Venom INC. (Tony Dolan)
L'uscita di "Avè", prevista per domani, è stata l'occasione per un'intervista a 360 gradi con il bassista e cantante dei Venom INC. Tony Dolan, a.k.a. Demolition Man. Un'approfondita chiacchierata non solo sui dettagli del prossimo album e sulle sue tematiche, ma anche su aspetti meno noti, inerenti sia la vita personale dell'artista che le dinamiche che ruotano attorno al leggendario trio inglese inventore del black metal: musica, cinema, religione, l'amore per l'Italia e tanto altro.
Articolo a cura di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 10/08/17

Ciao Tony, benvenuto su SpazioRock. Come stai?

 

Abbastanza bene e grazie per l'ospitalità.

 

Prima di tutto, come ti senti per questo debutto dei Venom INC., due anni dopo la reunion?

 

E' una situazione stranissima. Con Mantas abbiamo definito questa rinascita come una sorta di shock elettrizzante, e abbiamo cercato di incanalare l'energia nella realizzazione del nuovo album. La nostra reunion è stata un evento fortuito; non avevamo intenzione di riformare la band, né di produrre un nuovo lavoro, senza contare tutto quello che abbiamo fatto negli ultimi due anni. Ripeto, è stato un puro caso. Al Keep It True Festival in Germania, abbiamo suonato cinque canzoni con Abbadon per i nostri fan e quello è stato il primo di una lunga serie di concerti che ci ha tenuti impegnati per tutta l'estate. Siamo poi ritornati alle nostre occupazioni: io e Mantas abbiamo ripreso con gli M:Pire Of Evil, Abbadon è tornato ai suoi impegni, ma la reazione dei nostri supporters è stata incredibile a tal punto che abbiamo firmato per un altro tour e non ci siamo mai fermati veramente e poi è arrivato il momento di registrare dei nuovi demo, su richiesta della Nuclear Blast. È stato incredibile e anche emozionante.

 

Continuiamo parlando di "Avè", in uscita il prossimo 11 agosto. Cosa ci puoi dire riguardo la preparazione dell'album?

 

Il titolo "Avè" ha un duplice significato. Innanzitutto è un ringraziamento e un saluto ai nostri fan, la sola ragione per cui abbiamo realizzato un nuovo album, perché stavamo facendo dei concerti, e se abbiamo continuato a esibirci è stato perché i fan, da luoghi diversi del mondo, hanno voluto fortemente una nostra performance live: loro sono stati la nostra guida. La setlist che stavamo proponendo volevamo partisse dagli inizi, mossi dal desiderio di canalizzare ciò che stavamo facendo, in modo tale che il pubblico capisse che il nostro interesse non era il guadagno. Volevamo suonare tutto il catalogo dei Venom del passato; è stato difficile prendersi del tempo per ottenere un buon risultato, ma ci siamo sentiti in dovere di dare qualcosa sia ai vecchi fan che avvertirono a suo tempo di aver perso qualcosa, sia ai nuovi fan, che non avevano sperimentato l'intensità, il piacere, la potenza dei Venom dal vivo. Quando ci siamo confrontati mentre registravamo l'album, abbiamo pensato: "L'unica cosa che non dobbiamo fare è quella di riprodurre noi stessi, di copiare un album già composto, di imitare ciò che avevamo fatto negli anni Novanta, di creare un suono simile al passato. Tutto ciò che dobbiamo fare è essere noi stessi insieme, sia quando siamo sul palco, sia quando suoniamo, sia quando siamo in studio". Dunque l'album è un saluto certo, ma ovviamente possiede anche un secondo significato perché la title track è sempre un test; il protagonista è Lucifero, portatore della conoscenza, il suo compito è quello di proteggere l'umanità, ma poi è stato cacciato e visto come un male, invece è qui per noi, rappresenta il tempo della redenzione, sta arrivando piuttosto tranquillo e silenzioso, e l'artwork simboleggia proprio questo. È l'uomo che guarda dentro di sé. L'intero album si colloca tra questi due aspetti: da un lato celebriamo il pubblico, la fedeltà, i seguaci, i fan e l'emozione della musica dal vivo e dall'altro lato parliamo della natura distruttiva dell'uomo e del modo in cui può comportarsi un'anima così creativa... dal ritratto all'architettura, dalla moda alla pittura, dalla musica al teatro, eppure nello stesso istante possiamo essere distruttivi ed eliminarci a vicenda causando ogni tipo di danno. Tratta dell'essenza dell'uomo, di cosa sarà di noi una volta deceduti e cosa ci lasceremo dietro.

 

Dicevamo appunto che "Avè" è anche un saluto... soltanto ai fan?

 

No, anche all'industria musicale, ai giornalisti, alle case discografiche e a chiunque ci ha sostenuto fin dal primo giorno ed è ancora una parte di ciò che facciamo, perché un verso di una delle canzoni dice: "Tu sei la linfa vitale che respiriamo" e questa è la verità. Senza i fan, senza i tecnici, senza i promoter, senza i giornalisti, senza i fotografi, senza le radio, senza il contributo da parte di ciascuno probabilmente non avremmo potuto lavorare. Abbiamo bisogno di tutti: non puoi essere arrogante, altrimenti vieni lasciato a piedi; a prescindere da chiunque altro, non esisti solo perché sei caro a Dio, senza tutte queste persone che ti sostengono non hai senso, infatti volevamo solo rispettare questo nostro pensiero e fare qualcosa per i fan e per tutti coloro che lavorano in questo settore, e salutarli. Questo è il vero significato dell'album.

 

"Avè" è un disco metal classico: il suono è potente e pesante, le canzoni sono dominate da testi disturbanti e oscure melodie. Questo è molto coerente con la tradizione targata Venom... è una rinascita o una prova che i Venom INC. sono i depositari dello spirito originario della band?

 

Grazie per la domanda. Penso che molte persone abbiano frainteso la nostra iniziativa: si sono chiesti se il ritorno fosse stato pianificato o se fosse un evento casuale. Non abbiamo pianificato un album e comunque i dubbi ci hanno accompagnato come rumore di fondo, ma siamo noi stessi, siamo autentici e credo che inizialmente la gente pensasse che stavamo cercando, non so, di saltare su un carro o fare qualcos'altro, ma non ne avevamo certo bisogno. Volevamo appunto farlo per i fan e credo che se siamo riusciti a comporre l'album è perché Mantas ha scritto la musica. A un certo punto mi ha chiamato, era preoccupato e ha detto: "Non sono sicuro che stia funzionando tutto come pensi". Insomma, stava cominciando a mettere in discussione la propria scrittura e io gli ho risposto: "Guarda, sei Mantas, eri Mantas, sarai Mantas e tutti i fan che sentiamo dicono che l'essenza dei Venom è Mantas, quindi non devi provare a essere qualcun'altro se non te stesso; scrivere come hai sempre scritto, suonare come hai sempre suonato e questo è tutto ciò di cui abbiamo bisogno". Lo stesso vale per Abbadon e per me. Questo dimostra che se avverti il legame con la pesantezza e lo spirito dei Venom è perché questo è ciò che siamo; il sound dell'album non è stato pensato, in verità, non avevamo intenzione di renderlo massiccio, ma abbiamo suonato nel modo in cui abbiamo sempre fatto. Le stesso vale per i concerti da cui è nato tutto. Grazie ai numerosi spettacoli che abbiamo fatto, più persone hanno ritenuto che eravamo il vero spirito dei Venom. E hanno voluto che lo ponessimo nell'album, per questo ho detto ai ragazzi: "Non dobbiamo essere diversi da come siamo, dobbiamo solo essere noi stessi e registrare canzoni".

 

A mio parere, "Avè Satanas", "Dein Fleisch", "Forged in Hell" e "Time To Die" sono i pezzi migliori dell'album, mentre "Black'N'Roll" è un pezzo molto diverso, quasi un omaggio alle radici del metal. Ricorda i primi Motorhead e Judas Priest. Qual è la ragione di questa scelta?

 

Beh sì, voglio dire, non è un segreto che il mio grande eroe sia Lemmy e tanto meno che Jeff sia un fanatico dei Judas Priest. Quando siamo arrivati a "Black'N'Roll" volevamo solo divertirci; volevamo rendere omaggio alla grande musica da cui siamo stati ispirati liricamente, abbiamo coverizzato loro come altre band, da Jimi Hendrix ad altri pezzi jazz. Volevamo solo divertirci e l'originale, il modello del riff è iniziato come un ritmo che abbiamo poi portato avanti, quindi abbiamo pensato: "Perché non ci divertiamo?" e sai è una di quelle cose che ho sempre amato dei Venom delle origini; per ogni canzone pericolosa che hanno scritto ne hanno anche fatta una che è stata solo più divertente e questo elemento fa parte di ciò che rende i Venom una band divertente e attraente. È anche per confermare l'idea di essere una band capace di intrattenere che abbiamo voluto inserire alcuni highlights nell'album: sono la prova che ci siamo divertiti. Quando siamo arrivati al riff di "Black'N'Roll" vi era un gran ritmo all'inizio, da parte mia ho aggiunto un basso nel mezzo, poi abbiamo continuato con l'assolo e ci siamo sentiti un passo più avanti. E' stato fatto tutto con grande spensieratezza e spero che questo possa essere trasmesso a tutti.

 

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La copertina richiama alcuni elementi satanici. Posso chiederti quale sia il tuo rapporto con la religione al giorno d'oggi?

 

Ebbene, con la caduta dell'Impero Romano, i cittadini Romani si integrarono con i Cristiani e gli inglesi fecero la stessa cosa: ci sono varie teorie a tal proposito. Sono nato cattolico romano. Ma mi sono reso conto rapidamente di cosa stava accadendo nella mia famiglia e mi sono accorto che non era qualcosa di particolarmente positivo. Vidi cosa stava succedendo attorno a me e in molte parti del mondo, grazie a  incontri e viaggi, e iniziai ad avere dei dubbi sul sistema di credenze appreso nel college che frequentavo. Non capivo perché avrei dovuto pentirmi per tutta la mia vita per qualcosa che non avevo fatto, perché avrei dovuto essere costantemente punito. Questa è la nostra vita religiosa. Sai, avrei preferito seguire il libero arbitrio e le sfide di ogni giorno. Poi mi sono interessato al satanismo, ma in particolare a Lucifero; mi sento particolarmente a mio agio su questo argomento, perché dopo aver letto e studiato, ho capito che l'angelo che è stato cacciato dal cielo venne inviato a noi per camminare sulla Terra: il compito che gli fu dato da Dio era quello di proteggere l'uomo, di offrire all'uomo la conoscenza, di badare a lui. Infatti solo quando chiese a Dio se fosse davvero Dio, allora venne espulso. E penso che in quel momento fosse caduto in una trappola malvagia. Lucifero rappresenta la luce, porta la conoscenza, ho visto i problemi del mio passato sotto quest'ottica e questo è quello che ho messo sull'album, ne parlo molto e parlo anche di quello che saremmo senza il Satanismo, senza la filosofia Luciferiana... non è pericolosa. La mia prima band (Atomkrat, Ed.) era incentrata su tematiche inerenti alla distruzione del nostro pianeta e non era assolutamente satanica.

 

Cosa significa essere un luciferiano?

 

Significa credere che sarà la luce a guidarci, ci sono cose che si stanno verificando e dobbiamo solo prenderne il controllo. È una sorta di satanismo in qualche modo ma, suppongo, nella sua forma più pura, perché credo sia solo un bene per le persone. È molto facile essere cattivi con le persone, e allo stesso tempo è anche molto facile essere gentili. A volte si diventa meschini solo nel momento in cui ci viene fatto del male. Quindi è abbastanza giusto. Dai quanto ricevi, occhio per occhio, o qualsiasi altra cosa. La mia vita, fondamentalmente, è attratta dallo spazio interiore delle persone: il loro lato oscuro. Recentemente ho fatto un'intervista dove un ragazzo mi ha chiesto: "Chi è il diavolo? Cosa pensi che sia?". Risposi: "Tu sei Satana". Ha detto: "Io sono un Cristiano". In noi abbiamo sempre sia un lato oscuro che la luce e facciamo delle scelte nella nostra vita che fanno prevalere l'uno o l'altro. Quindi la gente non conosce bene se stessa, si sente in un modo, ma poi si preoccupa di sé perché non è sicura. Penso che una volta che capisci chi sei e accetti che a volte prevale il lato oscuro e talvolta quello della luce, allora capisci quale è il tuo posto e puoi controllare te stesso. Quindi sono molto amichevole con la gente, adoro tutti i social media, mi incontro con le persone e ho provato a introdurgli il mio punto di vista, per mostrare chi sono realmente.

 

Cosa pensi dei gruppi black metal odierni? Molti di loro sono sicuramente influenzati dai Venom. Senti qualche affinità con essi?

 

Non so se esista un'affinità, è piuttosto un incrocio. Penso che da un lato i membri del gruppo sentano come me quest'aspetto; indubbiamente c'è stata un'enorme influenza per la scena estrema. Sai, l'industria è stata sempre molto controllata dalle grandi label, le etichette indipendenti esistono da tanto e ciò che i Venom hanno fatto con la musica estrema è stato chiarissimo. La musica estrema poteva essere controversa, ma poteva anche avere successo e potevi fare tutto con una piccola etichetta; non dovevi avere per forza un contratto con l'Atlantic ad esempio; potevi farlo attraverso un'etichetta indipendente e infatti tutte quelle band che sono uscite dal loro vecchio binario, hanno preso a esempio i Venom. Hanno iniziato a rompere le barriere, a sfondare i muri, uscendo fuori, suonando, producendo nastri e, naturalmente, anche in questo modo le etichette hanno compreso la grande forza dei Venom. Abbiamo scritto le regole fondamentali; tutte queste cose iniziavano ad accadere, e i ragazzi capirono che come durante ogni evoluzione nella musica era in atto una rivoluzione. Sai, Elvis fu una rivoluzione, i The Beatles furono una rivoluzione, i Sex Pistols anche e penso che nel metal i Venom siano stati una rivoluzione. Quando tutto sembrava al sicuro, i Motorhead furono una nuova rivoluzione e i Black Sabbath spinsero la musica a un livello altissimo. Noi prendemmo ispirazione da loro e improvvisamente si arrivò con rapidità all'esplosione del black metal in Scandinavia; naturalmente esiste una connessione tipica della musica estrema. Tuttavia, tale scena ha preso il nome di black metal dall'album dei Venom, appunto, "Black Metal". Quando fu chiesto loro: "Come descrivete la vostra  musica se non siete heavy metal?", risposero: "Ok, siamo black metal", quindi black metal è una definizione nata effettivamente dai Venom. Così quando sento i giovani fan del black metal dire: "I Venom non sono black metal"...  ebbene mi viene da rispondergli che i Venom probabilmente sono l'unica band black metal quando si parla del sound. Chiaro che se li si confronta dal punto di vista sonoro alle band black attuali naturalmente, c'é una grande differenza in termini di modo di suonare, dal punto di vista tecnico, dal sound e nella natura orchestrale che è prevalente nel suono dei Venom. In generale c'è una grande stima per tutte le band che rispettano ciò che i Venom hanno fatto scattare, hanno acceso la luce, tanto che tutti possano confermare che abbiamo esplorato diversi aspetti della musica estrema: alcune volte più veloce, alcune volte punky, alcune volte hardcore, altre volte thrash, power... è difficile accollarsi ogni cosa insieme e far funzionare tutto. Ognuno dei membri del gruppo è orgoglioso nel constatare cosa è diventata la scena black metal. Abbadon dice a volte: "È come avere un bambino". Quando il bambino cresce, vuoi che faccia meglio di quanto hai fatto tu. Diventa uomo o donna e diventa migliore di te... poi quando essi stessi avranno un figlio, il loro neonato sarà ancora migliore di te. Quando ti sforzi sempre di spingere la prossima generazione ad essere migliore di te... beh, credo sia per questo che tutti sentiamo un gran senso di orgoglio guardando alla scena, il modo in cui la musica si è evoluta, gli incredibili musicisti che ci sono, cosa scrivono e quanto sono completi. È incredibile e sono molto fiero di farne parte.

 

Con due versioni dei Venom in giro adesso, come ti senti per questa strana situazione?

 

Beh, questi sono due facce della stessa medaglia, del resto suoniamo canzoni che appartengono alla radice comune di queste due band. Per me è come quando qualcuno ama il gelato: ami il gelato al cioccolato e puoi averne una cucchiaiata ogni settimana o puoi averne una tasca piena se vuoi. Magari poi ne mangi troppo, fino ad averne la nausea e dire: "Non ne voglio più". Ma certamente è sempre qualcosa di buono... ho sempre detto che non vorrei un mondo senza Venom. Portarne la bandiera dagli Ottanta ai Novanta era il mio lavoro e adesso ci sono altri ragazzi a suonare e vengono pagati per farlo. Non sono seccato del fatto che Cronos continui ancora. Sta scrivendo nuova musica e questo è importante. Non si tratta di convincere la gente ad andare a vedere lui oppure Mantas e Abbadon. Preferisco però che i fan ascoltino certe canzoni suonate da noi e non dalla band di Cronos: quasi tutto "Welcome To Hell" e probabilmente il novanta per cento di "Black Metal" furono scritti da Mantas. Sarebbe fantastico poter tornare tutti sullo stesso palco ma non è possibile.

 

E il vostro moniker, così simile all'originale?

 

Noi siamo nati come Venom Incorporate. In realtà in un primo momento ci siamo chiamati Venom Incorporate Iron And Steel, ma tutti semplicemente ignoravano Iron e Steel e così abbiamo trasformato Incorporate in INC. Per la cronaca il logo è stato creato da Abbadon.

 

Ora una domanda fuori tema: hai avuto piccoli ruoli in alcuni film, compreso "Judge Dredd". Qual è la storia dietro questi eventi? Pensi di essere nuovamente coinvolto in un'esperienza simile?

 

Beh, sai, ho cominciato a lavorare nei cantieri navali per un piccolo periodo quando lasciai la scuola; tutta la mia famiglia lavorava  nell'ambito delle costruzioni navali e dopo che l'industria venne chiusa nel nord dell'Inghilterra ho ricominciato a dedicarmi alla musica, ma ho avuto anche l'opportunità di lavorare in teatro come tecnico e carpentiere, in particolare a Londra per la Royal Shakespeare Company con cui a un certo punto partii per un tour mondiale. Proprio in questa occasione sostituii uno degli attori e, nonostante le riserve iniziali, colsi questa nuova opportunità, una sfida che la vita mi aveva regalato. Da cosa nasce cosa e un bel giorno mi ritrovai dall'essere troppo "vecchio" per essere preso in considerazione come attore professionista a essere incluso nel cast di "Judge Dredd" (ride, ndr). Ho fatto anche degli spettacoli televisivi, qualche cosa di serio, altro teatro, pubblicità...  e quando non avevo più lavoro in campo musicale, mentre stavo aspettando di partecipare come tecnico nel musical "We Will Rock You", ho ottenuto anche una parte in "Master And Commander" con Russell Crowe e Peter Weir. E' stato tutto un po' pazzo. Appena finivo un lavoro ce ne era un altro ad aspettarmi, ad ogni ora, ma poi ho smesso di recitare. Mi sono concentrato davvero sulla band perché amo molto la musica.

 

Avete suonato a Thiesi il 29 luglio. Quali sono i tuoi rapporti con l'Italia e i fan italiani?

 

E' stato molto emozionante. La mia prima esperienza nel vostro paese credo risalga al 1984/1985: il primo tour in Italia, un paese magnifico. Mi riferisco a Roma Padova, Firenze, Torino, Milano; era incredibile e sono rimasto impressionato dalle persone, dal loro calore, dal cibo e dal vino. Ho tanti amici provenienti da tutte le parti del paese e alcuni di questi ora vivono a Londra, li vedo di frequente e parliamo della vita in Italia: la gente, il mare, la storia, sai, è inebriante. Ho provato ad imparare l'italiano ma ancora lo balbetto, lo parlo veramente male purtroppo. Amo l'Italia, è il posto più caro al mio cuore e qui ci sono i miei più grandi amici. La maggior parte delle persone quando giro in tour, che sia in America o in altri luoghi, mi dice: "Oh sei italiano", perché ho il mio insegnante di italiano, la mia giacca italiana: in pratica sono un cittadino onorario italiano! (ride, ndr.) Figurati che, sul palco, indosso una tunica che ho acquistato quando abbiamo suonato a un festival con i Necrodeath, è come una tunica da gladiatore romano! Ogni volta che abbiamo suonato abbiamo sempre insistito per avere date in Italia... è così vicina e il tempo vola quando sono nelle vostre città. Stavo per girare il video "Dein Fleisch" e la prima cosa che ho fatto è stato contattare i miei amici di famiglia a Genova e a Roma. E' un peccato sapere che ci siano problemi finanziari per cui c'è poco sostegno economico per le arti e perfino i locali sono costretti a chiudere. Avete tanti artisti non soltanto in ambito musicale, queste incredibili band, queste incredibili personalità che lottano ogni giorno per poter fare qualcosa e se potessi prendere un qualche superbo artista italiano che avete, lo esporterei nel mondo per mostrare alla gente di cosa siete capaci. Tanto per citarne uno... Yama (Studio di tatuaggi, ndr.) a Roma è il nuovo Michelangelo! E poi la vostra musica rock: Death SS, Opera IX e oltre questi i Mortuary Drape, tutte incredibili band. E questa è la nuova cultura, se ne parla e questo rende straordinario lo scenario italiano e voglio che tutti sappiano, e ne sono orgoglioso ogni volta, che parlo dell'Italia in tutto il mondo e incoraggio le persone ad andare e sperimentare tutto quanto il vostro paese ha da offrire.

 

Progetti per i prossimi mesi?

 

Dunque... il primo di settembre saremo a Filadelfia, a seguire trenta giorni negli USA e poi torniamo in Europa. Ci sarà poi da comporre nuove basi per gli M:Pire Of Evil con Mantas. Dopo Natale tornerò e continuerò appunto il songwriting per gli M:Pire OF Evil. Poi andremo in Asia, Giappone, Cina, Taiwan, Singapore e infine in Australia e Nuova Zelanda. E poi registreremo nuovo materiale. In effetti è un programma davvero molto denso.

 

Dunque un altro album per gli M:Pire Of Evil!

 

Sì. Quando abbiamo terminato il "Keep It True Festival" per i fans con Abbadon, avevamo appena finito di registrare con Francesco La Rosa, il batterista degli Extrema, e lui nel frattempo aveva terminato tutte le parti della batteria per il prossimo album degli M:Pire, che sarà veramente scatenato. Pronti a fare tutto quello di cui avevamo bisogno, dovevamo soltanto mantenere il proposito. Così dopo il Keep It True Festival abbiamo avuto qualche altro spettacolo con gli M:Pire. Si trattava solo di finire la registrazione, ma poi, come sapete, avevamo deciso di fare alcuni spettacoli con i Venom INC. pensando che probabilmente saremmo stati impegnati solo sei o sette mesi in tour... ma non è andata così! Francesco comunque ha suonato incrediibilmente bene e le parti di batteria sono mirabolanti, quindi una volta concluso il tour per questo anno andremo con Mantas in Portogallo e poi nel suo studio termineremo l'album degli M:Pire Of Evil che spero sia pronto per uscire la prossima estate.

 

Grazie per l'interessantissima intervista, è stato un piacere. C'è un messaggio che vorresti lasciare ai nostri lettori e ai vostri fan?

 

Sempre sempre sempre grazie per tutto: senza di voi ragazzi non ci sarebbero gruppi. Come ti dicevo, l'Italia mi è molto cara, i fan italiani mi amano e questo significa davvero molto per me. Sarete sempre i primi nei miei pensieri e voglio che sappiate che se questo album ha un titolo latino è proprio perchè volevo fosse un saluto diretto a voi. Ho scelto il latino e non l'inglese! Spero che lo amiate, spero che vi piaccia e farò del mio meglio per sostenere la musica, indipendentemente da quello che il vostro governo dice, indipendentemente da ciò che la gente dice e indipendentemente da ciò che le regole dicono. Resistiamo, sopportiamo, è difficile in molti luoghi del mondo, ma la musica è l'unica cosa che trascende religione, politica e linguaggio: da Napoli a Tokyo, da Tokyo a Leningrado, da Los Angeles all'Australia, ogni fan è parte dello stesso unicum. Alziamo in alto le mani, sosteniamo la musica e mostriamo al mondo chi siamo. Questa è la nuova generazione, questo è chi siamo e vi ringrazio per tutto il sostegno e per essere così come siete. È stato un piacere assoluto e grazie per avermi lasciato parlare: amo parlare, probabilmente è l'italiano che è in me a cui piace (ride, ndr.). Grazie mille a SpazioRock!




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