Un piccolo grande evento quello di cui è stato testimone il Bloom di Mezzago ieri sera. I nostrani Lacuna Coil, difatti, hanno scelto di cominciare il tour di presentazione del loro imminente nuovo disco (“Dark Adrenaline”, in uscita il 23 gennaio prossimo) con una serie di show in piccoli locali, tutti posizionati all’interno del suolo italico, in risposta alle polemiche che continuano a circondare la band di Cristina Scabbia & Co. sul fatto di snobbare l’Italia in favore del resto del mondo.
Puntuale come da programma alle 22:30, a salutare il pubblico di uno stracolmo Bloom (circa 500 presenze, il massimo che questo piccolo locale nella provincia di Monza-Brianza è in grado di contenere) ci pensano i milanesi Cayne. Autori di un EP, “Addicted”, di recentissima uscita (QUI la nostra recensione), il quintetto si è distinto, anche in sede live, per essere una band affascinante proprio perché difficilmente inquadrabile. Sezione ritmica tipicamente hard rock, voce power metal, chitarre che spaziano dal nu all’heavy metal più serrato e la tastiera che, col violino elettrico, richiama le atmosfere più romantiche e dannate del gothic metal scandinavo. Il mix che ne risulta è una musica che ha saputo coinvolgere i presenti, merito anche di un’esecuzione piuttosto pulita e decisamente impeccabile per quanto riguarda il frontman Giordano Adornato, quando il resto della band, invece, deve ancora ingranare qualcosa sulla tenuta del palco. Nulla di male, comunque, perché il fattore numero uno per la riuscita di un buon concerto di supporto c’era decisamente tutto, ovvero canzoni di qualità da proporre ad una platea curiosa.
Mentre il palco subisce il fisiologico cambio per ospitare i Lacuna Coil, il sottoscritto non può che tornare con la memoria al migliore concerto che ha avuto modo di assistere da parte della band eoni or sono in quel di Zingonia, nella ridente provincia di Bergamo, a supporto di un allora ancora fresco “Comalies”. Le circostanze che accomunano quell’evento passato a quello cui mi presto ad assistere sono molto comuni: piccolo locale dall’atmosfera molto livehouse, il fatto di essere un tour ancora slegato dai rigidi doveri promozionali, una provincia lontana dalle solite città in cui si tengono i grossi eventi… Tutti fattori che mi portano ad essere ottimista sull’esito della serata. L’attacco deciso di “Our Truth” da parte dei Lacuna Coil seguito immediatamente da “To The Edge” confermano che le mie aspettative sono ampiamente ripagate.
Nonostante da parte di Cristina abbia sentito performance vocali migliori in altre sedi rispetto all’evento di ieri, la band che ho di fronte è sempre la solita macchina da guerra in grado di coinvolgere pienamente il pubblico presente in sala, decisamente contento di essere parte di questo piccolo evento speciale. L’occasione, difatti, è l’esecuzione live per la prima volta nella storia della band, di due estratti dal nuovo disco, il primo dei quali è il singolo che anticiperà, di qui a poco, “Dark Adrenaline”; contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta di “Trip The Darkness” – rilasciata su iTunes poco tempo fa – bensì, di “Kill The Light”, tipica canzone lacunacoiliana arricchita, tuttavia, da un’ottima ed affatto scontata scalata verso un ritornello di forte impatto – tutto affidato, come da copione, alle capaci corde di Cristina Scabbia – ed un mood decadente nella melodia che pare confermare le voci che vogliono il nuovo inciso della band essere particolarmente oscuro.
Le piccole dimensioni del palco del Bloom non consentono ai membri della band di muoversi esattamente come sono soliti fare, ma sono innegabili la voglia di suonare e la contentezza di essere di nuovo on the road. I suoni sono stati decisamente discreti, con occasionali cali di volume sulle voci di Andrea e Cristina, imperfezioni che, tuttavia, non hanno eccessivamente infastidito né tantomeno rovinato l’atmosfera della serata. Per quanto riguarda il pubblico, il sottoscritto nota con piacere che sono stati assai pochi, nonché praticamente invisibili, i soliti cori che incitano la Scabbia allo spogliarello, segno evidente di una maturazione che, finalmente, pare essere stata raggiunta dalla platea dei Nostri. Forse, ci si potrebbe risentire un poco della scaletta della serata, soprattutto se l’età anagrafica incalza, come per il sottoscritto; praticamente ignorato, difatti, tutto ciò che è venuto prima di “Comalies”, e se ciò fosse stato fatto in favore dei pezzi più splendidi della discografia semi-recente dei Lacuna Coil, allora nulla da ridire. Invece, a noi “vecchi” è stato tolto il piacere di una “Senzafine” in favore dell’altro pezzo italiano “Without Fear” che, per quanto godibile e significativo su disco, live pare perdere qualcosa, e la ballad “Wide Awake” non ha certo la forza espressiva di una “Falling”. Poi, la durata del concerto si è attestata poco sopra i 75 minuti, ed un paio di pezzi in più potevano pure essere offerti senza troppo sforzo, magari colmando, per l’appunto, l’assenza delle fondamenta della storia della band.
Ciò detto, i Lacuna Coil si sono resi protagonisti di un concerto decisamente buono ed ottimamente coinvolgente (il pubblico ha sempre cantato a squarciagola quando richiesto, e si è pure lanciato in spontanee quanto gradite – e ahinoi, sempre più rare oggigiorno – manifestazioni di entusiasmo); la band ha saputo spremere al meglio le limitate risorse di un locale piccolo come il Bloom ricreando quell’atmosfera intima che aveva già reso speciale occasioni similari in passato. Li vorrei sempre così io, i Lacuna Coil; come a “portata di mano”, anche se so che non è possibile. Torneranno presto i ragazzi, col tour ufficiale del nuovo disco che toccherà i soliti, grandi, locali. Lì sarà tutto diverso, anche nel pubblico. Io, dal canto mio, sono felice e soddisfatto di essermeli goduti così: in versione intima e speciale.
Setlist
01. Our Truth
02. To The Edge
03. I Won’t Tell You
04. I’m Not Afraid
05. Kill The Light
06. Fragments Of Faith
07. Heaven’s A Lie
08. Daylight Dancer
09. Wide Awake
10. Without Fear
11. Swamped
12. Fragile
13. Enjoy The Silence
Encore
14. Survive
15. Spellbound
16. Trip The Darkness