Coheed And Cambria (Travis Stever)
Articolo a cura di - Pubblicata in data: 31/12/21
Ciao Travis, è un piacere parlare con te. Come va? Cosa avete fatto in questi giorni a Budapest?
 
Benissimo! Abbiamo girato per la città e, sai, abbiamo percorso il labirinto dove si ritiene sia stato rinchiuso Dracula; poi ci siamo diretti alla cattedrale e al castello di Budapest. Per cui sì, abbiamo fatto i turisti e poi ci siamo ritagliati un momento di relax all'hotel. Abbiamo già fatto due show, suonato prog... Abbiamo fatto tappa a Vienna e dopo questa siamo giunti qui, ed è stato bello avere un giorno libero. Stanotte invece ci aspetta un lungo viaggio verso la Germania. Non vedevamo l'ora di venire qui, è la prima volta che vediamo Budapest!



Già, dev'essere fantastico! Inoltre è un festival davvero enorme e popolare, uno dei più grandi in Europa, specialmente in termini di musica proposta. Il palco è principalmente per la scena rock, per cui tutti quelli a cui interessa...



...sanno dove andare! [ride, ndr] Per quanto ci riguarda, essendo la prima volta, non sapevamo cosa aspettarci, non vedevamo l'ora.



Come forse sai, è un festival speciale anche per la sua filosofia, perchè si basa su valori molto forti: il luogo è chiamato infatti "L'Isola della Libertà" e l'ideologia che c'è dietro è "La Rivoluzione dell'Amore". Le persone si riuniscono sull'isola e creano una sorta di mondo alternativo... Ero curiosa di sapere come ti senti in relazione a questo tipo di ideologia e a suonare in un festival che presenta questo forte senso di collettività...



Sono cresciuto andando a un sacco di festival come questo. Ci sono diversi fattori dietro a un festival, la cosa in sé è piuttosto complessa...Per noi è difficile dire dove apparteniamo in un festival, persino nei festival rock a volte ci sentiamo dei pesci fuor d'acqua in un certo senso. Ma ad uno del genere, dove le persone si riuniscono senza pregiudizi e si vogliono bene, penso che siamo perfettamente adatti, sia a livello musicale che personale. Abbiamo un'idea: quella di essere multidimensionali. Mi piace pensare che siamo adatti, a noi interessa qualsiasi cosa che possiede una certa apertura mentale. Basta pensare che un sacco di arte deriva da questo tipo di mondo, per cui portare ciò a un festival è davvero il massimo.
Sono cresciuto con un padre che mi portava alle reunion di Woodstock: ecco, quello era un festival che iniziò una rivoluzione per le persone di allora e ciò che mi stai descrivendo ora, quello che succede a Sziget, è molto simile a questo, quindi sì credo di essere cresciuto in questo tipo di mondo. I festival possono essere davvero tosti: ammiro chiunque riesca a resistervi, dormire in tenda ecc...Non fraintendermi, adoro il campeggio ma mi piace stare lontano da tutto; invece queste persone quasi dormono l'uno sull'altro, in modo pacifico, e tutti godono della compagnia dell'altro condividendo cose come l'arte...Fantastico.



La vostra ultima pubblicazione, "Vaxis - Act I: The Unheavenly Creatures", risale all'anno scorso. Come avete passato quest'ultimo periodo?



Siamo stati in tour per promuovere il nostro album. E' stato un tour incredibile e di successo coi Mastodon, ogni volta tornavo a casa stanco morto. Sostanzialmente è andato molto meglio di quanto ci aspettassimo! Poi ci siamo presi qualche settimana di pausa, ed ora eccoci qui. Probabilmente continueremo a promuovere il disco finché le persone non si stuferanno [ride, ndr]. Rispetto al passato, oggigiorno il tempo della promozione di un disco si è ridotto. E' ciò che ci richiedono i social media: attaccarsi alla cosa successiva abbastanza in fretta, iniziare a lavorare a qualcos'altro...Ma questo disco ha ancora delle storie da raccontare, per questo per ora continuiamo così. In modo particolare c'è una nostra canzone che si chiama "The Gutter" che sta passando in radio, almeno negli States, quindi si spera di prendere piede qui, ritornare a casa e continuare a produrre.




In un certo senso possiamo dire che Claudio è una sorta di architetto per quanto riguarda l'aspetto ideativo, di produzione e realizzazione. Mi piacerebbe sapere: come si approccia il resto della band a tutto questo?




La realizzazione di quest' ultimo album in particolare è stata focalizzata su ciò che lui stava sviluppando a livello ideativo, questo per quanto riguarda ogni membro della band che suona il proprio strumento. Prendendo il mio caso, ad esempio c'è una certa parte di una canzone, lui la descrive e dice: "Sto cercando di scrivere una parte di chitarra, come posso farlo?", quasi in un maniera cinematografica e misteriosa. Sai, quando viene il momento di registrare effettivamente un disco assieme, abbiamo una buona comunicazione sia per quanto riguarda ciò che va bene ma anche ciò che non va bene. Potrei avere per una canzone quattro parti di chitarra, potrei suonarle e lui: "Potrei iniziare ad accoppiarle con l'idea che ho del brano". La maggior parte delle volte le canzoni sono già pronte. Il mio lavoro è scrivere melodie che andranno a sostenere le canzoni, o a potenziarle. Capitava più spesso all'inizio che magari gli suonassi un riff e lui lo utilizzasse per iniziare la stesura di brano (e in questo disco è capitato con uno in particolare), ma come ho detto per la maggior parte delle canzoni lui ha già le idee ben chiare in mente. A volte lui scrive le parti della chitarra ritmiche che sono quasi da solista; per cui il mio lavoro è creare qualcosa che aggiunga un' altra dimensione. Abbiamo una forte comunicazione che mi permette di arrivare con qualcosa in mano e poter dire se lui e il resto della band sono entusiasti, e via così. Ma anche qualora non andasse bene, ci si siede attorno ad un tavolo e si discute: "Cosa stiamo cercando con questo pezzo? Quanto ciò su cui abbiamo lavorato si sta discostando dall'idea originale?". Questa volta siamo andati maggiormente nel profondo della cosa.





Ciò di cui mi hai parlato ora riguarda l'aspetto musicale in sé per sé. Invece come vi approcciate al contenuto, a ciò che vi viene proposto in termini di lyrics, di tematiche trattate? E in che modo ti rifletti personalmente in queste?





Sai, a volte capita che la moglie di Claudio, Chondra, abbia parte nel processo di scrittura: loro due si confrontano, fanno brainstorming...ma il tema generale parte da lui. Oppure semplicemente lei butta giù qualcosa su un pezzo di carta o altro, e insieme creano una storia, molto più grande di quella che si può vedere nel disco. In queste fasi di sviluppo sono riuscito a leggere le lyrics, a porre domande, ho dato le mie opinioni in merito...ma alla fine il mio ambito è la musica, le melodie. Posso fare un breve riassunto dei testi, ma non li scrivo io, per cui non è la stessa cosa.



E invece a proposito dell' "Act II"? Avete già qualche idea in mente?




Claudio ha già delle idee, ne abbiamo parlato...ma molto è ancora in via di sviluppo. Anche se abbiamo pronto un nuovo album, non sono il tipo che riesce a dire molto a riguardo...non fa per me [ride, ndr]






Essendo artisti, ciò che producete si articola su diversi strati poi assemblati per creare una certa forma di arte. E' qualcosa che mette alla prova, ovviamente in senso buono: richiede impegno, essere focalizzati sull'obiettivo ecc... Voi personalmente vi rivolgete ad un particolare tipo di pubblico? Avete un certo target quando fate questo tipo di lavoro?




Onestamente cerchiamo di fare musica che tutti possano apprezzare, ma sappiamo anche di avere già un pubblico, e siamo molto grati che quest'ultimo ci permetta di lavorare anche, hai detto bene, tra questi strati: tra ciò che piace alla gente e quello che piace a noi. Ciò che sappiamo è che ci piace cercare di trovare un equilibrio, sia in fatto di lyrics che di melodie. Finché sapremo fare questo, sarà ciò che ci permetterà di rimanere in circolazione.



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