TesseracT (Jay Postones)
I TesseracT hanno da poco calcato tre palchi italiani - Pordenone, Roma e Milano - con il Polaris Europe Tour, e hanno già in cantiere un nuovo album davvero ambizioso. Ecco cosa ci ha raccontato Jay riguardo il loro ultimo lavoro studio, il ritorno di Dan alla voce, e i progetti futuri della band.
Articolo a cura di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 25/02/16

Si ringrazia Riccardo Coppola per la collaborazione
  

Polaris ha avuto un'ottima accoglienza da parte di critica e pubblico. Vi aspettavate di riuscire a bissare -se non a superare- i risultati ottenuti con il pur ottimo Altered State?
Sai, non è che "ti aspetti" davvero qualcosa. Semplicemente scriviamo la musica che ci va di scrivere, musica che ci piace, che ci piace ascoltare e che vogliamo creare, non mettiamo molta enfasi sul fatto di dover piacere al pubblico quando scriviamo un disco, è sempre un'esperienza molto introspettiva, perché principalmente scriviamo per il nostro gusto di farlo. La risposta positiva del pubblico e della stampa penso che dipenda dal fatto che il disco abbia un suono molto fresco, suona in modo diverso rispetto ai precedenti, anche se - almeno secondo me - suona comunque molto TesseracT. C'è qualcosa di nuovo in questo disco, abbiamo sperimentato con nuovi suoni, siamo stati aiutati dal nostro ingegnere del suono Aidan O'Brien, che ci ha aiutati a scrivere alcune parti strumentali - è un sound designer davvero di grande talento - mentre Acle componeva le parti di chitarra, e Aidan si occupava della parte ambient, delle strutture su cui poi noi avremmo lavorato. Avere questa sesta dimensione, un sesto membro della band, ha davvero cambiato il suono di questo disco.

 

Il ritorno di Daniel Tompkins, per Polaris, è stato il quinto cambio di vocalist. Pensate di riuscire questa volta a fare due album di seguito con la stessa line up?
Stiamo lavorando sul quarto album al momento, quindi posso dire di sì! Il quarto album avrà la stessa line up. Dipende da come guardi alla storia di questa band. Da una parte ci sentiamo davvero molto fortunati ad avere avuto l'opportunità di lavorare con 4 o 5 bravissimi cantanti, con i quali per motivi logistici o personali non abbiamo più potuto collaborare, ma dall'altra siamo contenti che Daniel fosse disposto a tornare nella band. Sta andando alla grande.

 

E' stato semplice per Daniel fare sue le canzoni di Altered State -originariamente non cantate da lui- per portarle in un contesto live?
Sì, Dan non aveva una grande familiarità con le canzoni di Altered State prima di tornare nella band, penso che un po' ne avesse, ma ovviamente non come con i vecchi album. Le ha fatte sue, le ha adattate nel modo giusto alla sua personalità, ma funzionavano comunque benissimo, non c'è stato nessun cambiamento evidente, direi. Ha cercato di attenersi il più possibile alle versioni originali, cercando allo stesso tempo di renderle adatte al contesto live, che è molto diverso da quello studio. La tendenza in studio è quella di strafare, di fare il meglio possibile, si vuole suonare alla perfezione. E riprodurre tutto questo live a volte è davvero difficile, per tutti i musicisti della band. Siamo molto consapevoli ora di voler creare e suonare canzoni che sfidino i nostri limiti, ma che ci permettano anche di goderci il live. Durante i concerti non vogliamo stare costantemente in ansia perchè stiamo suonando qualcosa che va oltre le nostre capacità. Tornando alla domanda originale, credo che Dan se la sia cavata davvero bene.

 

A proposito: avete già cominciato a pensare a quali direzioni vorreste esplorare nel vostro prossimo studio album? Pensate di continuare sulla strada di Polaris, che non presentava particolari punti di rottura con il passato?
Al momento stiamo lavorando ad un concept, abbiamo in mente un progetto davvero enorme per questo quarto album. Ci stiamo lavorando da poco, quindi non so dirti esattamente che direzione prenderemo, ma sembra essere un passo avanti rispetto a Polaris, bisognerà aspettare la sua uscita.

 

Quali pensi possano essere le future evoluzioni del prog metal atmosferico e del djent? E' innegabile che, dalla sua esplosione di qualche anno fa, le sonorità di questa corrente non siano evolute tantissimo.
Dunque... le future evoluzioni del prog... non ne ho idea. La cosa bella è che tutta l'ondata di musica prog e molte band prog sono state accettate ed è come se abbiano iniettato della nuova vita in un genere che poteva sembrare passato di moda. No allora, quello che sto cercando di dire è che c'erano un sacco di band come i Genesis o gli Yes, band grandiose, ma sembra che non ci sia stato molto tra queste band e la nuova ondata di oggi. Queste nuove band sembrano voler fare qualcosa di diverso. Non so da cosa dipenda, se dalle nuove tecnologie, o dall'abilità dei musicisti, probabilmente è una combinazione di queste cose, comunque sono state etichettate come "progressive", come infatti sono, quindi credo che queste band stiamo espandendo i confini dell'abilità musicale e della tecnologia che usano allo stesso tempo. Penso che sia questa la direzione in cui si sta andando, o almeno è quello che io spero di sentire.

 

Quali sono le vostre ispirazioni nel momento in cui cominciate a pensare a scrivere nuova musica? C'è qualcosa di completamente diverso dal prog che vi è di ispirazione? O anche qualcosa di completamente estraneo al mondo della musica?
Non sempre ci ispiriamo alla musica. Durante la composizione di Altered State, una buona parte della musica era stata ispirata da filmati della stazione spaziale, riprese della Terra dallo spazio, abbiamo preso da molti suoni da qui, e così abbiamo iniziato a scrivere la musica. Si può prendere ispirazione in maniere molto diverse. Per quanto mi riguarda personalmente, se devo scrivere un pezzo di batteria mi metto dietro al mio strumento e inizio a improvvisare, suono un po', magari la gran parte di quello che ne esce fa schifo, ma qualcosa sarà accettabile, e così si inizia a lavorare su quel qualcosa. Ci lavoro anche dal computer, lo seziono, queste cose mi incuriosiscono. Ma in ogni caso preferisco suonare, mi ispira molto anche suonare con altri musicisti, fare jam anche con altri batteristi. Questa cosa porta benefici enormi. Puoi vedere come un altro musicista sviluppa un'idea e arriva ad una soluzione a cui tu non avresti mai pensato. Provare queste cose può essere davvero utile.

 

Siete stati in tour con importanti band della scena Prog (Periphery, Animals as Leaders, Caligula's Horse, The Contortionist sono solo alcuni) e avete calcato i palchi di importanti festival. Qual è stata finora l'esperienza più bella che avete vissuto in sede live?
Ogni tour ha una data memorabile. Al Sonisphere abbiamo aperto il main stage nel 2014, quello è stato grandioso. Ma la migliore credo che sia il concerto sul ghiaccio nello scorso febbraio, eravamo a Kittila, in Finlandia, era uno show per lo Jagermeister. Ogni anno fanno questo festival che si chiama "Jagermeister Ice Cold". Le band sono nel gelo totale durante l'esibizione, di fatto ci trovavamo sopra un grande igloo. Abbiamo fatto un paio di giorni di prove perchè anche il backstage era un igloo con delle temperature davvero gelide, ci trovavamo parecchi gradi sotto lo zero, e non avevo idea se la batteria potesse reggere e se il concerto potesse funzionare. È andato tutto liscio, si moriva di freddo ovviamente, ma lo show è stato assurdo, guardando in alto potevamo vedere l'aurora boreale in cielo. Era da pazzi. C'erano forse 100, 120 persone al concerto, sai non c'è molta gente lassù. È stato davvero fantastico.


Questo mese sarete in Italia per ben tre date, a Pordenone, Roma e Milano. Avete qualcosa in serbo per i vostri fan?

Sono contento che tu l'abbia chiesto. Abbiamo delle nuove canzoni di Polaris che metteremo in scaletta, c'è una nuova canzone su cui stiamo lavorando e che non abbiamo ancora suonato live. Io mi butterò letteralmente nel cibo italiano ogni singolo giorno, è il cibo migliore del mondo. Abbiamo ovviamente pensato a qualcosa di speciale, quindi la risposta è sì.




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