Kasabian - Ferrara Sotto Le Stelle 2018
17/07/18 - Piazza Castello, Ferrara


Articolo a cura di Paolo Stegani

La cornice è quella del castello Estense, che imponente troneggia fra le acque del proprio fossato. Il concerto è quello dei Kasabian, e non c'è bisogno di aggiungere altro. La serata, facendo la somma, non può che risultare speciale. Ferrara è la città ospite della seconda tappa italiana del nuovo tour della indie band inglese, dopo quella napoletana di alcuni giorni fa, e la piazza del castello, oltre ad accogliere Serge Pizzorno & Co., accoglie anche 5 mila impazienti fan pronti a renderla sold-out. La lunga fila per entrare, che attraversa tutta la piazza del Duomo, dimostra quanto il loro ritorno fosse necessario, voluto, sperato.

 

Mentre il sole tramonta sale sul palco Lilian More, realtà italiana dal repertorio in inglese, vario e gradevole. Fra melodie acustiche e distorte, la cantante milanese, costantemente armata di chitarra, regala un set apprezzabile ed apprezzato, che prepara il pubblico e la location creando la giusta atmosfera. Già protagonista di radio tour e di una web serie personale, nonchè finalista del "Deejay OnStage 2015", vederla sul palco dà conferma che il futuro può riservarle soddisfazioni ancora più grandi.

 

Le 21.30 arrivano rapidamente, e le sigle di Universal e Twenty Century Fox avvertono che sta per cominciare l'atteso film della serata. Si parte forte e si parte old style: l'iniziale "III Ray (The King)" apre la porta, ma il vero entusiasmo esce allo scoperto con le successive "Underdog" e "Days Are Forgotten". Difficile gestire alti volumi in un'ambiente così, aperto e circondato di edifici, ed ecco che a pagarne il prezzo sono le chitarre. Notevolmente "imbrigliate", sovrastate dalla pesante sezione ritmica. Mossa prudente, quasi obbligata se vogliamo, ma fin troppo. Il grezzo e diretto sound dei loro lavori in studio riesce ad irrompere solo in alcuni brani: di solito, c'è da tenersi stretti per non volare via. L'ultimo album "For Crying Out Loud" è piaciuto, e gli estratti presenti in scaletta lo confermano ("You're In Love With A Psycho", "Wasted", "Bless This Acid House") ma la scaletta vuol'esser varia e saltare di qua e di là, dimostrando come sia piena di ottimi brani la loro intera discografia. E' Serge Pizzorno il più ciarliero, mentre il frontman Tom Meighan rimane leggermente in disparte. I ringraziamenti al pubblico ferrarese sono tanti, continui, "grazie" buffi e mal pronunciati a cui i fan rispondono con boati altrettanto sinceri. Lo show di ieri sera potrebbe essere idealmente diviso in due parti: una prima metà dove i brani trascinano per inerzia, perchè conosciuti ed amati, ma resi poco coinvolgenti dal sound da aggiustare e dalla band che non li esalta quanto meriterebbero. "Re-Wired" è la botta necessaria a fare da spartiacque, sancendo l'inizio di una seconda parte del concerto più spettacolare, dove anche la band unisce la popria energia con quella del pubblico, coinvolgendolo esplicitamente, ed ecco che brani come "Switchblade Smiles"," Stevie" e "L.S.F." si mostrano, e mostrano la band di Leicester, nella veste migliore. Vederli lasciare il palco al termine di quest'ultimo brano lascia però basiti. Soltanto un'ora e un quarto di concerto? Una band simile perde di stile nel concedersi così poco.

 

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Un lungo bis di 4 brani è il minimo, ed è costruito con i mattoni più solidi della carriera del gruppo. Finalmente la festa vera e propria, i salti, l'entusiasmo che il repertorio made in Kasabian può permettersi, spingendosi più in là di quanto non si fosse visto durante la prima ora. "Goodbye Kiss" raccoglie tutte le voci in un unico bellissimo coro, mentre le conclusive "Comeback Kid", "Vlad The Impaler" e "Fire" creano il crescendo giusto per chiudere in bellezza. I punti a favore di questo ritorno sono tanti e innegabili. Si notano (e dispiacciono) anche piccoli dettagli che, a partire dal suono aggiustato in corso d'opera per arrivare alla scaletta estremamente corta, rovinano in parte il quadro generale. Niente di grave, ma i Kasabian sono i Kasabian. Ciò che non sfigura è l'amore fra la città e la band, reciproco e solido, grazie al quale anche ieri sera si è scritto un nuovo fondamentale capitolo della storia del festival di "Ferrara Sotto Le Stelle".

 

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Setlist:

 

III Ray (The King)
Underdog
Days Are Forgotten
Eez-Eh
You're in Love With a Psycho
Wasted
Man of Simple Pleasures
La Fée Verte
Club Foot
Re‐Wired
Switchblade Smiles
Bless This Acid House
Stevie
L.S.F. (Lost Souls Forever)

 

Bis:

 

Goodbye Kiss
Comeback Kid
Vlad the Impaler
Fire




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