The Vintage Caravan (Alexander Orn Númason)
Poco più che ventenni eppure già al terzo album (e che album!): il bassista Alexander Orn Númason ci racconta le visioni musicali e i primi anni di avventure dei The Vintage Caravan.
Articolo a cura di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 18/05/15

Pubblicherete questo mese il vostro terzo album, "Arrival". Puoi darmene una breve descrizione? Quali direzioni avete voluto far prendere al vostro sound?

Abbiamo puntato a creare qualcosa di più pesante e complesso. E direi che ci siamo proprio riusciti, e può essere un buon biglietto da visita per chi non ci ha mai sentiti. E' un po' un mix di rock old-school con sonorità più moderne, con qualche influenza prog e metal.

Quali sono le tematiche che toccate nei vostri testi? C'è un concept che li lega l'un l'altro?

Purtroppo non è un concept album. Affrontiamo un po' di temi differenti nel disco. In un certo senso, sono un po' più criptici dei testi del disco precedente, ma per lo più parlano di tematiche introspettive. Alcune delle canzoni parlano di quello che abbiamo vissuto nel tempo che è passato dalla pubblicazione del nostro secondo album. E' stata un'avventura molto interessante.

Avete firmato con Nuclear Blast per questo disco. Secondo te, cosa ha spinto una label così importante a volervi nel suo roster?

E' stato sicuramente un gran vantaggio per noi avere un album già pronto per essere pubblicato, e soprattutto un album che è subito piaciuto loro. Ma principalmente, hanno sentito parlare di noi da un po' di gente di cui si fidano, che hanno apprezzato molto i nostri concerti; poi hanno sentito l'album e hanno deciso di pubblicarlo loro. Almeno, credo sia andata così. Noi siamo molto contenti.

C'è qualche riferimento alla storica band dei Caravan nel vostro nome, oppure è solo una coincidenza? Incorporate elementi prog nella vostra musica: quali sono i vostri ascolti e le vostre influenze in questo ambito?

Siamo grandi fan di band come King Crimson, Rush, Yes, Camel... e questo nuovo album mette in mostra molto più di quelli precedenti questo nostro aspetto. Ma sono pressoché certo che non ci sia nessun riferimento ai Caravan nel nostro nome. Ci chiamavamo The Vintage agli inizi, e quando abbiamo pensato di aggiungere qualcosa la parola "caravan" è venuta fuori così, per caso, come fosse tirata fuori da un cappello.

 

Quali sono le vostre ispirazioni principali? C'è qualche artista contemporaneo con cui vorreste lavorare?

Le nostre ispirazioni vengono da qualsiasi tipo di musica, dal rock degli anni '70 fino allo stoner rock contemporaneo. Con chi vorremmo collaborare... è una bella domanda. Ascoltando i Monster Magnet, oggi, mi ha affascinato il loro uso del mellotron, la loro consapevolezza nelle tecniche di produzione. Penso che sarebbe molto bello poter lavorare con Dave Wyndorf, venirne fuori con qualche roba spaziale strana.

 

 

vintageitw01
 

 

Se dovessi descrivere la tua musica con una sola parola, quale sceglieresti?

Fantabulosa!

...c'è qualche guilty pleasure nelle vostre playlist? Qualcosa molto distante dal rock?

Certo! In realtà non ci sentiamo "colpevoli" ascoltando qualche tipo di musica molto diverso da quello che facciamo. Sentiamo, quando siamo insieme, un sacco di quel pop melenso degli anni '80, come gli Yazoo, gli Human League, i Duran Duran. Io ascolto spesso musica hip hop. Proprio oggi stavo ascoltando l'album del 2012 di Kendrick Lamar, e credo stia diventando uno dei miei preferiti di tutti i tempi.

C'è qualcosa che non sopporti della music industry?

Non saprei. Certo, quando devi maneggiare al tempo stesso business e arte, la situazione diventa particolarmente delicata. E' difficile scendere a compromessi, ma devi essere realistico. Non c'è niente che mi dia particolarmente fastidio. Devo ammettere che siamo stati veramente fortunati fino ad ora.

Siete entrati nel mondo della musica quando eravate veramente giovani. Avreste mai immaginato che sarebbe andata così? Qual è il consiglio che daresti a un ragazzino che sogna di diventare una rockstar?

Lavora duro, non smettere mai di provare a raggiungere quello che realmente vuoi. In questo mondo è necessario sviluppare una pelle coriacea, e un pensiero razionale.

Qual è l'obiettivo che hai raggiunto e che ti ha reso più orgoglioso, e qual è stato il momento più difficile della tua carriera?

Per me, personalmente, la cosa più soddisfacente è stata potermi trasferire in Danimarca praticamente per capriccio, e di poterlo fare un mese dopo averlo deciso. E di aver fatto 9 mesi di tour per una band virtualmente sconosciuta al di fuori dell'ISlanda. Il momento più difficile, per me, è stato quando non abbiamo soddisfato le aspettative della label che ha distribuito "Voyage" in Islanda. E' l'unica major in Islanda, e si aspettavano che vendessimo tanto. Quando non siamo riusciti a vendere camionate di copie già nelle prime settimane, ci hanno abbandonati, e se ne sono fregati di noi. Hanno anche smesso di mandare le copie del disco nei negozi, così dopo un po', quando la gente voleva comprarlo, doveva andarlo a cercare negozio per negozio.

 

 

vintageitw02
 

 

Dato che siete emersi da giovanissimi mentre -credo-molti dei vostri "vicini" non ce l'hanno fatta, avete mai percepito una sorta di pregiudizio e invidia nei vostri confronti?

L'atmosfera attorno a noi è stata quasi sempre positiva, e siamo molto grati di questo. Ovviamente, quando hai i riflettori addosso, la gente comincia a parlare di più, e qualcuno comincia anche a inventarsi storie e cose del genere. A volte la cosa diventa molto triste. Personalmente, me ne frega poco di queste cose, fin quando noi ai nostri occhi rimaniamo sempre gli stessi. Altre persone scelgono di vederci in modo diverso.

Nel 2015 alcune band storiche (ToTo, Europe, Whitesnake giusto per citare qualcuno) hanno celebrato le loro lunghissime carriere con nuovi album. Dove ti vedi nel 2050? Hai mai pensato di cosa sarebbe stata la tua vita se non fossi diventato un musicista professionista?

Ahah, non so se pubblicherò ancora dischi nel 2050, il tempo ci darà la risposta. Dobbiamo soltanto essere intelligenti e capire, se il nostro fuoco creativo si spegne, quando è il momento di smettere di pubblicare immondizia giusto per non abbandonare la scena. E' quello che molti fanno. Ma alcuni continuano a pubblicare roba stupenda dopo tanti decenni di attività. Se non fossi un musicista, starei studiando all'università. Forse qualcosa attinente alla filosofia, o alle relazioni internazionali, che è quello in cui mi sono diplomato al college. Non ho idea di ciò che sarei diventato, ma preferisco non pensarci.

Quali sono i vostri prossimi impegni live? Qualche programma per l'Italia?

Abbiamo un'agenda live abbastanza densa, quest'estate suoneremo a diversi festival e dopodiché faremo due tour medio-grandi a settembre/ottobre. Non so se abbiamo già prenotato qualche concerto in ITalia, ma è assolutamente una cosa che vogliamo fare: c'era dell'interesse a fare un po' di concerti nel nord Italia in autunno, per cui qualcosa accadrà. Lo spero veramente.

Questa era l'ultima domanda! Lasceresti un messaggio ai tuoi fan e ai nostri lettori?

Grazie per l'intervista. Ai vostri lettori e ai nostri ascoltatori italiani dico di seguirci su Facebook, per avere tutti gli aggiornamenti su di noi. Mi dispiace molto di non avere mai potuto suonare per voi, ma stiamo veramente lottando per potere visitare ogni angolo dell'Europa quest'anno e il prossimo, quindi sicuramente faremo una comparsa anche in ITalia. Spero di potervi incontrare lungo il cammino, e di potermi divertire tanto insieme a voi.




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool