Salmo - Hellvisback Tour 2017
18/05/17 - Atlantico, Roma


Articolo a cura di Salvatore Dragone

Se esiste un modo per sbagliare strada, leggendo questo report sulle pagine di SpazioRock, è definire Salmo un rapper tout court. Si, perché nella storia di questo ragazzo partito da Olbia c'è molto di più di un flow fuori dal comune, c'è un bagaglio musicale che, per chi ascolta rock, difficilmente passa inosservato. Sarà forse per questo motivo che non è poi così strano trovare nell'Atlantico di Roma, ennesimo palazzetto sold out di questo tour, molti ragazzi e ragazze con addosso magliette dei Metallica o dei Nirvana, a dimostrazione di come Maurizio Pisciottu (questo il suo vero nome) abbia creato qualcosa di unico e trasversale. La magia della musica è anche questa dopotutto: unire sotto lo stesso palco dei mondi apparentemente lontani anni luce.


La tappa conclusiva tour 2017 nella capitale è stata l'ultima conferma di un successo straordinario letteralmente esploso negli ultimi due anni, dalla collaborazione con Jovanotti (sua la regia del videoclip "Sabato" e opener del tour negli stadi) fino a all'uscita di "Hellvisback", album in cui il suo passato da musicista e appassionato di stoner e hardcore viene prepotentemente a galla. Un Atlantico riempito in ogni ordine di posto, e già al limite della sopportazione della temperatura interna, è pronto a riversare tutta l'energia che Salmo è capace di sprigionare dal vivo, soprattutto grazie all'intuizione di far proprio il concetto di live band. Nonostante manchino all'appello basso e chitarra (Dede dei Linea77 e Mark Azary) rispetto ad altre date, sul palco sovrastato dalla copertina del disco troviamo sempre Jacopo Volpe (batterista ex Vanilla Sky) e DJ Slait a dargli manforte costruendo un sound preciso e potente tipico della musica suonata. Lo spettacolo parte subito in quinta, l'artista sardo è un continuo movimento senza sosta tra salti e mimiche verso una platea ipnotizzata da giochi di luce e cannoni spara fumo. C'è tanto di rock in uno show che ha visto tra l'altro la solita citazione a "Songs For The Deaf" dei Queens of The Stone Age: al centro ci sono l'impostazione della batteria nettamente protagonista, canzoni come "Mic Taser" o "Daytona", dai rimandi ai Rage Against The Machine e ai System of a Down, e persino un intermezzo strumentale ai confini col metal, in cui Salmo imbraccia la chitarra per sfoggiare alcuni riff distorti. Ecco, sono forse questa "cattiveria agonistica" e la genuinità del personaggio a mettere d'accordo questo mix improbabile di persone accorse a vederlo. Tutti elementi che oggi si fanno fatica a ritrovare in una scena rock italiana imborghesita e che non vuole più osare, facile quindi che un fan dei Pantera, tanto per fare un nome a caso, possa diventarlo benissimo anche di Salmo.

 

salmohellvisbacktour2016. 

Meglio però non prendersi troppo sul serio, è anche questa l'arte dell'intrattenitore che conquista definitivamente il suo pubblico improvvisando una hit estiva per schernirne i tipici tormentoni stagionali. Nel mezzo c'è anche lo spazio per aprire il cassetto dei ricordi, quando diventare un rapper affermato era ancora un sogno che si costruiva nella propria stanzetta. E' così che Salmo introduce un pezzo dei romani Cor Veleno, dedicandolo allo scomparso Primo Brown. Ancora una sorpresa quando sul palco mettono piede Lazza e Nitro per cantare il singolo prodotto insieme "MOB". Dopo una breve pausa per riprendere fiato, il rapper fa il suo ultimo ingresso per il bis affidato a "Don Medellin", inedito contenuto nell'edizione deluxe di "Hellvisback", congedandosi con quel ghigno beffardo di chi è consapevole che le cose saranno presto ancora più grandi.




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