W.A.S.P. - Re-Idolized Tour 2017
08/11/17 - Estragon Club, Bologna


Articolo a cura di Paolo Stegani

E' ormai lontana l'epoca delle dispute con le case discografiche, dei forti dissapori coi Motorhead, dei colpi bassi al perbenismo borghese, delle sconvolgenti messinscene sul palco. 35 anni sono passati dalla nascita del gruppo. "The Crimson Idol" usciva invece 25 anni fa, e con esso gli W.A.S.P. regalavano al mondo della musica metal una storia struggente di dolore, inquietudine ed incertezza giovanili narrata a loro modo, cioè con notevole distorsione del suono ed epiche melodie.

 

 

 

 

Il tour mondiale della band per la celebrazione di questo concept album è l'occasione giusta per rituffarsi in quell'atmosfera ed in quegli assoli storici, oltre che per riascoltare le hit che hanno reso gli W.A.S.P. un fenomeno musicale che il tempo fatica ad eclissare. Così come negli altri paesi anche in Italia è stata colta da molti e questo ha reso l'Estragon Club di Bologna il luogo di ritrovo obbligato per gli amanti del genere.

 

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Nessun saluto, nessun discorso, nessuna interruzione: gli W.A.S.P. incanalano uno dopo l'altro i brani della tracklist mentre alle loro spalle passano sugli schermi le immagini del cortometraggio-videoclip e la voce narrante racconta, nei pochi momenti di silenzio, la vicenda struggente di Jonathan Aaron Steel, personaggio immaginario nato dalla mente del gruppo statunitense. Blackie Lawless è una di quelle personalità di cui il panorama metal continua, anche dopo tutti questi anni, ad avere bisogno: qualche evidente chilo in più non fa passare in secondo piano ciò che conta davvero, cioè una voce tutt'ora splendida, che risuona potente senza mostrare alcun cenno di invecchiamento. La teatralità tipica degli anni '80 è un ingrediente prezioso che si dimostra vincente in qualsiasi decennio, e trattandosi della celebrazione di una rock opera a maggior ragione.

 

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Lo dice lo stesso Lawless nelle prime strofe di "The Misconceptions Of Me": "Vi ringrazio per essere venuti nel mio teatro di paura / benvenuti allo spettacolo, siete tutti testimoni / un invito privilegiato alle mie ultime facoltà." Proprio di un teatro si tratta, il teatro perfetto dove esorcizzare i demoni del protagonista e quelli di tutti i presenti che come un uomo solo cantano in coro. Il treno ad alta velocità su cui Lawless e soci fanno partire la serata porta dalla struggente apertura di "The Titanic Overture" alla paura evocata in "Arena Of Pleasure", arrivando alla ballad finale "Holdin On My Heart" costringendo a spiacevoli conoscenze come ne "The Gipsy Meets The Boy" ed in "Dottor Rockter". La band si dimostra più in forma che mai senza far rimpiangere i vecchi tempi (cosa non da poco), con un frontman in grado di essere tale al cento per cento ed un' energia invidiabile. Dopo averla dimostrata per tutto il concerto, l'instancabile Blackie canta e grida la propria natura in una versione di "Wild Child" tirata al massimo, terzultimo atto di uno show che chiude i battenti sulle note di "I Wanna Be Somebody", accolto dal boato più forte della serata.

 

Non un concerto lunghissimo (un'ora e mezza), ma la formula adottata si è rivelata vincente: meno quantità e più qualità. Dopo 35 anni di carriera gli W.A.S.P., tecnicamente ed emotivamente, ci regalano ancora tanto.

 

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Scaletta:

The Titanic Overture
The Invisible Boy
Arena of Pleasure
Chainsaw Charlie (Murders in the New Morgue)
The Gypsy Meets the Boy
Doctor Rockter
I Am One
The Idol
Hold on to My Heart
The Great Misconceptions of Me

Bis:

L.O.V.E. Machine
Wild Child
Golgotha
I Wanna Be Somebody

 




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