Finalmente è arrivato il momento. Per la prima volta, i Greta Van Fleet si esibiscono in Italia, per giunta su un palco d'eccezione, quello del Bologna Sonic Park, davanti a un foltissimo pubblico (si parla di oltre 15 mila presenze) e pronti a farsi perdonare la defaillance di febbraio. L'atmosfera è molto positiva, carica di aspettative, ma al contempo rilassata: ci sono ragazzi giovanissimi coi genitori, fan più attempati, ragazze con i fiori tra i capelli, tutto quello che serve per una serata all'insegna dell'hard rock dal sapore vintage.
Dopo la performance dei The Hunna, altra giovane band dall'Inghilterra che col suo rock energico ha scaldato per bene il pubblico, poco dopo le 21 è ora per i Greta Van Fleet di fare il loro debutto italico.
La band dei fratelli Kiszka entra sul palco e sembra ancora di fare un salto indietro nel tempo, sia per il look che per la strumentazione presente. Si parte col singolo "When The Curtain Falls" e a il pubblico del Bologna Sonic Park, subito coinvolto dal cantante Josh Kiszka, esplode in un'ovazione . Una dopo l'altra si susseguono le canzoni tratte dal primo ed unico full length della band "Anthem of the Peaceful Army" e dal loro ultimo EP "Black Smoke Rising", più un paio di cover per arricchire il tutto.
I ragazzi sono bravi, coinvolgono il pubblico, si producono in lunghi assoli e vocalizzi che raccolgono continui consensi e vista la grandissima copertura mediatica, nessuna canzone risulta sconosciuta agli avventori di Bologna, che sia "Highway Tune" o "You're The One": tutti cantano e ballano in un'atmosfera di grande partecipazione.
Un altro dei singoli, forse il più riuscito della band, "Lover, Leaver (Taker, Believer)", viene cantata dall'intera arena e, una volta finita, a gran voce si richiede un ultimo pezzo. Undici brani in tutto, per un'ora e più di rock.
Ma.... ci sono dei ma: questi ragazzi, balzati al successo a una sospetta velocità della luce, hanno grinta e passione, ma sono anche molto acerbi a livello di tecnica e di originalità. La performance, seppure energica e coinvolgente, ha parecchie mancanze tecniche: la sezione ritmica ha bisogno di una spinta di personalità, risulta spesso troppo piatta, poco convincente, non basta pestare sulle pelli o sulle corde del basso. Stessa cosa per il cantante che si avvale eccessivamente di delay e riverbero per mascherare qualche stecca (che per carità, ci sta e capita a tutti, anche ai più grandi) e per potenziare la voce in maniera artificiale. Se a questo si aggiungono canzoni belle ed orecchiabili, ma che non sono esattamente l'emblema della novità in campo musicale, ci si chiede il motivo del loro successo clamoroso, arrivato con pochissimo materiale all'attivo.
Imputare alla giovane età e all'inesperienza queste pecche è francamente inutile: proprio per il fatto che i Greta Van Fleet sono giovani ci si aspetta qualcosa di più e dispiace manchi quel quid alla loro performance live e al loro materiale perché hanno la freschezza, la carica e la voglia che si possono avere solo a 20 anni.
Per fare davvero la differenza e segnare la storia del rock, come tanti vorrebbero che facessero, i Greta Van Fleet devono staccarsi dalle facili emulazioni e lavorare su quello che hanno, facendo vedere davvero chi sono.
Setlist:
When the Curtain Falls
Highway Tune
Black Smoke Rising
Flower Power
Watch Me (Labi Siffre cover)
The Music Is You (John Denver cover)
You're the One
Age of Man
Black Flag Exposition
Watching Over
Lover, Leaver (Taker, Believer)
Encore:
Safari Song