dobbiamo assicurarci del fatto che ci siano abbastanza messaggi positivi che contrastino quelli negativi.

 

antiflagpat1

 

Il disco verrà pubblicato proprio durante il tour, un bel modo di festeggiare!

 

Sì, sarà fantastico, assolutamente.

 

Passerete anche in Italia il 14 gennaio all'HT Factory di Seregno (MI). Suonate spesso nel nostro paese, avete qualche ricordo speciale?

 

L'Italia è un paese meraviglioso in cui suonare. Sono contento di suonare a gennaio, perchè ad agosto fa davvero troppo caldo (ride NdR). Abbiamo anche degli ottimi amici in Italia, negli anni abbiamo incontrato davvero tante persone speciali. Una cosa che siamo molto felici e fortunati di poter fare è viaggiare in giro per il mondo, incontrare attivisti e parlare con persone che fanno lo stesso in altri paesi. Ci piace sapere cosa provano, cosa non gli va bene, quali sono le loro battaglie. In Italia, come in altri posti, ci sono persone che si battono per rendere il mondo un posto migliore. Per noi è un'esperienza magnifica parlare con le persone in Italia. Negli USA viviamo con un mentalità più chiusa e meno aperta alle altre culture, mentre quello che vediamo in Europa è davvero di grande ispirazione per noi.

 

Direi che avrai un sacco di cose di cui parlare quando verrete in Italia a gennaio.

 

Una delle cose di cui vorrei davvero parlare è come diavolo avete fatto a sbarazzarvi di Berlusconi, perhè mi sembra molto simile a quel pezzo di merda di Trump, sono persone orribili che usano i media e la fama per avere potere. Sono persone che vanno allontanate dalla politica, anche se continuano a cercare di rientrarvi.

 

Ti lascio chiudere quest'intervista con un messagio ai vostri fan italiani.

 

In questo momento, con l'impeachment di Trump, che è una cosa che riguarda in particolare l'America, quello che mi viene voglia di ricordare è che il cambiamento non arriva dal governo, ma dal basso, dalla gente. Quindi se volete cambiare qualcosa in Italia, o noi negli Stati Uniti, serve organizzazione e aggregazione. Il concetto è lo stesso che crea aggregazione nel punk rock, nell'attivismo, sui temi dall'ambientalismo e dell'immigrazione. Se vogliamo che il mondo sia diverso, l'unico modo è organizzarsi insieme, invitare gli amici a un concerto punk, dire al tuo amico "ehi, vuoi leggere questo volantino sull'ambiente", informarsi sui diritti degli immigrati. sono queste le cose che possono davvero innescare una rivoluzione che faccia davvero cambiare il mondo




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool