Iron Maiden - Legacy Of The Beast Tour
17/07/18 - Piazza Unità D'Italia, Trieste


Articolo a cura di SpazioRock

 Articolo a cura di Fabio Polesinanti

 

Sono passati due anni dalla più recente apparizione triestina degli Iron Maiden. La band britannica sceglie di tornare a conquistare Piazza Dell'Unità d'Italia, uno scorcio incantato che si affaccia sul mare, un luogo spettacolare, di nuovo e per una sera fusione incredibile di storia, arte ed heavy metal. Il sole al tramonto illumina la città di una luce magica e ridisegna i contorni degli splendidi palazzi che fanno da emozionante cornice al concerto di stasera, quasi dando vita propria ad una delle location più suggestive e spettacolari in cui la band inglese possa suonare. Terza data italiana del "Legacy of The Beast Tour", dopo gli annunciati trionfi di Firenze e Milano; oggi sono circa diecimila i fan accorsi per rinnovare questo amore incondizionato tra il nostro paese e i Maiden, ma tanti accorrono anche dalle vicine Croazia e Slovenia, e qualcuno persino da molto più lontano, come rivelano le bandiere sventolate dai fan tra le prime file.

 

pubblicoiron567

 

La giornata parte presto, e a metà pomeriggio salgono sul palco i The Raven Age, band del figlio di Steve Harris, George, qui in veste di chitarrista, che già da qualche anno accompagna i concerti del padre. La band dimostra di aver assimilato al meglio l'esperienza con le grandi platee e i cinque si dimostrano perfettamente a loro agio sul palco con un sound roccioso e coinvolgente, l'ideale per scaldare i presenti. Cade qualche goccia sulla piazza, ma alcuni timidi raggi di sole continuano ad illuminarla, quasi una metafora del mix di emozioni che si intrecciano fra chi gli Iron li ha visti decine di volte e chi stasera se li godrà per una prima ed indimenticabile notte. 

 

Rapido cambio di palco ed è il turno dei Rhapsody Of Fire. C'è una certa curiosità nel vedere la formazione attuale della band, in seguito al riuscitissimo tour di reunion con Fabio Lione e Luca Turilli. I ragazzi si dimostrano convincenti a trascinanti, e guidano un pubblico molto partecipe, specie nelle prime file, tra i migliori pezzi del loro repertorio. Su tutte l'acclamatissima "Dawn Of Victory", oltre che "The March Of The Swordmaster" e "Land of Immortals". La band diverte e si diverte e una menzione particolare va proprio per Giacomo Voli, ormai perfettamente a suo agio nel non facile ruolo di nuovo frontman ufficiale della band. Voce pazzesca, e un carisma mixato a quell'umiltà che traspare chiaramente nel rapporto che instaura con gli spettatori che non può non conquistare il pubblico. Davvero bravissimo e decisamente una scelta azzeccata per questo nuovo corso. Si chiude al solito con la bellissima e storica "Emerald Sword". 

 

Gli ultimi ad esibirsi come act di supporto sono i Tremonti, guidati dal talentuoso Mark Tremonti, già chitarrista degli Alter Bridge. Il loro heavy metal possente e intriso di tecnicismi chitarristici scalda un pubblico ormai numerosissimo che riempie la piazza. Particolarmente apprezzati i brani del nuovo album "A Dying Machine" fresco di pubblicazione.

 

E ora ci siamo, sta calando il sole e, puntuali alle 20.53, dopo che ogni dettaglio del palco è posizionato al giusto posto, partono le note di "Doctor Doctor", opener inequivocabile e punto fermo di tutti i live degli Iron Maiden. Il pubblico è in fermento, urla, applaude, spinge, sino ad esplodere con le prime note di "Aces High", che, come il maestoso aereoplano della scenografia, sovrasta e plana su tutti i presenti della piazza come una bomba. A memoria, uno degli inizi più carichi ed emozionanti di sempre, con Bruce che corre all'impazzata in ogni parte del palco. Un colpo al petto dal quale non è facile riprendersi perchè a ruota parte una combo micidiale con "Where Eagles Dare" e una potentissima "2 Minutes To Midnight", con una piazza visibilmente in delirio. Si passa ad uno dei momenti più emozionanti e coinvolgenti, "una canzone che parla di libertà", dice Bruce ai presenti, e "The Clansman" riecheggia nelle anime e nei cuori di ognuno: davvero difficile non emozionarsi. 

 

pubblicoiron5671

 

La prima metà dello show è assolutamente perfetta, con una scaletta che probabilmente mai come ora accontenta il fan più accanito e il neofita per la prima volta al cospetto dei mostri sacri dell'heavy metal. Il cambio di telone alle spalle dei nostri è rapido, e l'immagine da tutti riconosciuta inequivocabilmente come uno dei principali simboli della band, il soldato Eddie che impugna la Union Jack strappata, fa la sua comparsa: è il momento di "The Trooper" e la torma va in delirio, mentre Bruce  duella di spada con la gigantesca icona apparsa sul palco. Terminata la prima parte, la scenografia militare che ha fatto da padrona all'inizio dello show lascia il posto ad un fantastico sfondo che ricorda una chiesa gotica, con tanto di candelabri accesi scesi dall'alto. "Revelation", canzone amatissima dai fan, fa urlare a squarciagola il pubblico fin dall'introduzione, seguita dalla più recente "For The Greater Good Of God". Le emozioni continuano a rincorrersi e non c'è un attimo di respiro. Steve, Dave, Janick e Adrian sono assolutamente in forma strepitosa, Nicko si fa sentire in tutta la sua potenza dietro l'immensa batteria che sfoggia il logo del tour e Bruce non è che il re incontrastato della scena. L'uomo di vimini appare sullo sfondo e parte tra un boato il riff di "The Wicker Man", che, inutile girarci intorno, dal vivo rende assolutamente il triplo. E' bello ricordarsi come questo pezzo segnò il ritorno di Bruce nella band nel lontano 2000, e non si può che celebrare il fantastico evento cantando a squarciagola "Your time will come...", pensando che il tempo degli Iron è qui, ora, adesso, tra queste note, tra questa energia così coinvolgente, che solo chi vive a pieno un loro concerto può capire sino in fondo. Altro colpo al cuore con "Sign Of The Cross", intrisa di pathos e trasporto unici grazie all'interpretazione molto teatrale del singer, e agli assoli dei chitarristi. "Flight Of Icarus" fa da apripista all'ultima sezione dello show, durante la quale vengono snocciolati i classicissimi della band per la gioia di tutti, da "Fear Of The Dark", durante la quale un Dickinson con mantello e maschera impugna una lanterna per illuminare con una piccola luce l'oscurità che ci circonda. Acclamatissime "The Number Of The Beast" e "Iron Maiden" che infiammano una folla sempre più scatenata. Piccolissima pausa ed i Maiden regalano ancora emozioni: "The Evil That Man Do" è cantata all'unisono da tutta la platea che si infiamma ancora una volta quando Nicko introduce la fantastica "Hallowed Be Thy Name", con un Bruce sempre più teatrale che, cantando, si appoggia ad una corda per impiccati scesa dall'alto. E' il momento purtroppo dei saluti, e gli Iron si congedano alla loro maniera con "Run To The Hills" chiudendo un set assolutamente fantastico e trascinante, reso ancora più speciale da una location da favola. Quando Nicko, come ultimo, lascia il palco ringraziando e applaudendo tutti i presenti, le luci si riaccendono, ci si guarda intorno, e si può scorgere sul volto dei presenti l'emozione, la gioia, lo stupore, sentimenti autentici e condivisi da padri con figli a seguito, dai ragazzini più giovani fino a chi ha già vissuto tante primavere. Mai come in questi istanti si percepisce come questa musica crei coesione, condivisione e ti faccia sentire parte di una grande famiglia. Un concerto degli Iron Maiden è anche questo. La gioia è tangibile, gioia di aver visto suonare la più grande band heavy metal della storia, di avere visto dei musicisti che, nonostante l'età, sono ogni volta più in forma che mai, e vederli suonare in questa maniera, con questa passione, è il modo perfetto per celebrare la musica che più amiamo, e la letizia che si prova verrà sicuramente conservata fino al prossimo appuntamento con Eddie! 

 

pubblicoiron5672

 

Clicca QUI per la gallery completa.

 

SETLIST THE RAVEN AGE

Betrayal of the Mind
Promised Land
The Death March
Salem's Fate
Surrogate
My Revenge
Angel in Disgrace


SETLIST RHAPSODY OF FIRE

Distant Sky
Dargor, Shadowlord of the Black Mountain
Dawn of Victory
The March of the Swordmaster
Land of Immortals
Emerald Sword


SETLIST TREMONTI

Radical Change
So You're Afraid
Catching Fire
Flying Monkeys
My Last Mistake
Throw Them to the Lions
A Dying Machine
Cauterize
You Waste Your Time

Wish You Well

 

SETLIST IRON MAIDEN

Aces High
Where Eagles Dare
2 Minutes to Midnight
The Clansman
The Trooper
Revelations
For the Greater Good of God
The Wicker Man
Sign of the Cross
Flight of Icarus
Fear of the Dark
The Number of the Beast
Iron Maiden
The Evil That Men Do
Hallowed Be Thy Name
Run to the Hills




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool