Da anni abituati a sorprendere il proprio pubblico, soprattutto in sede live, questa volta i Nightwish hanno deciso di fare le cose davvero in grande. A partire dalla pubblicazione della raccolta "Decades", contenente tutti i brani più significativi dell'ormai ventennale carriera, la band di Tuomas Holopainen si è imbarcata in un mastodontico tour mondiale, atto a celebrare le due decadi durante le quali sono riusciti a imporsi come la band symphonic metal più conosciuta e apprezzata al mondo. Dopo una lunga serie di show in America ed Europa, il "Decades World Tour" è arrivato in Italia, precisamente al Mediolanum Forum di Assago (MI), per una data unica assolutamente imperdibile per tutti i fan (vecchi e nuovi) del combo finlandese.
Il compito di aprire la serata e scaldare il pubblico dopo la lunga attesa al freddo tocca ai connazionali Beast In Black, fondati dal chitarrista Anton Kababen dopo lo split dai Battle Beast. Il quintetto ha presentato quasi interamente "Berserker" (unico album all'attivo, in attesa del prossimo "From Hell With Love"), riuscendo a coinvolgere soprattutto i temerari delle prime file. Pur suonando un genere diretto e senza fronzoli, la band riesce a variare tra mid-tempo e pezzi più tirati, proponendo anche la dolce ballata "Ghost In The Rain", durante la quale il Forum viene illuminato dalle torce e dagli accendini del pubblico. Protagonista dello show è il cantante Yannis Papadopoulos, che, oltre a vantare una tecnica di tutto rispetto, corre e salta continuamente, riscontrando una grande approvazione durante l'esibizione. I restanti musicisti, pur peccando dal punto di vista scenico, sono autori di una performance riuscita e senza sbavature.
Terminata l'esibizione dei Beast In Black, un telo nero viene calato sul palco, nascondendolo durante la preparazione dell'imponente scenografia, che viene svelata dopo circa mezz'ora di attesa, quando, in perfetto orario, si spengono le luci e può finalmente iniziare il viaggio nell'intera carriera dei Nightwish. Lo show viene anticipato da un avviso, che consiglia al pubblico di spegnere i cellulari e godersi pienamente l'esperienza, prima che sullo schermo che sovrasta il palco venga mostrato un countdown di un minuto, che conduce finalmente all'inizio del concerto, tra le urla e gli applausi del pubblico in estasi.
L'introduzione è affidata al flauto di Troy Donockley, che si esibisce in solitaria sulle note di "Swanheart", prima di essere raggiunto dai compagni e che si inizi a premere sull'acceleratore con "Dark Chest Of Wonders", accompagnata dagli spettacolari giochi pirotecnici. La prima parentesi dedicata al capolavoro "Once" viene chiusa da "Wish I Had An Angel", sempre efficace dal vivo e cantata a squarciagola dai fan. Dopo due grandi classici, iniziano le sorprese del concerto: sono moltissimi infatti gli estratti da "Wishmaster" e "Oceanborn", i lavori più apprezzati della primissima parte di carriera dei Nightwish e tutti i brani vengono coadiuvati da fantastiche immagini ed animazioni in grado di rendere ancora più magica l'atmosfera e di far tornare il pubblico indietro di quasi 20 anni. Particolare menzione meritano la cattivissima "Devil & The Deep Dark Ocean" e l'emozionante "Dead Boy's Poem". Si torna addirittura all'esordio "Angels Fall First" con "Elvenpath",anticipata da un coinvolgente brano della tradizione finalndese e "The Carpenter", cantata per l'occasione da Donockley, abilissimo sia come chitarrista di accompagnamento che con le sue pipes. Il polistrumentista è solo l'ennesima prova della magistrale capacità di Holopainen di adattare alla perfezione tutti i membri entrati nella band più di recente al fine di proporre ottime performance dei brani più datati e di renderli funzionali alla buona riuscita dello show. Menzione a parte merita la Valchiria Floor Jansen: alternare in modo praticamente perfetto brani così diversi tra loro non è per niente facile, ma per la cantante olandese sembra un gioco da ragazzi. La sua esibizione è ai limiti della perfezione e, anche ripensando a chi ricopriva il suo ruolo in passato, oggi non ci potremmo augurare di meglio.
Passando ai lavori più recenti, la doppietta dedicata a "Imaginaerum" è composta da "I Want My Tears Back" e "Last Ride Of The Day", mentre l'unico album a non essere rappresentato in scaletta rimane "Dark Passion Play". Il gradito ritorno dell'infuocata (nel vero senso del termine) "Slaying The Dreamer" viene sottolineato dalla graffiante voce di Marco Hietala, scalpitante dietro al suo basso e autore come sempre di un'ottima prova anche dal punto di vista scenico. Per terminare il lungo viaggio, i Nightwish decidono di riservare il meglio per il finale e, dopo "The Greatest Show On Earth", emozionante racconto in musica sull'evoluzione della Terra e della Vita, il termine dello show viene affidato al capolavoro "Ghost Love Score", con la quale il sestetto saluta un pubblico letteralmente in visibilio.
Dopo oltre 20 anni di successi, la stella dei Nightwish continua ad ardere e brillare più luminosa che mai, nonostante tutte le difficoltà e i terremoti interni che la band ha dovuto affrontare. I fortunati che hanno potuto assistere a questo tour celebrativo possono comprenderne pienamente il motivo, nell'attesa di scoprire quale sarà il prossimo capitolo di questa esaltante carriera.
Setlist Nightwish:
Swanheart (Troy Donockley)
Dark Chest of Wonders
Wish I Had an Angel
10th Man Down
Come Cover Me
Gethsemane
Élan
Sacrament of Wilderness
Dead Boy's Poem
Elvenjig
Elvenpath
I Want My Tears Back
Last Ride of the Day
The Carpenter
The Kinslayer
Devil & the Deep Dark Ocean
Nemo
Slaying the Dreamer
The Greatest Show on Earth
Ghost Love Score
Setlist Beast In Black:
Beast in Black
Eternal Fire
Blood of a Lion
The Fifth Angel
Born Again
Ghost in the Rain
Crazy, Mad, Insane
Blind and Frozen
End of the World