Caparezza - 709 Tour 2018
07/08/18 - Castello a Mare, Palermo


Articolo a cura di Paolo Spera

Non è mai semplice definire con un singolo aggettivo un concerto. La questione si fa meno semplice se a condurre quello show, che ha più le sembianze di un opera teatrale, è Caparezza. Dopo aver letteralmente riempito i palazzetti di tutta Italia durante lo scorso tour invernale, Michele Salvemini non si è sottratto dalla voglia di regalare ai propri fan delle magiche notti d'estate con un tour dal sapore vivace, euforico e totalmente plateale.

 

Sotto il piovoso cielo di Palermo, il pubblico del Castello a Mare ha assistito ad una scaletta che, rispetto alle precedenti date invernali, ha celebrato in tutta la sua bellezza "Prisoner 709". Una serie di show estivi definiti il "sequel" del precedente tour nei palazzetti in cui il rapper cantautore di Molfetta va oltre la spietata autoanalisi per concentrarsi sul tema della prigionia, tra scenografie dal sapore dantesco ed orwelliano ed incessanti coreografie robotiche e teatrali.

 

Caparezza presenta puntualmente ogni brano prima di eseguirlo, celebrando figure emblematiche come Vincent Van Gogh o i protagonisti della rivoluzione del 1968 (celebrati dall'iconica "La rivoluzione del sessintutto").

 

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Quando le luci sul palco si spengono, il boato del pubblico accoglie i musicisti sulle note introduttive di "Minimoog". Un lungo nastro meccanico trasporta degli androidi su un'enorme capsula posizionata al centro del palco: il concerto è iniziato. I primi due brani "L'Infinito", e "Prisoner 709" scaldano l'atmosfera trasformando lo show in un vero e proprio girone infernale durante la dantesca "Argenti Vive" in cui sia il corpo di ballo, sia le scenografie, aumentano il livello del concerto.

 

Caparezza dà al suo pubblico una perla filosofica, recitando una frase che riassume in sé il significato che sta alla base del nuovo album: "Siamo liberi, ma non come vorremmo. Ogni qual volta stiamo per raggiungere la felicità, ci chiudiamo dentro una gabbia, una prigione dentro cui pensiamo di essere felici e dalla quale non riusciamo più ad uscire"

 

La sua instancabile energia coinvolge ed incendia il pubblico palermitano sulle note di brani di impatto come "La Mia Parte Intollerante", "Vengo Dalla Luna" e "Sono Il Tuo Sogno Eretico". Un tema funebre introduce sul palco una lavatrice alata (Sì, una lavatrice con le ali) in grado di "smacchiare le coscienze" che da il via alla scatenata "Confusianesimo", seguita da "Larsen", celebre brano che ironizza sull'acufene che tormenta l'artista ormai da qualche anno e che viene rappresentata da un uccello che lo segue per tutto il palco. 

 

La fine del concerto è caratterizzata da brani più melodici ed emozionanti come "Goodbye Malinconia", la commovente "China Town" e "Una Chiave". Ciò non ferma la grinta di Salvemini che torna a far ballare completamente l'intera platea con la tripletta "Vieni A Ballare In Puglia", "Non Me Lo Possono Permettere" e "Abiura Di Me", per poi proseguire con "Ti Fa Stare Bene" durante la quale il rapper si eleva su una scopa volante per celebrare l'eterna giovinezza che lo contraddistingue e che lo rende libero. La chiusura di questo incredibile e multiforme show è invece affidata al debutto di "Il Testo Che Avrei Voluto Scrivere" ed alla storica hit che ha reso Caparezza "Libero di vivere facendo ciò che ho sempre sognato di fare", "Fuori Dal Tunnel" dedicata al giovane pubblico, comprensibilmente ormai in visibilio.

 

Il concerto sembra ormai finito quando il rapper di Molfetta regala ai fan l'altissima "Mica Van Gogh", introdotta da un aneddoto riguardo il famoso quadro del pittore olandese, "La Ronda Dei Carcerati".

 

Lo show giunge al termine e le luci si riaccendono, ma la festa continua ancora e Caparezza si intrattiene sul palco assieme a tutta la troupe che lo ha accompagnato e lo accompagnerà durante le restanti, e numerose, date estive godendosi la meritata ovazione del pubblico, commosso ed elettrizzato da uno show che conferma non solo la dedizione di Michele Salvemini alla musica, ma la completa devozione di un pubblico di giovani ai quali ha trasmesso uno degli insegnamenti più importanti per l'essere umano: la possibilità di liberarsi dalle proprie prigionie.

  

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Setlist:

 

Minimoog
L'infinto
Prisoner 709
Argenti vive
La mia parte intollerante
Larsen
Sono il tuo sogno eretico
Confusianesimo
Vengo dalla luna
Dalla parte del toro
China Town
Una chiave
Prosopagno sia!
La rivoluzione del sessintutto
L'uomo che premette
Goodbye Malinconia
Vieni a ballare in Puglia
Non me lo posso permettere
Abiura di me
Ti fa stare bene
Il testo che avrei voluto scrivere
Fuori dal tunnel
Mica Van Gogh

 




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