Buddy Guy Umbria Jazz 2016
11/07/16 - Umbria Jazz, Perugia


Articolo a cura di Federico Falcone

Uno degli appuntamenti fissi dell'estate musicale italiana è l'Umbria Jazz, giunto quest'anno alla 43esima edizione che, come tutti sappiamo, trasforma Perugia, per circa una settimana, nella capitale italiana del blues e del jazz.

 

Ad infiammare i tanti spettatori accorsi da tutta Europa nella giornata di lunedì 11 luglio, è stata l'accoppiata Ruthie Foster - Buddy Guy. Con precisione e puntualità svizzera si inizia alle 21 spaccate, quando sul prestigioso palco sale Ruthie Foster. La cantante texana dimostra immediatamente perché è candidata per il sesto anno consecutivo ai Blues Awards. Dotata di una voce cristallina, calda e graffiante come il blues richiede, Ruthie conquista la folla con il suo talento, la sua simpatia, ma soprattutto con la musica della sua terra. Nell'ora di set a sua disposizione, si alternano ballate country-folk a pezzi blues più classici nella loro forma ed interpretazione. La Foster, terminato lo show, si concede ad autografi e foto presso uno dei numerosi stand all'interno dell'area concerto, dimostrando grande umiltà e riconoscenza verso i propri fan.

 

Dopo un breve cambio di palco è il momento del leggendario Buddy Guy. Nato nel lontano 1936 in Louisiana, Buddy è un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli amanti del genere e della sei corde. Icona, artista eccezionale e grande intrattenitore, non sembra voler cedere di fronte all'inesorabile incalzare del tempo con il quale ogni uomo deve fare i conti. Si diverte come avesse 20 anni, interagisce con il pubblico al quale racconta aneddoti, si cimenta in ballate blues tipiche del sud degli States, presenta la band ed intrattiene i suoi seguaci con pose sornioni e provocanti. La tanta esperienza suggerisce al chitarrista americano di alternare pezzi veloci a pezzi più lenti e cadenzati, giusto per tirare il fiato che, ad ottant'anni, inevitabilmente manca. C'è spazio anche per estratti dall'ultimo "Born To Play", fresco vincitore del Grammy Award per il miglior disco blues del 2015, che incantano il pubblico per la loro energia e ballabilità. A sorpresa, infrangendo chissà quante regole di sicurezza, Buddy scende tra il pubblico per suonare accerchiato da decine di persone e centinaia di flash. Sotto quel cappellino blu, Mr Guy ride, si diverte e fa divertire, trasformando l'arena Santa Giuliana in un vortice di emozioni ed entusiasmo, come solo i grandi, grandissimi artisti sanno fare. Pensate sia tutto? Vi sbagliate. Intorno metà show, ad affiancare la leggenda proveniente dalla Louisiana, ci pensa il sedicenne Quinn Sullivan, ragazzo prodigio dotato di un talento sconfinato, la cui partecipazione sà tanto di passaggio di testimone. Avrà tempo per fare esperienza ed affinare le proprie qualità, ma siamo ben certi che Sullivan farà presto parlare di se. Si conclude così uno show di circa un'ora e mezzo, intenso, divertente e molto, molto coinvolgente, nel quale Buddy Guy ha ribadito con fermezza che il re del blues, fino a prova contraria, è ancora lui.




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool