Blackmore's Night (Ritchie Blackmore, Candice Night)
Intervistare Ritchie Blackmore e Candice Night, per il sottoscritto, è sempre una nuova emozione. Dopo aver scritto la loro biografia non ufficiale, All'Ombra Della Luna (Tsunami Edizioni - 2015), pensavo che avrei mai più potuto intercettarli e invece la storia si ripete: Blackmore risponde col contagocce e fa uso del suo spiccato humor inglese, Candice è generosa e ama raccontare gli aneddoti che li hanno portati a pubblicare un nuovo disco: "All Our Yesterdays".  Buona lettura!
Articolo a cura di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 21/09/15

Ciao Ritchie e Candice, bentornati e complimenti per il nuovo album. Questa è la nostra terza intervista insieme. Avete da poco concluso un gran bel tour, secondo voi questa è una delle vostre migliori formazioni mai avute?

Ritchie Blackmore: Forse le ultime due formazioni sono state le migliori.

Ho letto che avete avuto problemi durante il concerto a Niedernhausen, Ritchie non era contento durante il concerto del set-up degli amplificatori, delle chitarre, delle accordature e altre cose: che cosa è successo, esattamente?

Ritchie Blackmore: non ricordo di aver avuto problemi.

Candice Night: Io invece ricordo molto bene. Eravamo nel backstage e stavamo aspettando di salire sul palco, ma nessuno è venuto a dirci che era giunto il momento e che la band d’apertura aveva finito. Dopo un po' siamo saliti per i fatti nostri e abbiamo iniziato il concerto, non rendendoci conto che fosse molto più tardi di quello che pensavamo. Gli strumenti di Ritchie erano scordati ed è stato costretto a suonare alcune canzoni differenti da quelle previste, perché tre strumenti diversi non potevano essere utilizzati a causa dell’accordatura. Così Ritchie, anziché far attendere ulteriormente i fan accordandola sul palco in tempo reale, ha restituito la chitarra al tecnico e ne ha provate altre, sperando fossero accordate. Poi è esploso un amplificatore! Abbiamo dovuto chiamare i tecnici per far riparare l’attrezzatura. Non è stata una buona serata, ma può succedere a volte. Lo spettacolo deve continuare.
 
Perché solo nove concerti quest’anno?

Ritchie Blackmore: Ci piace avere molti day-off e mi piace immergermi nel paese in cui ci troviamo al momento. Non mi piace viaggiare ogni giorno e fare concerti ogni giorno. Preferisco essere fresco e non stanco, e non voglio fare un concerto senza dare tutto quel che posso.

Parliamo del nuovo disco, “All Our Yesterdays”: la copertina è stupenda, mi ha ricordato quadri di “Lady Of Shalott”! Che cosa rappresenta, esattamente?

blackmoresnight_interv_2015_anl1238_01Ritchie Blackmore: Non ne ho idea, è stato qualcosa di cui si è occupata l’etichetta, io non ho avuto niente a che fare con tutto questo. Mi piaceva il titolo tirato fuori da Candy, ma non avevo idee per la copertina.
 
Candice Night: Per me è il riflesso della donna dei nostri giorni che guarda indietro verso la se stessa di secoli fa, un tempo a cui si sente di appartenere per davvero, emotivamente e mentalmente. È la sottile linea rossa che tiene insieme questi mondi.

“All Our Yesterdays” è un album molto delicato e toccante, con delle bellissime cover pop come “Moonlight Shadow” (perfetta per voi), “Long Long Time” e “I Got You Babe”. Come e perché avete scelto queste canzoni?

Ritchie Blackmore: perché non mi piacevano le alternative, che erano “Wooly Bully” e “It’s Raining Men”.

Perché avete deciso di registrare nuovamente il vostro classico “Where Are We Going From Here”? C’è una parte al violino che mi ricorda molto da vicino “Past Time With Good Company”, sbaglio?

Ritchie Blackmore: Hai ragione, le note sono molto simili.
 
“Coming Home” è la bellissima canzone alla fine del disco, il messaggio è per caso simile alla gloriosa canzone “Home Again”? Potete dirci qualcosa a riguardo?

Ritchie Blackmore: No. Mi piacciono tutte le canzoni nel nuovo disco, eccetto “Coming Home”. Non è venuta fuori come volevo io. È troppo tranquilla, sarebbe dovuta essere un vero e proprio inno.

La Luna è una componente essenziale e fondamentale nella discografia dei Blackmore’s Night, ma immagino anche nella vita reale. C’è qualche evento o ricordo particolare legato ad essa?

Ritchie Blackmore: Sì, mi ricordo il giorno in cui l’America non è andata sulla Luna nel 1969. Se l’avesse fatto, ci sarebbero McDonald’s ovunque.
 
Candice, qual è stata la tua fonte di ispirazione per i testi questa volta, luna a parte? Qualche racconto medievale, leggenda popolare o qualche evento storico come negli album precedenti?

Candice Night: Sempre, per esempio “The Other Side” riguarda l’anno in cui abbiamo perso molti amici vicini a noi. Jon Lord, Owain Phyfe, qualche amico che era nostro fan. Persone con cui Ritchie ha suonato nei 3 Musketeers, i migliori amici di mio marito… In quell’anno così difficile abbiamo parlato con molte persone che avevano lasciato questo mondo. E mentre erano in convalescenza, ricevevano messaggi dall’altra parte, per far sapere alle loro metà che erano andati via. Quella canzone riguarda un evento specifico: il marito da poco deceduto aveva una sveglia puntata sul suo cellulare, che si era spento due settimane dopo la sua morte, e quando la moglie è andata a vedere il messaggio, c’era scritto “Esci e vai a vedere la luna blu”. Ho pensato che fosse bellissimo il fatto che lui avrebbe sempre vegliato su di lei. “Will ‘O The Wisp” parla di folklore celtico, delle luci che compaiono e ti accompagnano attraverso la foresta, per cambiare il tuo destino.
 
La titletrack ha una delle tue solite fonti di ispirazione, che proviene dai paesi dell’Est Europa: questa volta è il turno della Russia. Tu hai origini russe Candice, per caso “All Our Yesterdays” è un tributo a tua nonna?

Candice Night: Sì e no; non volutamente, ma ci ho ripensato e ho trovato che fosse importante in sua memoria. La canzone scritta apposta per lei era “Gone With The Wind”… Riguardava la sua fuga dalla Russia e dai pogrom (sommosse popolari antisemite, ndr). Questa tratta di un viaggio personale.

 

Sappiamo anche che il tuo nuovo album solita è pronto. Puoi dirci qualcosa a riguardo?

Candice Night: Si chiama “Starlight Starbright” ed è musica melodica molto rilassante. Alcune canzoni sono scritte da me e da Ritchie, alcune le ho scritte solo io, una l’ha scritta mia figlia quando aveva un anno e mezzo. Ci sono delle cover di canzoni che non avresti mai pensato potessero essere delle ninna-nanne, ma le ho registrate con quell’intenzione. L’ho fatto perché canto tutte le sere ai miei figli, così che si possano rilassare e andare a dormire. Un’amica mi ha detto che lei non canta mai ai suoi bambini, perché odiava la sua voce. Ho pensato che fosse veramente una cosa triste, perché a un bambino non importa se canti stonato, semplicemente “risuona” con te come genitore. Ho registrato tutto questo per i bambini, ma poi quando i genitori lo hanno sentito, e hanno detto di ascoltarlo dopo una dura giornata di lavoro (rilassandosi con un bicchiere di vino), ho smesso di chiamarlo “CD di ninna-nanne”, ma semplicemente un disco con cui sognare.
 
Sappiamo anche che uscirà prossimamente un DVD dedicato alla storia di Ritchie, mi puoi svelare qualcosa al riguardo?

Candice Night: Sì, esce a novembre ed è bellissimo. Ci sono molti racconti di Ritchie riguardo la sua carriera, ci sono molti video mai visti prima e ci sono racconti dietro altri racconti. Ci sono così tanti pettegolezzi attorno a Ritchie e libri scritti da persone che non lo hanno mai intervistato, ma hanno intervistato musicisti incattiviti che sono stati licenziati e sono arrabbiati con Ritchie, quindi non hai la vera storia in mano. Ora invece non avrete solo Ritchie, ma anche tanti musicisti fantastici che hanno parlato di come siano stati influenzati da lui: Brian May, Gene Simmons, Ian Anderson, Jon Lord… La lista è veramente lunga, è davvero bellissimo.

Ritchie, sei considerato, tra i fan e i giornalisti, il più grande e il più influente chitarrista al mondo, pari solo a Jimi Hendrix. Ti rende orgoglioso? Questo fardello ti mette sotto pressione, o semplicemente suoni e ti dimentichi di tutto?

Ritchie Blackmore: Non sono per niente d’accordo. È piuttosto sciocco. Non mi mette sotto pressione, perché ho imparato molto tempo fa a prendere i complimenti con le pinze. La gente ti ama e ti odia allo stesso tempo.

 

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Ritchie, se non avessi mai incontrato Candice in quel campo di calcio, credi che avresti perseguito lo stile musicale dei Blackmore’s Night comunque?

Ritchie Blackmore: No.
 
Tutti i fan italiani dei Blackmore’s Night continuano a chiedermi e a chiedervi quando tornerete in Italia… Lo so che state cercando un promoter degno di fiducia… Ma non state penalizzando il nostro Paese?

Ritchie Blackmore: Non penalizziamo i fan se non riusciamo a suonare per loro perché non ci sono promoter in grado di mettere assieme un buon concerto.
 
Ritchie, qualche settimana fa, in un’intervista francese, hai detto che stavi pensando di suonare quattro o cinque concerti con una rock band nel 2016. Puoi confermarlo? I Blackmore’s Night sono ancora una tua priorità, giusto?

Ritchie Blackmore: Sì, è corretto. (Le 6 cose che dovete sapere sul ritorno al Rock di Blackmore)

 

Grazie Candice, grazie Ritchie. Vorrei ringraziarvi ancora una volta per il vostro tempo... Vi chiedo di lasciare un messaggio ai vostri fan che leggeranno quest’intervista!

Ritchie Blackmore: Trovate un buon promoter, così potremo venire lì, per favore.




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