Kamelot Haven European Tour Part III
19/10/16 - Phenomenon, Fontaneto d'Agogna (NO)


Articolo a cura di Costanza Colombo

Si ringrazia Marta Scamozzi per la collaborazione

 

WITHEM

 

Se c'é un'esperienza che forgia una band è quella di doversi sobbarcare l'onere di fungere da opening act di fronte a un pubblico ancora acerbo e, in un mercoledì sera in provincia, decisamente scarno. Ad ogni modo i norvegesi Withem sono stati in grado di superare la prova regalando ottime sensazioni già dalle prime note. Nonostante la band sia portavoce di un genere impegnativo quale il progressive metal, i Withem, che qualche mese fa hanno pubblicato "The Unforgiving Road", sono comunque riusciti a incuriosire grazie ad un'impeccabile esecuzione tecnica.
L'unico neo è stato forse l'eccessiva staticità sul palco ma si è trattato di un peccato veniale consideratala performance di tutto rispetto.

 

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AEVERIUM

 

Incaricati di fungere da secondo atto in antifona ai Kamelot, gli Aeverium, promesse dell'alternative metal teutonico, hanno impugnato i loro strumenti del mestiere di fronte ad una platea che si era già un minimo scaldata con i Withem ma che doveva ancora essere coinvolta a dovere. Senza lasciarsi influenzare da coloro che scalpitavano già per gli headliner, gli energici tedeschi hanno superato le aspettative, soprattutto di chi ancora non li conosceva, regalando uno show grintoso e magnetico caratterizzato da un'assoluta presenza scenica e una grande capacità tecnica. Particolarmente apprezzata è stata la performance dietro al microfono di Aeva Maurelle e Marcel Römer la cui abilità nel socializzare con gli spettatori non si è limitata soltanto al palco ma, anzi, è culminata nel momento in cui hanno invitato tutta la platea a farsi una bevuta di gruppo a fine serata.

 

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KAMELOT

 

Chi di voi non ha mai assistito a una "March Of Mephisto" live non può dire di avere una reale percezione della vera forza dei Kamelot. Questo è un dato di fatto insindacabile tanto quanto la piega, ahimè, sottotono che la band aveva preso, non soltanto in studio, dopo il tristo abbandono del precedente (e benamato) frontman Roy Khan. L'altro ieri sera, al Phenomenon, al terzo concerto con Tommy Karevik per chi scrive, lo scettro, o microfono che dir si voglia, è stato finalmente alzato al cielo dal volenteroso (e dotato) vocalist svedese. Non pago della poderosa tripletta d'apertura, Karevik si è incoronato, a tutti gli effetti, legittimo successore al trono durante la regale "Karma". Sarà merito dell'intensiva pratica in tour (questa era la terza incursione dei Kamelot in Europa a supporto di "Haven"), sarà anche solo che il tempo cura tutte le ferite, la formazione statunitense (+2) è apparsa in gran forma, sorridente e perfettamente oliata, ben più sinergica di quella che aveva riempito il Teatro Miela a Trieste nel 2013 e meno stanca di quanto apparsa a Londra nel 2015. Tanto di cappello anche per aver dato l'anima nonostante il pubblico (di irriducibili) riempisse soltanto un quarto di locale. Come confessato dal bassista Sean Tibbetts a fine show, i Kamelot hanno inoltre imparato a vincere facile esaltando, ed accendendo, i fan con una prima metà di scaletta fondata sui grandi classici per poi limitarsi (ma con stile) a cavalcare la cresta dell'onda nella seconda metà dello show in cui hanno "relegato" tracce più recenti. Si noti infatti la posizione tattica di "Forever" al fine di accertarsi che nessuno si fosse perso per strada. Si segnala anche l'apprezzamento del pubblico la cui energia collettiva sottopalco ha ancora una volta dimostrato la bontà del concetto: "pochi ma buoni". Stavolta più marginale il contributo della vocalist femminile (e non per demerito della brava Aeva) meno essenziale data l'assenza di duetti. Sarà che infine lo spettro del vocalist passato si è diradato e Karevik sul palco non è più secondo a nessuno. La speranza è che lo stesso accada anche in sede di composizione del nuovo album che, come confermatoci dal tastierista Oliver Palotai, durante la nostra video-intervista, terrà la band impegnata per tutto il 2017 e quindi lontana dalle scene. E se adesso la chiusura è appuntata a "Silverthorn" e non più alla suddetta, e tradizionale, "March Of Mephisto" poco importa ormai. Ciò che conta è i Kamelot continuino a regalarci serate incredibili come questa nonostante l'innegabile passare degli anni.

 

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Qui la gallery completa della serata! 


Setlist:
Veil Of Elysium
When The Lights Are Down
The Great Pandemonium
Karma
Fallen Like A Fareneith
March Of Mephisto
Rule The World
Insomnia
Drum Solo
Liar Liar (Wasteland Monarchy)
My Therapy
Keyboards Solo
Forever

Encore:
Revolution
Silverthorn




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