Vailixi (Vailixi)
Una band decisamente fuori dagli schemi dell'ordinario: si chiamano VAILIXI, vengono dal Veneto e hanno volontariamente disposto che il basso non è uno strumento importante per il loro sound. Hanno deciso di intraprendere uno strambo viaggio nello spazio e farci un disco: "A Trip To Venus" è il titolo del loro nuovo album.
Articolo a cura di SpazioRock - Pubblicata in data: 18/11/20
Ciao ragazzi, benvenuti tra le pagine di SpazioRock! Come state?

Bene grazie! Nonostante sia un anno particolarmente burrascoso cerchiamo di fare ciò che ci riesce meglio, ossia produrre musica (figuratevi il resto...).

Questo è un periodo importante per voi: il prossimo venerdì 20 novembre 2020 uscirà “A Trip To Venus”, il vostro primo album. Come state vivendo questo momento?

Siamo curiosi di vedere finalmente i risvolti del nostro lavoro... e sapere cosa ne pensa il pubblico!

Un album decisamente interessante, “A Trip To Venus” è un disco completo e accattivante, a partire dal concept su cui è costruito. Ci volete raccontare di più? Da dove nasce questa idea?

L’idea nasce dal nostro cantante Gianluca Bianco (aka Mr.White) che passando svariate notti insonni a guardare documentari sullo spazio, è arrivato in salaprove convinto di aver vissuto un rapimento e di aver così immagazzinato nel suo subconscio svariate informazioni scientifiche degne della famiglia Angela.

Parliamo dei testi. Penso che abbiate fatto un lavoro incredibile: parlate dello spazio seguendo una prospettiva decisamente divertente e ironica, ma allo stesso tempo c’è tanto di “informativo”. I vostri testi sono pieni di curiosità scientifiche, di fatti realmente accaduti o tuttora in corso. Da dove avete preso ispirazione?

La più grande ispirazione deriva banalmente dal sito ufficiale della NASA e da tutto quel trash in replica durante la notte, ad esempio “Non è la Rai”, ma anche svariati libri su Tesla.
 
vailixialbum 
 
A livello musicale, "A Trip To Venus" ha un sound pieno, graffiante e potente. In più non abbiamo potuto fare a meno di notare che manca il basso. Ci volete dire di più a riguardo? Come avete ideato il vostro sound? Che direzione volevate dare?

La scelta è nata direttamente dal compositore Cristiano Tommasini che, pur essendo un bassista, ha deciso fin dall’inizio di approcciarsi alla composizioni di questi brani senza il basso e quindi con delle linee di chitarra lineari e più corpose possibili con l’utilizzo di un Octaver.

A livello compositivo, come avete organizzato il vostro lavoro in studio? Come avete diviso il lavoro tra voi?

I brani in seguito alla composizione sono stati riarrangiati da tutta la band fino alla creazione delle tracce così come le ascolterete nel disco. Successivamente Gianluca ha scritto i testi e preparato le linee vocali, creando delle bozze. Il tutto poi è stato registrato e finalizzato in studio in fase di registrazione.

Tutti gli elementi grafici che hanno accompagnato l’uscita dell’album, a partire dalla cover fino ad arrivare ai videoclip che hanno supportato l’uscita dei vostri singoli, sono stati ben studiati e soprattutto hanno sempre mostrato un certo tipo di “curiosa ironia”. Come avete costruito la vostra immagine? Che messaggio volete comunicare a chi si mette in cuffia la vostra musica?

La prima cosa che ci preme dire è che pensiamo sia fondamentale non prendersi troppo sul serio, cercare di essere innanzitutto noi stessi senza inseguire cose che non ci appartengono o peggio, che non ci piacciono, solo per piacere agli altri. Non c’è un vero e proprio messaggio che la nostra musica vuole comunicare bensì tendiamo a essere più curiosi del confronto con il pubblico, cosa pensano del lavoro che abbiamo fatto nella creazione di questo viaggio.

Legandomi all’ultima domanda, parliamo dei due singoli che avete già pubblicato ad anticipare l’uscita del lavoro in studio, “Venus” e “Jupiter”. Prima domanda: come mai avete scelto proprio questi due brani? Seconda domanda: il video di “Venus” è decisamente particolare! Ci volete raccontare qualcosa di più?

Abbiamo scelto "Venus" per il semplice fatto che è la nostra meta nel concept del disco, ma anche perché lo consideriamo musicalmente il nostro cavallo di battaglia. Su "Jupiter" invece possiamo dirvi che è una canzone con una cadenza molto ripetitiva, che porta ad entrarti in testa molto facilmente come un singolo deve fare! Il video di Venus è un po' il riassunto di tutto il lavoro, è un viaggio, una epopea, un strada da percorrere per raggiungere i nostri obiettivi. Lo consideriamo un inizio, da qui la scelta di non mostrare veramente come va a finire quell’ “episodio”.

Qual è il pezzo, invece, a cui siete più legati e perchè?

Siamo sinceri, non abbiamo un pezzo a cui siamo più legati, ognuno di noi avrà sì una preferenza per uno o per l’altro brano contenuto in questo disco. Consideriamo tutti i brani ricchi di qualcosa che li differenzia, preferiamo piuttosto sapere qual è il brano che il pubblico preferisce!
 
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“A Trip to Venus” parte dalla Terra per arrivare fino a Giove. Ma, alla fine, cosa succede? Ci anticipate qualcosa? I Vailixi riusciranno a ritornare sulla terra?

Il viaggio dei VAILIXI è imprevedibile, siamo certi solo che in un modo o nell’altro torneremo in un luogo che potremmo chiamare casa, ma magari non quella da cui siamo partiti! Abbiamo sentito dire che sulla Luna hanno trovato l’acqua, che dite?

Come vi presentereste a chi non vi conosce e non ha mai ascoltato una vostra canzone?

Il modo migliore è su un palco, ma visto i tempi che corrono possiamo solo dire che le nostre nonne sono fiere delle nostre canzoni e dicono che sono davvero bellissime!

Quali sono i vostri piani per il futuro?

Questa band è stata fondata sulla voglia reciproca di suonare dal vivo e il più possibile. Riteniamo che al giorno d’oggi sia la cosa più importante per una band emergente, siamo consapevoli però che i tempi sono duri e i concerti come li abbiamo vissuti fino a poco meno di un anno fa li rivivremo tra molto tempo. Siamo già al lavoro su pezzi nuovi, nuovi concept e nuovi video che speriamo di potervi far ascoltare e vedere il prima possibile.

Grazie per il vostro tempo! Volete lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Grazie a voi per lo spazio concesso, un messaggio per le lettrici lo vorremo lasciare: “Non potendo suonare dal vivo e quindi di non ricevere più i vostri reggiseni sul palco vi avvisiamo che la nostra pagina Instagram è pronta a ricevere le foto dei vostri reggiseni su pavimenti. Preferiamo i Parquet così da farci rivivere per un attimo la visione di un Palco! Grazie!”



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