Hell's Guardian (Freddie Formis)
Dopo l'ottimo riscontro ottenuto con l'album di debutto "Follow Your Fate", gli Hell's Guardian ritornano subito alla carica pubblicando un EP altrettanto interessante. Con Freddie Formis, chitarrista della band, diamo uno sguardo approfondito alla nuova creatura del combo.
Articolo a cura di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 17/11/15

Ciao Freddie, benvenuto su SpazioRock. Iniziamo subito dal vostro EP "Ex Adversis Resurgo". A distanza di solo un anno dall'album di debutto "Follow Your Fate" avete deciso di presentarvi nuovamente sul mercato. Da cosa nasce questa decisione?

 

Grazie mille! Questa decisione nasce dal fatto che circa un anno fa, il nostro bassista/cantante clean Pietro ha lasciato la band per concentrarsi sulle proprie passioni personali. Tutto questo ha  influito molto sull'umore della band, così abbiamo sentito il bisogno di comporre nuova musica e di presentare due nuovi brani inediti che rappresentassero ciò che sentivamo in quel momento, abbattuti ma con la voglia di risorgere.

 

 

"Ex Adversis Resurgo" deve essere visto come una coda a "Follow Your Fate" o come un antipasto al vostro prossimo album? E parlando del vostro futuro, siete già al lavoro su materiale inedito da pubblicare in un nuovo full length?

 

Secondo la mia opinione,'' Ex Adversis Resurgo'', può essere visto in entrambi i modi. Lo vedo legato a "Follow Your Fate" in quanto vi abbiamo incluso tre brani del primo album, di cui due in live e uno riarrangiato con il pianoforte e voce pulita; anche l'artwork stesso esprime un certo tipo di legame con il primo album. Allo stesso tempo i due brani inediti, rappresentando un sound più evoluto, sono un piccolo antipasto per un futuro album. Per un nuovo lavoro è ancora presto parlarne, ma qualche bozza inizia a prender forma.

 

Anche "Ex Adversis Resurgo" è introdotto da una splendida copertina di Jan Örkki Yrlund. Come è nata la collaborazione con questo interessante artista finlandese?

 

Tutto è nato mentre stavamo lavorando al primo album; eravamo arrivati alla fase del scegliere a chi affidare l'artwork e navigando in internet ho trovato il sito di Jan (Darkgrove Design). All'inizio non eravamo conviti se scrivergli o no, dato che collabora con gruppi di livello internazionale come Manowar, Korpiklaani e molti altri, quindi abbiamo un po' esitato. Ma alla fine si è rivelato professionale e onesto nei nostri confronti, in due settimane avevamo tutto l'artwork di "Follow Your Fate" pronto. Dato che siamo stati contenti e soddisfatti del lavoro che aveva svolto, anche con "Ex Adversis Resurgo" siamo andati sul sicuro e abbiamo nuovamente collaborato con lui.

 

hellsguardianitw01Dai colori e climi freddi della copertina di "Follow Your Fate" alle fiamme di "Ex Adversis Resurgo". Quali sono state le idee e le sensazioni che hanno dato vita a queste due copertine?

 

L'artwork di "Follow Your Fate" presenta colori e climi freddi perché i temi principali di quell'album sono le leggende della nostra terra, la Valle Camonica (BS). Quindi volevamo semplicemente fare riferimento alla realtà in cui viviamo; anche nel nostro video ufficiale di "Away From My Fears" si possono intravedere alcuni ambienti freddi delle nostre montagne. Invece per "Ex Adversis Resurgo" il tema principale è il fuoco perché rappresenta al meglio il nostro ritorno dopo la separazione di Pietro. Le fiamme rappresentano l'ardente determinazione con la quale abbiamo deciso di proseguire nel nostro cammino.

 

Il brano che sicuramente colpisce maggiormente è la versione con piano e voce di "Follow Your Fate", che nasce a nuova vita. Come siete giunti a concepire questa idea di reimmaginarlo in una cornice più intimistica, giocata tutta sui sentimenti?

 

L'idea iniziale era di riarrangiarla con le chitarre acustiche, anche se l'idea non è andata esattamente in porto. Abbiamo quindi considerato l'idea di riproporre il brano con il piano affidandoci all'esperienza e alla bravura di Elena Tironi (Infinity) che ha dato un timbro più sentimentale alla canzone. Infatti questo brano parla di una leggenda il cui tema principale ruota attorno al "non arrendersi mai" e inseguire sempre il proprio destino, come dice il titolo, Follow Your Fate.

 

Se Cesare Damiolini si rende autore di un'ottima interpretazione vocale, l'elemento che innalza decisamente il livello del brano è la partecipazione di Elena Tironi. Come è nato questo suo coinvolgimento?

 

Elena è una nostra cara amica, abbiamo condiviso il palco molte volte con la band in cui canta, gli Infinity. Ci serviva una voce fine e che, appunto, dovesse giocare sui sentimenti. Quindi quando gli abbiamo proposto questa collaborazione è stata subito entusiasta di collaborare con noi. Secondo me è riuscita a trasmettere al meglio tutto ciò, sia tramite la voce, sia tramite le parti strumentali di piano.

 

Anche i brani di "Ex Adversis Resurgo" presentano dei testi sempre interessanti e coinvolgenti. Quali sono le fonti di ispirazione a cui attingete quando vi mettete al lavoro su un nuovo brano?

 

Essendo io e Cesare i compositori principali, solitamente partiamo da un riff o una melodia di chitarra. In seguito, in base a come suona il pezzo strumentale, Dylan o Cesare iniziano a pensare al tema del brano. Con "Follow Your Fate" abbiamo attinto ispirazione da un libro di leggende, mentre con "Ex Adversis Resurgo" è stato un processo più naturale: semplicemente abbiamo parlato di ciò che ci sentivamo dentro.

 

 

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Nascete come band tributo a gruppi quali Ensiferum, Amorphis, Amon Amarth, In Flames, ma poi vi evolvete in un sound che a quello delle band nominate unisce anche elementi power e folk. Come si sviluppa questa mutazione verso lidi meno classificabili ma di sicuro più interessanti musicalmente?

 

Questa mutazione forse nasce dal fatto che tutti noi nella band abbiamo influenze diverse: io ad esempio ascolto generi più melodici come appunto il power e il folk, mentre Cesare ascolta generi più heavy. Su tutte queste influenze abbiamo basato il sound degli Hell's Guardian, cercando di mantenere sempre un certo tipo di stile musicale ed evitando di fare un pentolone di generi.

 

Avete avuto occasione di suonare lo scorso 6 novembre alla Metal Alliance Fest, evento ormai giunto alla sua settima edizione. Cosa ne pensate di questa interessante idea nata dalle menti dei membri dei Gotland di creare tale palcoscenico per mettere in mostra band in rapida ascesa del panorama metal italiano?

 

Direi che è stata un serata fantastica, è davvero una grande famiglia il Metal Alliance Fest. Personalmente ammiro molto la passione e la professionalità che è stata messa  nell'organizzazione di questo festival. Il fatto di inserire solo band emergenti sul palcoscenico è la caratteristica che rende questo festival così unico.




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