Helloween - Pumpkins United World Tour
18/11/17 - Forum Assago, Milano


Articolo a cura di Luca Ciuti
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Dopo aver macinato sold out fra Vecchio e Nuovo Continente l'attesissimo "Pumpkins United Tour" approda finalmente a Milano. Nel giorno in cui il rock n'roll perde con Malcolm Young, un altro dei suoi numi tutelari, il Bel Paese regala un scatto d'orgoglio degno delle grandi occasioni, a dimostrare che il fuoco brucia ancora.
 
Oltre settemila spettatori sono accorsi per il ritorno di Michael Kiske e Kai Hansen negli Helloween trent'anni dopo in una cornice, quella del Forum di Assago, assai più consona all'evento rispetto al solito Alcatraz. Già, un evento, perché di questo si è trattato. Milano, sabato sera, appuntamento con la Storia. Lo leggi nelle facce degli spettatori, giovani e meno giovani, padri con mogli e figli, la musica riesce dove non arriva lo sport, spesso, e su questo si potrebbe aprire un capitolo a parte. Persino certi insospettabili, volti familiari da sempre agli antipodi per gusti e attitudine dal power delle Zucche, per i quali il ritorno degli Helloween sapeva un po' di festa delle medie... poi scopri che alla fine sono tutti qui, ma proprio tutti, anche quelli che non ti aspetteresti mai di trovare. Gli Helloween sono un po' la nave scuola di tutti i metallari, quella dello svezzamento in cui tutti si mettono alla prova mentre muovono i primi passi, difficile dimenticarli del tutto anche quando poi si cresce e i gusti cambiano. Insomma erano in tanti a volerci essere con le motivazioni più disparate e a ragion veduta non possiamo dare torto a nessuno, doveva essere un evento indimenticabile e così è stato.
 
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Dopo la intro di "Let Me Entertain You" di Robbie Williams si parte a bomba con "Halloween", e subito occhi puntati sui due vocalist che si alternano in modo forsennato alla voce, un po' per necessità, un po' per scelta artistica. Pumpkin United è più di un concerto degli Helloween: il set è lungo, strutturato e studiato nei minimi particolari, la setlist alterna tanti momenti che consentono di rifiatare a turno a tutti i musicisti, Kiske in primis che come tutti sanno rappresenta un'incognita sulle lunghe distanze. L'ugola d'oro degli Helloween appare sulle prime più contratto del solito, complice anche un suono non proprio perfetto. Le Zucche dosano abilmente le energie alternando vecchio e nuovo repertorio, da "Dr. Stein" a "If I Could Fly" sembra che la band svolga bene il suo compito senza tuttavia eccellere in modo particolare, complici un paio di brani come "Waiting For The Thunder" (carina, ok...) e una "Are You Metal?" di cui ancora non si capisce bene la continua presenza in scaletta. L'adrenalina sale di colpo quando arriva il momento di Kai Hansen per il medley old school: "Starlight", "Judas" e "Ride The Sky" regalano brividi d'altri tempi, lo Zio Kai sale in pedana traboccante di tutto il suo carisma e prepara il terreno per la seconda parte del concerto. Helloween, German Power Metal est. 1984, buon sangue non mente. Archiviato l'intermezzo acustico a due voci e il solito drum solo (in cui compare un filmato del compianto Mr. Ingo Schwichtenberg), il termometro delle emozioni si alza sulle note di "A Little Time", e alzi la mano chi in quel momento non ha pensato al glorioso "Live In The U.K.". I Pumpkin United spendono da qui in avanti tutte le energie e non fanno prigionieri: "Sole Survivor", "Why" e "Power" sono ancora fra le canzoni più amate dai fan, Deris chiama e Assago risponde cantando all'unisono.
 
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Quella che doveva essere una passerella per la voce di Mister Kiske diventa alla fine la più ghiotta delle opportunità per Andi Deris di emergere come autentico leader della band. Un frontman fatto e finito, capace di tenere il palco e dettare i ritmi con una presenza scenica invidiabile. Quello che avviene da "How Many Tears" in avanti è qualcosa che a parole non descrive con facilità se non con la parola magia. Complici un suono pressoché perfetto e una esecuzione maestra da parte di tutti, la band rompe finalmente il fiato e regala quaranta minuti da applausi a scena aperta che il pubblico non dimenticherà facilmente. In primis con la regina delle opener, quella "Eagle Fly Free" cantata da Kiske come solo lui sa fare, poi con i tredici minuti di "Keeper Of The Seven Keys", pura estasi sonora in cui le atmosfere epiche la fanno da padrone grazie anche alle splendide animazioni che hanno accompagnato tutto il concerto. Potrebbe bastare così, ce n'è abbastanza per tirare fuori i fazzoletti, ma vi pare che gli Helloween non salutino il pubblico con gli anthem per eccellenza? Ecco "Future World" e "I Want Out" in cui i giochi scenografici salgono ancora di livello e regalano un tripudio finale fra palloni a forma di zucca ed esplosioni di coriandoli. Una reunion che poteva far venire il sospetto di essere stata messa su per fare cassa (si parla pur sempre di professionisti...) e che invece ci consegna una autentica corazzata in cui tutti gli elementi sono di fatto imprescindibili: la spina dorsale degli Helloween è Deris, Hansen l'anima genuina, Kiske il talento. E se Weikath si conferma sempre più defilato, preso a dirigere l'orchestra dalle retrovie da autentico cerimoniere, Sascha consolida sempre più il suo ruolo all'interno della band a fianco della solita, inattaccabile sezione ritmica. Ciascuno può divertirsi a citare le grandi assenti in scaletta: "Save Us, "March Of Time" o "Where The Rain Grows" per il sottoscritto, ma niente comunque a confronto del vero grande assente Mr. Ingo Schwichtenberg. Per essere "una festa delle medie", si è trattata di una festa davvero ben riuscita.
 
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Setlist: 
Intro: Let Me Entertain You (Robbie Williams) 
01. Halloween
02. Dr. Stein
03. I'm Alive
04. IF I Could Fly
05. Are You Metal?
06. Kids Of The Century
07. Waiting For The Thunder
08. Perfect Gentleman
09. Starlight/ Ride The Sky/ Judas
10. Heavy Metal Is The Law
11. Forever And One (Neverland)
12. A Tale That Wasn't Right
13. I Can
14. Drum Solo
15. Livin' Ain't No Crime/ A Little Time
16. Why?
17. Sole Survivor
18. Power
19. How Many Tears

Encore:
20. Invitation/ Eagle Fly Free
21. Keeper Of The Seven Keys

Encore:
22. Future World
23. I Want Out 



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