Therion (Christofer Johnsson)

"Adulruna Rediviva And Beyond" è il titolo del nuovo, triplo DVD di casa Therion in uscita a febbraio; un prodotto che esalta il fascino esoterico della band svedese, come ci racconta il suo loquace leader Christofer Johnsson. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, il biondo chitarrista non risparmia dettagli e pareri piccanti su tutto ciò che gira attorno alla nuova release, autentica delizia per gli occhi dei fans e non solo.

Articolo a cura di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 18/02/14
Ciao Chris, ho ricevuto il promo di questo triplo DVD, e ho appena terminato di vedere il primo...
 
Ciao! Quello del 2007, lo special show di Budapest, giusto?
 
Già, e sembra davvero un prodotto diverso dai precedenti, pieno di chicche ed effetti speciali … ce ne vuoi parlare?
 
Il tour di “Adulruna Rediviva” doveva essere pubblicato già alcuni anni fa, ma sono sorti dei problemi di natura tecnica che ci hanno spinto a posticiparlo. Quel tour doveva celebrare il ventesimo anniversario, ed è sicuramente la cosa più teatrale che abbiamo mai fatto, abbiamo lavorato molto sulle scenografie ispirandoci a cose tipo Alice Cooper. E' stato molto divertente lavorare sull’intero progetto, ma rimane un capitolo a parte della nostra storia, la band ha intrapreso un altro percorso e oggi posso dire che abbiamo un impatto complessivo meglio bilanciato. In quell'occasione abbiamo scelto di riproporre “Theli” per intero perché è il disco che ci ha dato la notorietà, mentre le altre canzoni sono state selezionate dai fans tramite un sondaggio sul nostro sito ufficiale. In molti desideravano ascoltare cose come “Adulruna Rediviva” che non eravamo sicuri di riproporre per via della complessità delle orchestrazioni. Se necessario aggiungiamo un tastierista, ci siamo detti, e così abbiamo fatto, stravolgendo completamente il sound per ottenere un effetto del tutto nuovo. A quel punto c'erano tutti gli ingredienti per filmare uno show coi controfiocchi!
 
Avete impiegato molto tempo a produrre il DVD?
 
Durante la lavorazione sono sorti problemi di carattere tecnico legati per lo più alla cattiva qualità delle registrazioni. E’ stato abbastanza impegnativo, abbiamo effettuato delle sovraincisioni perché la qualità del sound originale era davvero orribile. E' una tecnica che di solito non utilizziamo, ma che abbiamo dovuto fare per migliorare quanto più possibile la resa sonora. Abbiamo anche registrato la nostra esibizione al ProgPower Fest del 2011 negli States, dove eravamo headliner, si è reso necessario un po’ di editing così da avere materiale sufficiente per confezione un DVD super! La confezione include anche alcune apparizioni alla TV giapponese, il cortometraggio “011” di produzione italiana, ispirato all’omonimo gioco da tavolo…nel complesso il materiale è davvero interessante.

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Fino  ad oggi avete pubblicato in DVD sempre dei live shows. Avete mai pensato a una sorta di “The Story Of Therion”?
 
A dir la verità ci avevamo pensato, ma per una serie di motivi la cosa non si è mai concretizzata; dopo tanti anni, sarebbe anche un po’ bizzarro andare a ripescare materiale datato, non trovi? Ad ogni modo il nostro primo DVD ufficiale include l’intera cronologia della band, dagli inizi in avanti. 
 
Puoi parlarci più diffusamente del progetto “011- A Game With Therion”?
 
E' stato ideato da una casa di produzione italiana, la Scribabs, il cui direttore Paolo Vallerga mi ha contattato dopo un concerto a Milano illustrandomi l'intero progetto. L’idea di un gioco da tavolo ispirato ai Therion inizialmente mi era sembrata bizzarra, poi abbiamo iniziato a lavorare sul concept, apportando alcune variazioni. Il 90% delle idee sono venute da loro, ma c’erano alcune rilevanti modifiche che ci tenevo ad apportare. Paolo è una persona molto ambiziosa e creativa, al punto da ideare un cortometraggio promozionale con la soundtrack di “Adulruna Rediviva”.
 
Che ho visto su Youtube e che reputo davvero incredibile …
 
Inizialmente attorno al progetto c’era un po’ di diffidenza, capisci, un gruppo metal in un gioco da tavolo, non può funzionare, ma presto in molti hanno cambiato idea, spinti anche dalla qualità del gioco stesso. Non ha importanza che sia un gioco dei Therion, l’importante è che sia diventato un gioco molto popolare fra gli appassionati, anche fra coloro che non sono metalheads, questo è ciò che conta.
 
Sembra proprio che tu  stia allargando il tuo business, con il progetto “011” ma anche con l’idromele creato e distribuito proprio da te...
 
Sì, produrre idromele è il mio hobby! Sono un grande appassionato di questa bevanda, e credo non vi sia in giro un idromele che io reputi buono abbastanza. Non fraintendermi, c’è molta gente che produce  idromele di eccellente qualità, ma non è roba che si trova nei negozi. Il fatto è che se vuoi dare un prodotto fatto secondo le ricette tradizionali, che mantenga assieme al miele tutte le sue qualità, deve essere fatto con ingredienti genuini. Alla fine è come per il vino, se hai sessant’anni e ti bevi un buon bicchiere di vino rosso, non può farti che bene. Volevo fare un prodotto “a chilometro zero”, con il miele raccolto dalle api del mio giardino, con l’acqua e tutti gli ingredienti che vengono dalla mia tenuta. Ne ho fatto assaggiare un po’ ad alcuni amici ed erano entusiasti! Ho fatto la stessa cosa con altre persone e hanno avuto la stessa reazione, non sto esagerando. Ho pensato che sarebbe stata una gran cosa produrne in quantità maggiori e condividerla con quante più persone possibile, ma non in quantità industriali, volevo che fosse una rarità.
 
A che punto siete con la lavorazione della nuova Rock Opera? Ci puoi anticipare qualcosa?
 
therion_intervista_2014_03Al momento stiamo ancora lavorando sulla parte musicale. Abbiamo scritto la trama e i capitoli della storia, ma dobbiamo ancora completare i dialoghi. Abbiamo composto musica a tonnellate per quest’opera e abbiamo provato alcune parti del concept dal vivo per testare la reazione del pubblico, per capire se stavamo andando nella direzione giusta. Non siamo soliti chiedere pareri anticipati sulle nostre composizioni, di solito il concetto è “se vi piace compratela, se non vi piace, non compratela”. Se dico “Jesus Christ Superstar” non pensi al disco, pensi alla storia, o alla sua rappresentazione. Le persone che hanno il disco sono molte meno di quelle che hanno visto il musical o il film al cinema, mia madre o tua madre che hanno visto il film, magari non conoscevano neppure la soundtrack, ma stai pur certo che ricordano il film per filo e per segno. Se vogliamo mettere un piede nel mondo delle Rock Opera, dobbiamo avere una storia credibile, che possa funzionare anche al di fuori della nostra cerchia di fans. Alla fine volevamo soltanto provare alcune delle idee che ci giravano in testa.
 
Credi che qualcosa sia andato storto con il precedente “Les Fleurs Du Mal”?
 
No...abbiamo solo ricevuto reazioni contrastanti. Per celebrare i venticinque anni di attività avevamo sul tavolo varie opzioni, a dire la verità tutte piuttosto scontate, come fare un best of o rimasterizzare il catalogo, insomma, niente che sembrasse un vero affare; sia noi che l’etichetta volevamo mettere insieme un lavoro onesto secondo lo spirito dei Therion, ossia creare qualcosa di inatteso sui cui il pubblico potesse discutere a lungo. Qualcosa di altamente spettacolare e che dividesse il pubblico. Io credo che con le canzoni sia un po’ come per i cosmetici, con queste tracce ho fatto una vera operazione di cosmesi, preservando il loro feeling originale attraverso un linguaggio che potesse essere compreso anche dai metal kids di oggi. Qualcuno ha trovato la cosa provocante e ridicola, sai, tutta quella musica francese, così commerciale...allo stesso tempo volevo dare alla confezione un taglio “dark”, più spettacolare rispetto a ciò che siamo soliti fare. Molte persone che apprezzavano le versioni originali di quei brani si sono affacciate per la prima volta ad un genere del tutto nuovo. Quelle che per noi sono solo canzoni bizzarre e datate, in Francia sono dei veri e propri oldies, per cui il disco là è andato bene, ma ha letteralmente spaccato in due il pubblico fra quelli che lo hanno amato e coloro lo ha odiato. Volevamo creare qualcosa di cui la gente potesse parlare perché se in partenza non hai un budget sufficiente per promuovere il tuo disco, come puoi pensare di arrivare al pubblico? La migliore promozione che puoi ottenere è che  in un modo o in un altro se ne parli. La rete emette giudizi con una certa rapidità, spesso sulla base di un’ emotività talvolta esagerata, e alcuni feedback hanno stuzzicato a dovere la curiosità delle persone.
 
Negli anni avete collaborato con artisti di spessore come Messiah Marcolin e Mats Levén. Avete mai pensato di inserirli in pianta stabile? 
 
A dire la verità no. Mats Levén è un grande cantante, ma è troppo rock n’roll oriented per i Therion; ha svolto alla perfezione il suo compito all’epoca, ma quando abbiamo deciso di virare verso uno stile più operistico si è mostrato da subito meno coinvolto. Da questo punto di vista, Thomas Vikström  è molto più versatile, e inserirlo nella band è parsa la cosa più sensata. Messiah Marcolin ha uno stile più teatrale, mi sarebbe piaciuto molto collaborare ancora con lui ma ho come l’impressione che sia abbastanza difficile lavorarci… per apparizioni spot e cose simili va più che bene, e come persona mi sono trovato molto bene, ma averlo nella band, farci un disco e un tour assieme, in un progetto di ampio respiro, non saprei… quando canta con i Candlemass non ha rivali, quello è il posto che gli appartiene.

E di Snowy Shaw che ne pensi invece?
 
Non è mai stato un membro stabile della band. Pensavamo di tenerlo con noi, ma per qualche motivo abbiamo deciso di comune accordo di non farlo. Lui sentiva il bisogno di fare cose diverse, finché è rimasto con noi è andato alla grande, ma a un certo punto ha sentito la necessità di fare qualcosa di suo, è andato in tour con i Sabaton supportando i Maiden negli stadi con un ottimo cachet. Non si sentiva a suo agio nell’essere parte di un progetto più grande. Ha avuto l’opportunità di sviluppare quello che voleva fare, se riuscirà a vendere sarò molto felice per lui, ma se non dovesse andare bene non è escluso che possa tornare con noi, è già venuto in Giappone e in Portogallo, non c’è astio o cose simili e siamo ancora buoni amici, sul palco ha una grande personalità e fornisce sempre ottimi spunti compositivi.
 
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Credi che in futuro ti metterai alla prova in un progetto solista diverso dai Therion?
 
“Vovin” può essere considerato a tutti gli effetti un album solista, dato che il resto della band se ne era andato subito dopo “Theli”. Quando lo abbiamo registrato c’era solo il bassista ad aiutarmi, e non ci eravamo mai incontrati prima di entrare in studio. Il batterista mi chiese come suonavano le canzoni, e io gli scrissi le partiture su un pezzo di carta. Quello è stato il mio disco solista, un giorno o l’altro potrei impegnarmi in un progetto completamente diverso, anche se onestamente non saprei proprio dove trovare il tempo.
 
Che ricordi hai del vostro primo concerto in Italia?
 
Deve essere stato nel 1996 ed eravamo in tour con gli Amorphis, no aspetta, Oleggio, o forse vicino Venezia...aspetta un attimo...
 
Sono passati così tanti anni…
 
Forse era Oleggio…no, Oleggio era dopo… Milano o Torino… ricordo che arrivavamo dalla Francia, quindi forse era Torino…mi sa che ero troppo ubriaco… ad ogni modo era piccolo club che non esiste più, il soffitto era così basso che potevi toccarlo con un dito. Nel backstage poi il catering era davvero scadente…sinceramente non avemmo un’impressione positiva dell’Italia all’epoca, e neppure nei tours successivi… le bands che erano state in Italia prima di noi ci suggerivano di portare la carta igienica dalla Germania perché i backstage ne erano sprovvisti…ne abbiamo viste di ogni, ma oggi le cose sono cambiate per fortuna e in Italia ci sono molti clubs di ottimo livello…l’Alcatraz di Milano ad esempio, e anche il posto dove abbiamo suonato a dicembre, il Rock n’Roll Club di Romagnano Sesia, è davvero un gran bel posto! Oggi in Italia ci sono ottimi posti per suonare, ma negli anni ’90 le cose erano assai diverse, servizi igienici, equipaggiamento, catering… ne avete fatta di strada.
 
Ne avrete di storie da raccontare, magari nel prossimo DVD...
 
Perché no? Potremmo fare qualcosa del genere! Siamo aperti a tutto!



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