Varego (Gerolamo Lucisano)
Esce oggi "Epoch", il nuovo album della band italiana Varego. Per l'occasione, abbiamo intervistato il chitarrista Gerolamo Lucisano, pronto a farci immergere nello scenario PostProg Metal/Noise Rock.
Articolo a cura di Laura Gervasini - Pubblicata in data: 10/10/16

Ciao ragazzi e benvenuti su SpazioRock.it. Innanzitutto grazie per il tempo che ci state dedicando. Come va?

 

Ciao Laura e grazie a voi per questa intervista. Qui tutto bene, siamo appunto alle prese con la promozione del nostro nuovo album ed ogni volta è sempre una grande emozione.

 

Ho scoperto che il nome della band, Varego, ha un'origine del tutto nostrana, proveniente dal dialetto ligure. Illuminateci un po' sul perchè di questa scelta. Come siete giunti a tale preferenza?

 

Vàrego è un’italianizzazione, se mi concedi l’espressione, di una vecchia parola ormai in disuso nel dialetto ligure, cioè “avaregau” (avvelenato). Il “varego” è un veleno che nasce da una pianta tipica delle nostre zone e che può avere anche effetti medicamentosi. Oltre a mantenere quindi un legame con la nostra città, ci piaceva particolarmente la duplicità di questa cosa che per certi aspetti si riversa anche nella nostra musica.

 

Come e da dove parte il vostro viaggio? Raccontateci un po' di voi...

 

Siamo un gruppo di amici d’infanzia che hanno sempre suonato dalla notte dei tempi, chi assieme e chi no, militando in varie formazioni underground della nostra regione. Pensa che il batterista Simon ed io abbiamo ricordi di interminabili jam session assieme che risalgono addirittura agli anni ’90. Il cammino con i Varego nasce poi nel 2009, tempo di trovarci una sala prove e di registrare un primo demo, abbiamo pubblicato il nostro debutto Tumultum nel 2012. Da lì siamo sempre stati sul pezzo fino al nuovissimo “Epoch” che è la nostra terza uscita su formato fisico e quarta in totale.

 

Ascoltando i vostri precedenti lavori, ho notato subito la particolarità del genere musicale. Quali sono gli artisti che vi hanno influenzato maggiormente durante la vostra carriera e produzione?

 

Siamo dei veri e propri divoratori di musica e nel background di ognuno di noi ci sono le influenze più disparate. Si passa dai Neurosis ai Melvins, fino ad arrivare a Slayer e Voivod. Personalmente sono poi un grande fan della gloriosa scena di Canterbury (Camel, Caravan, …) e penso che ad un ascolto diverso del nostro album sia anche questo un aspetto che si possa riscontrare.

 

Riguardo il songwriting e il posizionamento culturale, ci sono dei riferimenti letterari e cinematografici particolarmente cari che costituiscono, diciamo, un ascendente caratterizzante?

 

Siamo fortemente influenzati da una certa letteratura che oggi viene definita sci-fi, e chiaramente anche l’immaginario cinematografico che ne deriva ha su di noi un forte ascendente. Autori come Dick o Lovecraft da una parte, oppure Cronenberg o Carpenter dall’altra, sono per noi fonti continue di ispirazione.

 

L'ultimo lavoro firmato Varego distribuito dall'etichetta discografica Argonauta Records sarà disponibile al pubblico a breve. Quali sono le vostre aspettative in merito?

 

Intanto permettimi di fare un po’ di pubblicità all’Argonauta Records (www.argonautarecords.com), etichetta che gestisco in prima persona da ormai un po’ di anni e con la quale mi sono tolto molte soddisfazioni lavorando con grandi band e ottime persone. Per quanto riguarda i Varego, vediamo ora di diffondere l’album il più possibile, anche a livello di distribuzione tramite i nostri canali strategici e attendiamo impazienti le reazioni del pubblico. L’obiettivo è quello di aprire alcune porte come ad esempio quella dei concerti all’estero.

 

Ho notato che “Epoch” è stato scritto e registrato a un anno di distanza dal precedente “Phantasma”. Da chi è partita l'idea che vi ha spinto a rimettervi a lavoro così velocemente?

 

In realtà il nostro cammino recente è stato molto più turbolento. Come band eravamo fermi dal 2013 in seguito ad un cambio di line-up, e per rimettere in moto le cose abbiamo deciso di uscire con il singolo digitale “Phantasma”, due lunghi brani di cui uno vede la partecipazione degli amici e compagni di etichetta SHABDA, che hanno stravolto e reinterpretato un nostro pezzo vecchio. Ecco, Phantasma ha avuto il ruolo di apripista per quello che è oggi il nostro effettivo “ritorno”.

 

Tracce come “Alpha Tauri”, “The Cosmic Dome” mi fanno pensare a qualcosa che sposa temi astronomici e siderali. Chi si occupa principalmente della composizione dei testi?

 

Scrivo di mio pugno tutti i testi e sono da sempre affascinato da tematiche fantascientifiche con implicazioni filosofiche ed esoteriche. Dall’alchimia ai presunti legami con civiltà sconosciute della passato, fino ad abbracciare gli aspetti cosmici più tenebrosi e oscuri. Come band trasportiamo in musica queste tematiche e queste sensazioni, dando vita a quello che ci piace pensare essere un nostro universo parallelo.

 

Dove presenterete l'album? Avete in programma un tour? In Italia o anche all'estero?

 

“Tour” al momento è un parola grossa. Abbiamo un po’ di date che stiamo portando avanti e anzi alcune in questo momento sono già alle spalle, avendo aperto recentemente per i MONDO GENERATOR in Toscana e per gli HIGH FIGHTER in Piemonte. Ne seguiranno altre, come la partecipazione a Vercelli allo SKULL FROM THE SKY Fest con i compagni di etichetta SUMA dalla Svezia, NIBIRU e INFECTION CODE. La particolarità dei nostri attuali concerti è quella della riproposizione fedele e integrale di tutti i pezzi dell’album, così in ordine come sono su CD.

 

Mi ha davvero emozionato ascoltare “Epoch”. Un genere che nel Bel Paese ha un che di elitario, per niente mainstream. Come vi sentite ad essere i pionieri di questa ondata underground?

 

Intanto ti ringrazio molto per le belle parole. Sì, il nostro è un genere che inoltre non è molto catalogabile, abbracciando alcune derive Post Metal e facendole interagire con atmosfere tipiche del Progressive. Penso tuttavia che un ascolto attento ci possa collocare con facilità tra quelle bands che hanno le loro radici nel sound di VOIVOD e primi MASTODON. Al tempo stesso non ci sentiamo pionieri, andiamo avanti per la nostra strada sperando di incontrare più persone possibili con i nostri stessi gusti.

 

Ogni curiosità riguardo la vostra band e il nuovo lavoro in uscita è stata soddisfatta. Se avete altro da aggiungere, siamo lieti di ascoltarvi. È stato davvero un piacere avere la possibilità di fare questa intervista con voi.

 

Il piacere è tutto mio, grazie ancora per questa chiacchierata, ascoltate il nostro album e continuate a seguirci sui nostri siti www.facebook.com/varego e https://varego.bandcamp.com





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