Litfiba - Unica data italiana a Sabaudia
23/07/11 - Arena del Mare, Sabaudia (LT)


Articolo a cura di Andrea Mariano

Tour italiano lo scorso autunno, quindi mini tour europeo a marzo di quest'anno. Poi, Piero e Ghigo ce li saremmo immaginati chiusi in studio per iniziare a pensare, comporre, provare, correggere, rifinire ed ultimare il tanto atteso album di inediti, il primo dopo il ricongiungimento dello storico duo. Invece i Litfiba cadono ancora una volta in tentazione, tornano ancora una volta sul palco, seppure per un'unica data estiva, il 23 luglio. Un concerto che sa di voglia di evadere, almeno per un giorno, dallo studio di registrazione per prendere una boccata d'aria fresca, un concerto che sa anche di poter contare sulla vorace voglia di concerto dei fan che per un motivo o per l'altro non hanno potuto seguire la band fiorentina questa primavera in giro per l'Europa.


Il luogo prescelto per l'evento è l'Arena del Mare di Sabaudia, provincia di Latina, e bisogna dire che la scelta si è dimostrata quantomai azzeccata per diversi motivi: la cittadina è facilmente raggiungibile tanto per chi giunge da nord quanto da sud, ed è tutt'altro che caotica (arrivare nei pressi dell'Arena e trovare parcheggio è stato d'una facilità imbarazzante, considerando la dimensione dell'evento e del numero di persone che attrae). Inoltre, l'Arena del Mare è nelle immediate vicinanze del centro abitato, per cui è impossibile avere il benché minimo problema per raggiungerla.


Dopo un veloce ristoro, entriamo verso le 19:15, e già le prime file sono occupate da un buon numero di persone, numero che è destinato ad aumentare gradualmente fino a giungere alle 21:00 circa, quando il prato è colmo fino alla postazione mixer. La tribuna non è strapiena, ma in generale il colpo d'occhio è molto buono, probabilmente si raggiungono le 4000 unità. Il pubblico presente nell'Arena del Mare è molto eterogeneo: oltre agli irriducibili seguaci del duo Renzulli – Pelù, sono presenti anche alcuni curiosi (perlopiù turisti), genitori con figli a seguito, anche fan che dopo anni per la prima volta hanno la possibilità di rivedere il nucleo che ha portato alla popolarità i Litfiba negli anni Novanta.


Con una ventina di minuti di ritardo rispetto alle 21:15 previste, le luci si spengono, il palco viene invaso dall'oscurità ed il pubblico inizia a rumoreggiare. La batteria inizia a dare il tempo e, come ci hanno abituato ormai da tempo, dopo l'entrata del bassista Daniele “Barny” Bagni e del tastierista Sago, compaiono Ghigo Renzulli e Piero Pelù, il quale dà il benvenuto al “popolo dell'agropontino” e si parte subito con “Proibito”. Sin dall'inizio si percepisce che la band è ormai ottimamente rodata, rispetto agli inizi tutti suonano con più decisione, c'è una complicità visibilmente maggiore, e ciò non può che essere un bene, dato che l'impatto visivo e sonoro ne giovano parecchio. Ottimo, al solito, l'impianto luci che riesce ad esaltare i momenti più intensi come in “Lulù E Marlene” (dedicata, tra l'altro, ad Amy Winehouse, scomparsa proprio il 23 luglio) e in “Apapaia” o a valorizzare la dinamicità di pezzi come “Resta” e “Dimmi Il Nome”. Dal punto di vista dell'acustica, eccezion fatta per le tastiere un po' basse all'inizio e qualche esagerazione nei volumi del basso in alcuni casi verso la fine, sulle piste del mixer è stato fatto un buon lavoro, riuscendo ad evitare suoni impastati (rischio comune nelle esibizioni all'aperto) e nel correggere tempestivamente eventuali errori.


Parlando del concerto nello specifico, è inutile fare dei panegirici: i Litfiba dal vivo sono una vera e propria macchina da guerra. Riescono non solo a coinvolgere il pubblico durante l'esecuzione dei classici più famosi, come durante “El Diablo” (stranamente proposta piuttosto presto in scaletta) o “Lacio Drom” (vedere tutti i presenti saltare all'unisono durante il ritornello difficilmente lascia indifferenti), ma rendono anche godibile una canzone come “Barcollo”, che di certo non è tra gli episodi migliori della loro carriera. Il merito è da ricercarsi nella già citata coesione della band, autrice di una sezione ritmica molto solida e fisica, in un Ghigo in forma, molto divertito e sorridente e che più volte scherza col pubblico, e soprattutto nella prestazione di un Pelù in stato di grazia, sia vocalmente, sia fisicamente: salta, non sta fermo un attimo, aizza la folla ora scherzando (Per introdurre “Apapaia” si crea involontariamente un piccolo scambio di battute con un fan: “Diciamo che è dall' '88 che non la suoniamo più questa qui... facciamo 89... Vuoi fa' '90? Te c'eri nel '90? Cazzo facevi nel '90, eh? Beata gioventù!”), ora provocando con le sue consuete opinioni politiche che questa volta non risparmiano né Destra, né Sinistra. Il cantante fiorentino è stato anche soggetto ad un inconveniente durante l'esecuzione di “Fata Morgana”: un fan è riuscito ad eludere la sorveglianza e a salire sul palco. Dopo aver abbracciato Pelù, ha preso il microfono ed ha continuato lui a cantare il brano, anche quando due uomini della security l'hanno raggiunto ed immobilizzato. Nulla di grave, anzi i volti dei Nostri erano più stupiti e divertiti che preoccupati. L'esibizione termina col consueto trittico composto da “Spirito”, “Lacio Drom” e “Lo Spettacolo”, e poco prima di lasciare definitivamente il palco lo storico frontman saluta i presenti promettendo di tornare on stage solo dopo la pubblicazione dell'album di inediti, lasciando intendere che non manca poi molto tempo.
 
La prestazione della band è stata convincente, energica e coinvolgente, facendosi perdonare anche qualche sbavatura (Piero che sbaglia l'attacco nell'ultima parte di “Proibito”, qualche esitazione di Renzulli in “Corri”), ed i presenti, sottoscritto compreso, si sono divertiti e hanno cantato a squarciagola (anche se è stato davvero strano constatare che “Sotto Il Vulcano” ha visto meno partecipazione rispetto ad altre canzoni, probabilmente molti nuovi fan non la conoscono), quindi dal punto di vista della forma il concerto è stato ottimo, un successo.


Dal punto di vista della sostanza, invece, è doveroso iniziare a muovere qualche perplessità, e quando si parla di “sostanza” si intende essenzialmente la scaletta proposta. A parte qualche rimpasto, come “El Diablo” eseguita piuttosto presto quando prima era uno dei momenti più intensi di fine concerto, e l'aggiunta di “Soldi” a scapito di “Maudit” ed “Ora D'Aria”, a Sabaudia è stato riproposto esattamente il medesimo repertorio che i Litfiba hanno portato in tutta Italia durante il tour dello scorso autunno e che hanno presentato ai fan europei, in versione “light” (19 pezzi anziché i circa 23), questa primavera. Vien da chiedersi perché non sfruttare l'unica data estiva per ripescare ben altri pezzi, anche considerando che nelle settimane che precedevano la seconda tranche del tour di “Stato Libero” Pelù e Renzulli affermarono di aver provato altri brani come “Dottor M.”, “Gira Nel Mio Cerchio”, “Resisti” e “No Frontiere”; tempo per provarli e perfezionarli c'era, l'occasione per creare un evento diverso dal solito pure. Trovare di nuovo “Ci Sei Solo Tu”, poter anticipare le parole del frontman “Niente di ciò che appare è come sembra” sull'intro di “Fata Morgana”, arrivare a mezz'ora dalla fine sapendo che sarebbero state eseguite in rigoroso ordine “Spirito”, “Lacio Drom” e “Lo Spettacolo” dopo oltre un anno e mezzo di concerti diventa ripetitivo e smorza un po' l'entusiasmo di chi magari ha seguito più d'un concerto del gruppo.


Ciò non mina in alcun modo l'esperienza di chi in questa serata ha potuto vedere per la prima volta o riscoprire la band di Firenze dopo anni di latitanza: lo show proposto, lo ripetiamo, è stato davvero energico e d'impatto, letteralmente esaltante in più occasioni, ma la “critica” riguardo la scaletta, in virtù dei precedenti tour, dell'immenso repertorio a disposizione e delle pur isolate lamentele di alcuni a fine concerto, sembra comunque opportuna.


Setlist:

01. Proibito
02. Barcollo
03. Resta
04. Paname
05. Sparami
06. El Diablo
07. Apapaia
08. Corri
09. Tex
10. Lulù E Marlene
11. Sole Nero
12. Louisiana
13. Gioconda
14. Ritmo 2#
15. Cangaceiro

Bis:

16. Sotto Il Vulcano
17. Fata Morgana
18. Dimmi Il Nome
19. Ci Sei Solo Tu

Tris:

20. Soldi
21. Spirito
22. Lacio Drom
23. Lo Spettacolo




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