Folkstone – SpazioRock Night
26/12/15 - Rock’n’Roll Arena, Romagnano Sesia (NO)


Articolo a cura di SpazioRock

Articolo a cura di Giulia Franceschini e Stefano Torretta

 

26 dicembre 2015. Santo Stefano. Per la quasi totalità della popolazione italiana questa data vuol dire lunghe dormite sul divano per riprendersi dalle abbuffate natalizie, il piacere di restare in casa al caldo, magari davanti ad un camino scoppiettante. Per una buona fetta della popolazione metallara del nord Italia invece vuol dire anche mettersi in moto presto, affrontare i rigori inverali di una giornata soleggiata ma decisamente fredda, di macinare anche diverse centinaia di chilometri per raggiungere la Rock’n’Roll Arena di Romagnano Sesia per potersi godere una serata festiva decisamente speciale, una SpazioRock Night con degli ospiti eccezionali, i Folkstone.
La band bergamasca è una realtà di sicuro richiamo, capace di muovere masse consistenti di fan che farebbero di tutto per poter vedere i propri idoli esibirsi sul palco. Se questo è vero in generale per tutto il territorio nazionale, lo è ancor di più per le aree più vicine alla loro zona d’appartenenza, tanto che la serata è andata rapidamente sold out, lasciando, purtroppo, un buon numero di fan all’esterno del locale, speranzosi comunque di poter entrare in caso di forfait da parte di chi il biglietto lo aveva già comprato in precedenza.


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Se già un’esibizione dei Folkstone è un evento speciale di per sé, la serata alla Rock’n’Roll Arena lo è stata ulteriormente visto che qualche decina di minuti prima dell’inizio del concerto ha avuto luogo in anteprima la proiezione del nuovo video della band, “Le Voci Della Sera”, tratto dall’ultimo album “Oltre... L'Abisso”. Brano estremamente coinvolgente già in versione su disco, grazie alla commistione di influenze, da quella smaccatamente metal a quella celtica per giungere a quella medievale, impreziosito dall’esecuzione al violino di un ospite d’eccezione, quel Chris Dennis (ex Nomadi, ex Modena City Ramblers) che dalla fine degli anni ’60 ha percorso trasversalmente l’ambiente musicale italiano. Con una base così ben riuscita su cui lavorare non si poteva che creare un video di grandissima qualità, come effettivamente è stato. Evitando manie di protagonismo, i Folkstone affidano la narrazione per immagini a dei disegni animati, riprendendo quell’aura di malinconia che il brano già trasmetteva in origine. La dicotomia tra militarismo invasivo, con connotazioni giustamente sempre negative, ed i valori familiari si sposa alla perfezione con i testi del brano, dando vita ad una narrazione di fortissimo impatto emotivo, che tiene legato lo spettatore fino alla conclusione del racconto della mini-storia. La reazione dei fan presenti, caratterizzata da grandissima partecipazione e soddisfazione, è stata perfettamente in linea con le aspettative, tanto che la Rock’n’Roll Arena, già quasi al limite della capienza, ha risuonato per l’intera durata del video per l’accompagnamento di tutto il cantato del brano da parte della quasi totalità del pubblico presente. Un buon antipasto per scaldare a dovere i fan già ampiamente in fermento in attesa della portata principale.


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Dopo una breve pausa, le luci si spengono di nuovo. Il sipario del vecchio teatro si apre, e le cornamuse iniziano a intonare la melodia di “Nell'alto cadrò” che si diffonde in tutta l'arena ormai traboccante. L'apertura con questo brano è quasi un abbraccio per il pubblico, soprattutto per i fan di vecchia data. L'assenza di Silvia è una delle prime cose che si fa notare, benché il suo strumento fiammeggiante si erga al suo solito posto. Sarà Roby, infatti, ad intervenire con l'arpa su alcuni brani durante il concerto, a riprova di quanto sia una colonna portante della band.
Brani storici e altri più recenti si intrecciano in una scaletta consolidata, e ancora una volta le canzoni tratte da “Oltre... l'Abisso” rivelano la loro efficacia anche in veste live, basti pensare a “Fuori Sincronia”, “Mercanti anonimi”, “In caduta libera” o “Prua contro il nulla” che hanno ormai la completa partecipazione del pubblico dopo un'estate di rodaggio. Non mancano i pezzi che ci ricordano da dove arrivino i Folkstone, come “Lo stendardo”, “Rocce Nere” o “Anime Dannate” e i brani di grande qualità tratti da “Il Confine”.
Si assiste di nuovo ad uno show di alto livello, soprattutto emotivo, grazie ad un legame empatico tra la band e il pubblico davvero raro. “Trasmettere emozioni è la cosa migliore che si può fare nella vita”, dice Lore dal palco. È sempre lui a perdersi con lo sguardo tra le luci e i volti delle persone che sono lì ad ascoltarlo, tanto da non riuscire a trattenersi dal lanciarsi tra loro.
La serata volge al termine, ma l'atmosfera è ancora troppo carica, e i Folkstone ci regalano un brano in più, salutandoci con “Con passo pesante”.
Un successo indescrivibile, quello dell'ultima SpazioRock Night dell’anno alla Rock’n’Roll Arena. Un locale al completo, pubblico e band soddisfatti e felici: le feste con i Folkstone riescono a scaldare anche le più gelide notti d'inverno.
 




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