Young The Giant - Mind Over Matter Tour 2014
05/06/14 - Magazzini Generali, Milano


Articolo a cura di Cristina Cannata

Ed ecco che, almeno per una sera, Milano mette da parte il suo tradizionale grigiore per colorarsi di una luce diversa, fatta di un nuovo calore e nuovi colori, di vibrazioni solari tutte californiane, riverberate dal fresco sound degli Young the Giant. A ben vedere, sembra che lo sciroppo per la tosse della celebre hit abbia realmente funzionato per la band di Irvine che, a distanza di 4 anni dall'omonimo album di debutto, ritorna sulla scena con la novità "Mind Over Matter", riscuotendo un successo degno di nota. Sameer Gadhia e compagni hanno dimostrato di avere il carattere per levarsi come la novità tanto attesa nell'ambito dell'indie rock, e la conferma è arrivata dalla notevole performance offerta ai Magazzini Generali di Milano.

 

La cancellazione della data all'Orion di Roma del giorno prima "per motivi personali di uno dei componenti" (così recitava il comunicato ufficiale) aveva sollevato un polverone di polemiche che si è dimostrato difficile da placare, provocando grande delusione e dispiacere tra i fan capitolini, che non hanno risparmiato commenti poco ortodossi e insulti vari sulla pagina Facebook ufficiale della band, accusata principalmente di scarsa serietà (considerando anche il fatto che lo stesso pomeriggio il gruppo si era esibito live su Radio 2 SuperMax). A noi mortali non è lecito sapere quali siano i veri motivi dell'annullamento, sta di fatto che la performance in quel di Milano è riuscita a far riscattare gli Young The Giant e a raddolcire gli animi, quantomeno quelli dei supporters presenti. 


L'apertura viene affidata ad un cantautore milanese, Jack Jaselli, che, con la sua chitarra acustica, crea un'atmosfera magica, dolce e frizzante allo stesso tempo, cimentandosi in pezzi propri e cover, fra cui una notevole "Closer" dei Nine Inch Nails. Il giovane artista riesce letteralmente a meravigliare i presenti che applaudono entusiasti e sorpresi, e che non vogliono lasciarlo andare, ma chiedono anzi, a gran voce, che tenga loro compagnia ancora per qualche altra canzone, implorando di essere salvati dalla tanto paventata mezz'ora di attesa. Una pausa che, però, arriverà puntuale come una maledizione, lasciando in vibrante aspettativa l'impaziente platea.

 

ytg_livereport_1Finalmente, si accendono le luci e le sagome dei giovani californiani appaiono sul palco come una visione, scatenando l'entusiasmo e l'esaltazione del pubblico. Un pubblico preso, allegro, che conosce e canticchia ogni canzone. Si crea un'aria di condivisione, di gioco, di divertimento e di entusiasmo, in cui Gadhia e compagni mostrano la loro invidiabile padronanza della scena, supportati da una scaletta dinamica che non crea neppure un momento morto. La resa dei brani sul palco appare impeccabile: la voce del frontman, che si destreggia abilmente fra tre diversi microfoni, è pulita, grintosa, senza una sbavatura, capace di sostenere le note più alte senza alcun minimo problema di intonazione o di respirazione, nonostante l'impetuosità della performance. Le chitarre si equilibrano a regola d'arte, con grazia e grinta, così come l'elegante effettistica e la sezione ritmica appaiono perfettamente calibrate e sempre sul pezzo. Sembrerebbe quasi che i brani si colorino di una luce diversa, più viva, vigorosa e decisa, rispetto alle registrazioni in studio. L'affinità e l'armonia del gruppo si palesa in tutta la sua totalità e si trasmette al pubblico che la percepisce e se ne compiace, tanto da diventare un'unica voce insieme al vocalist su molte canzoni, scatenando le ugole più acute e vigorose principalmente in "Cough Syrup" prima, e nel nuovo singolo "Crystallized" dopo.

 

La complicità è notevole e viene ulteriormente confermata nel finale, in un encore considerevole, pieno di energia, opportuno acme dell'atmosfera creata e delle vibrazioni accumulate nell'ora di spettacolo, composto da "Apartment", "Mind Over Matter" e la strabiliante "My Body". Un pezzo, quest'ultimo, che ha letteralmente fatto impazzire non solo il pubblico, facendo perdere qualche ciocca di capelli ad un numero non esiguo di fan, ma anche lo stesso gruppo, lasciatosi andare in un coinvolgente impeto terminato con un simpatico stage diving di Gadhia prima (ancora impegnato a cantare gli ultimi "I want more" di My body), e di Eric Cannata e Jacob Tilley (i due chitarristi) poi, letteralmente risucchiati dalla folla in delirio.


Ebbene sì, sembra che la fortuna tanto auspicata e desiderata espressa nelle parole di "Cough Syrup" sia effettivamente arrivata. Il successo di questo gruppo di amici, ragazzi umili e con i piedi per terra, capaci di far divertire e soprattutto di sapersi divertire, premia la qualità del loro sound: una musicalità pop, un'orecchiabilità notevole, probabilmente destinata ad imporsi nei nuovi orizzonti dell'indie rock.

 

Set list:


Slow Dive
Anagram
It's about time
I got
Eros
Guns out
Waves
Daydreamer
Firelight
Strings
Cough Syrup
Paralysis
Crystallized
Encore:
Apartment
Mind over matter
My body




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