Slayer + Anthrax
15/06/14 - Live Music Club, Trezzo sull'Adda


Articolo a cura di Marco Ferrari

Che i fan italiani abbiano sempre e comunque una voglia matta di ottimo thrash metal dal vivo non è solo una semplice frase fatta. Questa, infatti, è la principale e inattaccabile indicazione nata da quanto visto sul palco del Live Music Club di Trezzo.
Certo, direte voi, in programma c’erano due band che dal vivo hanno pochi eguali in ambito thrash e non solo, ma il bagno di folla che hanno ricevuto Slayer e Anthrax nella loro data lombarda è andato al di là di ogni più rosea aspettativa.


In un locale al limite della capienza umanamente sopportabile i primi a salire sul palco (addirittura con qualche minuto di anticipo rispetto a quanto previsto) sono stati Scott Ian e soci e hanno regalato uno spettacolo a dir poco eccezionale. Con una scaletta e una formazione simili a quanto proposto durante i festival estivi dello scorso anno, gli Anthrax sono apparsi immediatamente in forma smagliante. Belladonna sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori e con un inizio caratterizzato da “Caught in a Mosh”, “Madhouse” e “Indians” slayer_mi_14_32_04 si può ben capire come l’impatto sulla serata sia stato dei migliori. La scaletta proposta ha presentato anche numerose cover (del resto l’ultima release della band americana è proprio “Anthems”) che hanno visto affincare alle ormai storiche “Got The Time” e “Antisocial” il più classico dei classici della storia dell’Hard Rock: T.N.T. degli AC/DC. Inutile sottolineare il boato che ha accompagnato l’esibizione del brano, paragonabile solo all’apprezzamento del pubblico quando sono comparse sul palco due stampe che raffiguravano Dimebag Darrel e Ronnie James Dio. Supportati da un suono eccezionale e dalla solita classe e sostanza del duo Frank Bello (a parere di chi scrive il miglior bassista in ambito thrash) - Scott Ian, le uniche piccole sbavature sono arrivate dal comunque bravo Jon Dette chiamato, come la scorsa estate, a rimpiazzare un Charlie Benante ancora non del tutto ripreso dai problemi alla mano. Concerto splendido che ha trasportato ed esaltato sia il pubblico che la band (Scott Ian era in tale estasi da promettere di registrare il prossimo live in Italia) per un’ora di thrash metal ai massimi livelli.

 

Dopo un cambio palco di circa mezz’ora arriva il momento dei tanto attesi headliner. Dopo l’esibizione di un anno fa a Milano, gli Slayer tornano a mettere a ferro e fuoco l’Italia, dimostrando, ancora una volta, il particolare legame che li unisce al nostro Paese. La formazione, ormai consolidata da un anno di tour, vede come protagonista principale la classe cristallina di un Gary Holt che, messi da parte i problemi recenti di formazione dei suoi Exodus, macina riff e assoli con una pulizia esecutiva incredibile. Araya è in buona forma e anche se ormai il peso degli anni è un qualcosa a cui non può sottrarsi, regala cattiveria e sorrisi con costanza. Rispetto alle più recenti esibizioni del quartetto americano la scaletta risulta leggermente cambiata, ma con la discografia che si ritrovano gli Slayer questo non è certo un problema, anzi. Dall’opener “Hell Awaits”, passando per i super classicci “War Ensemble”, Chemical Warfare” e fino alla conclusiva “Angel of Death” è tale il susseguirsi di successi che il pubblico non ha avuto la ben che minima pausa per rifiatare di fronte a tale e tanta violenza. Nella set list ha trovato spazio anche il nuovo singolo “Implode”, particolarmente apprezzato da un pubblico in delirio. L’unico appunto che mi sento di fare alla prestazione degli Slayer è relativa alla resa sonora, di sicuro inferiore rispetto a quella degli Anthrax, con suoni poco cristallini (Holt a parte), ma dove non arrivano con la pulizia esecutiva gli Slayer compensano con un livello di violenza che non ha eguali.

 

slayer_mi_14_21
 

 

Una serata indimenticabile che ha di fatto portato in Italia metà (la metà che dal vivo rende di più?) del tanto acclamato Big 4 e che conferma l’amore del pubblico nei confronti di queste due istituzioni del thrash metal più classico. Molti lo considerano un genere finito e chiuso negli anni ’80 e per certi versi non posso che condividere… ma per spazzare via  i dubbi sui nuovi dischi, le paure di innovare e contaminare, le critiche con cui amiamo animare le nostre serate al pub è bastato che le luci del Live Club si spegnessero a fine serata per lasciare agli astanti la certezza di aver visto quanto di meglio la scena metal possa offrire dal vivo.

 

Set List Anthrax:

01. Caught in a Mosh
02. Madhouse
03. Indians
04. Got the Time
05. In the End
06. T.N.T.
07. Fight 'Em 'Til You Can't
08. I Am the Law
09. Deathrider
10. Antisocial

 

Set List Slayer: 

01. Hell Awaits
02. The Antichrist
03. Necrophiliac
04. Mandatory Suicide
05. Captor of Sin
06. War Ensemble
07. Disciple
08. Postmortem
09. Hate Worldwide
10. At Dawn They Sleep
11. Die by the Sword
12. Chemical Warfare
13. Hallowed Point
14. Implode
15. Seasons in the Abyss
16. Dead Skin Mask
17. Raining Blood
18. Black Magic

Encore:
19. South of Heaven
20. Angel of Death

 




Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool